Secondo la convenzione della Partizione delle Alpi, e secondo i testi recenti su questa basati[2], le Alpi Giulie terminano al Passo di Vrata[3], oltre il quale inizia la catena dalle Alpi Dinariche e precisamente il gruppo montuoso Velika Kapela; anche secondo la suddivisione didattica tradizionale usata in Italia[4] le Alpi Giulie terminano al Passo di Vrata; secondo la Suddivisione Orografica Internazionale Unificata del Sistema Alpino, invece, le Alpi Giulie terminano più a nord e dunque il Passo di Vrata ricade nel sistema montuoso dinarico e non riveste alcuna importanza particolare[5].
L'AVE definisce come Alpi Giulie il 58º gruppo delle Alpi Orientali e ne indica un'estensione paragonabile alle Alpi Giulie, Prealpi Giulie e Prealpi Slovene occidentali della SOIUSA.
Secondo la Suddivisione Orografica Internazionale Unificata del Sistema Alpino (SOIUSA) le Alpi Giulie insieme alle Prealpi Giulie costituiscono una sezione delle Alpi Sud-orientali. La SOIUSA inoltre attribuisce alle Alpi Giulie la seguente classificazione:
Per maggior completezza la SOIUSA individua nelle Alpi Giulie anche due settori: le Alpi Giulie Occidentali (o Alpi del Montasio) formate dai primi due supergruppi (Catena Jôf Fuârt-Montasio e Catena del Canin) e le Alpi Giulie Orientali formate dagli altri quattro supergruppi.
Bivacco Olimpia Calligaris - 1.447 m - (dismesso nel 1997)[13]
Rifugio fratelli Grego - 1.390 m
Rifugio Luigi Zacchi - 1.380 m.
Note
In accordo con le definizioni della SOIUSA. La voce, quando non diversamente specificato, segue questa classificazione.
Enrico Camanni (a cura di), Il Grande Dizionario Enciclopedico delle Alpi, in collaborazione con Club Alpino Italiano, edizioni Priuli & Verlucca, 2007. ISBN 9788880683926.
Sylvain Jouty , Pascal Kober , Dominique Vulliamy, Dictionnaire encyclopédique des Alpes, volume 1, edizioni Glénat, 2006. ISBN 9782723435277.
Essendo numerosissimi i testi che considerano il Passo di Vrata limite estremo delle Alpi, se ne riportano solo alcuni, a mero titolo di esempio, tra quelli più diffusi delle principali case editrici.
Eduardo Garzanti ed altri, Il libro Garzanti della Geografia, edizioni Garzanti, 1995 (pagina 50);
F. Cassone, D. Volpi, M. Ramponi, F. Dobrowolni, L'Argonauta, edizioni Lattes, 1996 (pagina 59)
G. Pittella (a cura di), Itinerari attraverso l'Italia, edizioni Giunti Marzocco, 1990 (pagina 94);
Valerio Lugani (a cura di), Meravigliosa Italia, enciclopedia delle regioni, volume Trentino Alto Adige, edizioni Aristea (capitolo Il suo aspetto);
Giuseppe Morandini, Trentino-Alto Adige. 2ª edizione riveduta e aggiornata, edizioni UTET, 1971 (pagina 49);
M. Carazzi, F. Lebrun, V. Prevot, S. Torresani, Spazi e civiltà, edizioni Giunti-Marzocco, 1981 (tavola 20);
Ricciarda Simoncelli, Conoscere l'Italia, edizioni Le Monnier, 1984 (pagina 22);
Lorenzo Bersezio, I territori dell'uomo, Edizioni De Agostini, 1999 (pagina 143). Inoltre, anche l'Enciclopedia Treccani e l'enciclopedia Treccani dei Ragazzi considerano il Passo di Vrata come limite sud-orientale del sistema alpino, alle pagine Alpi e Alpi.
La sezione della Partizione delle Alpi è più ampia delle definizioni della SOIUSA. In particolare comprende l'Alto Carso ed il Carso Carniolino, che la classificazione SOIUSA esclude dal sistema alpino e inserisce nelle Alpi Dinariche. Inoltre le Prealpi Slovene occidentali sono viste come parte delle Prealpi Slovene.
Tra parentesi sono riportati i codici SOIUSA dei supergruppi, gruppi e sottogruppi.
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