I Campi Flegrei (dal greco flègo, che significa "brucio", "ardo") sono una vasta area situata nel golfo di Pozzuoli, a ovest della città di Napoli e del suo golfo. L'area è nota sin dall'antichità per la sua vivace attività vulcanica. È un antico supervulcano. L'area flegrea comprende in particolare i comuni di Napoli, Pozzuoli, Quarto, Giugliano in Campania, Bacoli e Monte di Procida.
Campi Flegrei | |
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Vista satellitare dei Campi Flegrei con il golfo di Pozzuoli | |
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Provincia | Napoli |
Altezza | 458 m s.l.m. |
Caldera | Campi Flegrei |
Ultima eruzione | 29 settembre 1538 |
Ultimo VEI | 3 (vulcaniana) |
Codice VNUM | 211010 |
Coordinate | 40°49′39.65″N 14°08′20.55″E |
Mappa di localizzazione | |
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Da un punto di vista geologico, l'area è una grande caldera in stato di quiescenza, con un diametro di 12/15 km, i cui limiti sono dati dalla collina di Posillipo, dalla collina dei Camaldoli, dai rilievi settentrionali del cratere di Quarto, la collina di Sanseverino, l'acropoli di Cuma, e Monte di Procida. In questo circuito si trovano numerosi crateri e piccoli edifici vulcanici (almeno ventiquattro), alcuni dei quali presentano manifestazioni gassose effusive (area della Solfatara) o idrotermali (ad Agnano, Pozzuoli, Lucrino), nonché causa del fenomeno del bradisismo (molto riconoscibile per la sua entità nel passato nel cosiddetto tempio di Serapide a Pozzuoli). In tutta la zona sono visibili importanti depositi di origine vulcanica come il Tufo Grigio Campano (o Ignimbrite Campana) o il Tufo Giallo. Nella zona sono presenti dei laghi di origine vulcanica (Lago d'Averno) e laghi costieri originatisi per sbarramento (Lago di Lucrino, Lago Fusaro, e Lago Miseno).
L'area dei Campi Flegrei è compresa nei comuni di Bacoli, Monte di Procida, Pozzuoli, Quarto, Giugliano in Campania e Napoli. In particolare, i primi tre comuni citati, che occupano la cosiddetta penisola flegrea, sono quasi completamente flegrei. Il comune di Quarto si estende per buona parte nei campi flegrei. Il comune di Giugliano si estende invece nei campi flegrei limitatamente alla zona di Licola Mare, ricompresa nella frazione Lago Patria. Ricade infine nei campi flegrei la zona occidentale del comune di Napoli, con i quartieri di Bagnoli, Fuorigrotta, Pianura, Posillipo, Soccavo e le località di Agnano Terme (parte del quartiere Bagnoli) e Pisani (parte del quartiere Pianura).
Fanno parte dei Campi Flegrei, benché si collochino al di fuori del cratere originario, anche le Isole Flegree di Ischia, Procida e Vivara. Esse hanno una storia e cronologia in parte differente, in parte parallela a quella dei vulcani sulla terraferma. Inoltre numerosi altri crateri sono stati individuati nel golfo di Pozzuoli, sprofondati nel mare o disgregati da esso nel corso dei millenni.
Di seguito un elenco delle principali eruzioni, dei crateri spenti, dei vulcani e delle zone ancora attive, e dei picchi più facilmente riconoscibili nella morfologia dei luoghi, elencati in ordine cronologico di formazione:
Nei Campi Flegrei si riconoscono e distinguono tre periodi o fasi geologiche:
Dal 1970 al 1972 il bradisismo ha provocato un episodio di sollevamento del suolo di circa 170 centimetri nel porto di Pozzuoli, e dal 1982 al 1984 si è verificata una seconda risalita del suolo che portò il sollevamento delle banchine all'altezza di circa 3 metri; dalla fine del 1984 si è verificata una fase discendente, conclusasi nel 2005; da allora è di nuovo in atto un progressivo innalzamento. È da notare come nel biennio 1982-84 siano stati rilevati circa 10.000 terremoti, qualche centinaio avvertiti anche dalla popolazione.[4]
Nel 2012, è stato pianificato il Campi Flegrei Deep Drilling Project (CFDDP), nell'ambito del programma scientifico internazionale di perforazioni continentali denominato ICDP (International Continental Scientific Drilling Program): il CFDDP prevede la realizzazione di un pozzo di 3.5 km a Bagnoli, a ridosso della collina di Posillipo, con l'intenzione di monitorare la camera magmatica sottostante e studiare la stratigrafia della locale crosta terrestre[7]. Il foro iniziale, profondo 501 metri nel 2016, ha permesso di ricostruire la stratigrafia accumulatasi in 47.000 anni e di rivelare l'evoluzione dell'attività eruttiva nello stesso periodo[7]. Ha permesso, inoltre, di individuare limiti più stringenti all'estensione della caldera, il cui margine orientale, ad esempio, si è potuto restringere fino in corrispondenza della collina di Posillipo, escludendo quindi una possibile estensione fino alla parte centrale della città di Napoli, come si temeva in precedenza[7].
Uno scritto del 2013 di vulcanologi dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha attribuito il rapido innalzamento del terreno tra il 2012 e il 2013 ad un accumulo di magma situato a 3000 metri di profondità, 500 metri a sud del porto di Pozzuoli.[8] Nel dicembre del 2016, l'intensa attività vulcanica nella zona allarmò la comunità scientifica in vista di una possibile eruzione.[9] Nel maggio del 2017, uno studio condotto dall'University College di Londra e dall'Osservatorio Vesuviano affermò che la caldera dei Campi Flegrei fosse più vicina all'eruzione rispetto a quanto si pensasse.[10] Nel loro bollettino settimanale a partire dal 6 aprile 2021, INGV riferisce che il tiltmeter GPS RITE ha un tasso medio di sollevamento di 13 mm al mese +/- 2mm. Il terremoto più forte dal 29 marzo è stato un terremoto di 2.2 e la stazione GPS RITE ha misurato 72.5 CM di sollevamento da gennaio 2011.[11][12]
Nella zona dei Campi Flegrei sono stati rinvenuti diversi minerali; i più rilevanti, per i quali è definita località tipo, sono[13]:
«I dintorni di Napoli sono i più meravigliosi del mondo. La distruzione e il caos dei vulcani inclinano l'anima a imitare la mano criminale della natura... «Noi — dissi alle mie amiche — somigliamo a questi vulcani e le persone virtuose alla monotona e desolata pianura piemontese.» |
(Donatien Alphonse François de Sade) |
I Campi Flegrei hanno un'enorme importanza storica, paesaggistica e territoriale per numerosi motivi che hanno reso dal XVII secolo al XIX secolo questa parte della Campania meta del Grand Tour, richiamando visitatori da tutt'Europa. Tra questi Goethe che nel suo Viaggio in Italia ne dà ampia descrizione.
Nel 2003, in attuazione della Legge Regionale della Campania n. 33 del 1.9.1993, è stato istituito il Parco regionale dei Campi Flegrei. Zone di importante valore biologico e naturale sono Capo Miseno, il Parco sommerso di Baia, il Monte Nuovo e il Cratere degli Astroni.
Seppur ridotte rispetto all'epoca antica, ancora numerose sono le sorgenti di acque termali che vi sgorgano. Oltre alle più famose sorgenti termali disseminate in tutta l'isola di Ischia, sulla terraferma invece molto rinomate sono le Terme di Agnano, a carattere soprattutto terapeutico, le Terme Puteolane e infine a Lucrino frequentatissime per relax e terapie sono le "Stufe di Nerone", dove oltre gli impianti moderni per le immersioni, vi sono le saune che corrispondono agli impianti antichi di epoca romana, e il "Lido Nerone – Lo scoglio", dove è possibile immergersi nelle acque bollenti in apposite vasche situate sulla spiaggia.
La città di Pozzuoli fu il porto di Roma verso l'Oriente fino a quando l'imperatore Traiano non costruì il porto artificiale di Ostia. A Pozzuoli vi sono numerosi edifici monumentali di epoca romana, fra cui l'antico mercato (Macellum) chiamato "Tempio di Serapide", il Tempio di Augusto, trasformato poi in duomo della città e recentemente restaurato, grandi edifici termali, tratti di strade romane, ampie necropoli monumentali (tra cui la necropoli di via Celle), e ben due anfiteatri di cui l'Anfiteatro Flavio è il terzo più grande d'Italia;
Il collegamento dei Campi Flegrei con Napoli avveniva attraverso la Crypta Neapolitana, galleria scavata nella roccia di tufo in epoca romana. All'ingresso della crypta si trova un colombario di epoca imperiale identificato come la tomba del poeta Virgilio.
Il Lago d'Averno, che occupa una caldera vulcanica spenta, aveva una vantaggiosa posizione strategica e in epoca romana per un breve periodo fu utilizzato insieme al vicino lago di Lucrino come porto militare dell'antica Roma, base chiamata Portus Julius. Sul lago d'Averno spicca il rudere di una grande sala termale romana chiamata Tempio di Apollo. Una grotta artificiale realizzata in epoca romana veniva erroneamente considerata la grotta della Sibilla Cumana. Altresì la leggenda vuole che questa fosse l'ingresso agli inferi descritto da Virgilio nel sesto libro dell'Eneide in cui si reca l'eroe Enea.
Baia (ricadente nel comune di Bacoli) rappresentava il luogo di soggiorno prediletto dell'aristocrazia romana e di diversi imperatori, che qui venivano a dilettarsi tra mare e otium edificandovi lussuose ville di soggiorno e numerosi impianti termali di cui le sale monumentali ancora oggi vengono impropriamente chiamate "Tempio": spiccano quello di Mercurio, di Venere, di Diana. A Baia vennero inventate da Sergio Orata le suspensurae per mantenere calde le sale termali, e furono sperimentate in misura ridotta nuove soluzioni architettoniche di cupole, che poi furono applicate a Roma ad esempio nella realizzazione del Pantheon. Le rovine dei resti dell'antica città di Baia sono ora visitabili presso il complesso archeologico di Baia, mentre attualmente un'importante parte dell'antica Baia è sommersa dal mare a causa del bradisismo: per le numerose presenze archeologiche sottomarine, recentemente il golfo di Baia è stato dichiarato area marina protetta e istituito il Parco sommerso di Baia. Alcuni monumenti particolarmente significativi sono stati oggetto di scavi subacquei: degno di menzione è il Ninfeo di Punta Epitaffio la cui ricostruzione, completa delle sculture marmoree rinvenutevi, è visibile nel Museo Archeologico dei Campi Flegrei situato nel Castello aragonese di Baia.
Sempre all'interno del comune di Bacoli vi è l'antica Misenum, villaggio sorto in epoca romana, sede dell'importante flotta pretoria dell'imperatore. La spiaggia di Miliscola a tutt'oggi conserva nel suo nome il ricordo degli allenamenti che vi svolgevano i marinai romani (militum schola). Dell'antico villaggio militare si è messo in luce il Sacello degli Augustali, splendidamente ricostruito in un'apposita sala del Museo Archeologico dei Campi Flegrei. Tra i monumenti più rappresentativi resta la Piscina mirabilis, la più grande cisterna nota mai costruita dagli antichi romani della capacità di 12600 m³, che riforniva di acqua potabile le navi della marina militare romana che approdavano nel porto di Miseno. L'attuale frazione di Miseno è posta ai piedi del promontorio di Capo Miseno che rappresenta l'ultima propaggine di terraferma che racchiude il golfo di Pozzuoli, punta estrema del Golfo di Napoli.
Tra gli altri monumenti romani si trovano a Bacoli le Cento Camerelle[14], antica cisterna di un'importante villa di epoca imperiale, e la cosiddetta "Tomba di Agrippina"[15], in realtà parte di un odeion di un'antica villa romana.
Dopo il lago Fusaro vi è l'antica città di Cuma, che è la colonia greca più antica in Magna Grecia, famosa fin dalle origini in quanto sede dell'oracolo ove vaticinava la Sibilla Cumana. Dell'antica città, poco scavata, è visitabile la parte bassa della città di epoca romana, con l'area del Foro e i relativi edifici pubblici, la Crypta Romana, e soprattutto l'acropoli con l'antro della Sibilla e i templi di Apollo e di Zeus. Fa da porta alla città lo splendido Arco Felice, un monumentale arco in laterizi di epoca romana costruito nel taglio che i romani effettuarono nella collina, attraverso il quale l'antica via Domiziana entrava in Cuma.
A nord di Miseno, nel Lago Fusaro, su di un isolotto, si trova la graziosa Casina Vanvitelliana fatta costruire nel XVIII secolo dal re Ferdinando IV di Borbone come casina di appoggio alle sue battute di caccia alle folaghe o di pesca sul lago.
A monte di Pozzuoli vi è la Solfatara, cratere ancora attivo dove si manifestano potenti fumarole che erompono i loro vapori sulfurei a oltre 160 °C, mentre in una depressione centrale della caldera si può osservare del fango che bolle a 140 °C. Nel vulcano vennero girati alcuni famosi film di Totò, tra cui Totò all'inferno e 47 morto che parla, nonché le sequenze "vulcaniche" nel film dei Pink Floyd Pink Floyd: Live at Pompeii.
Poco distante da Pozzuoli, verso occidente, in riva al Lago Lucrino, nel 1538 è sorto il Monte Nuovo, il vulcano più recente d'Europa, oggi oasi naturalistica.
I Campi Flegrei costituiscono un'area ad alto rischio vulcanico sottoposta a costante sorveglianza dall'Osservatorio Vesuviano, sia attraverso periodiche campagne d'indagine sia con un monitoraggio continuo[16].
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