Le Alpi della Zillertal (Zillertaler Alpen in tedesco) sono una sottosezione[1] delle Alpi dei Tauri occidentali. Si trovano a cavallo del confine tra l'Italia (Provincia autonoma di Bolzano) e l'Austria (Tirolo e Salisburghese). Prendono il nome dalla valle austriaca Zillertal intorno alla quale il gruppo alpino è collocato e sono formate dalle Alpi Breonie Orientali e Alpi Aurine. La vetta più alta è il Gran Pilastro che raggiunge i 3.510 m s.l.m..
Alpi della Zillertal Zillertaler Alpen
L'Hochfernerspitze nell'Alta Val di Vizze, in primo piano a sinistra la colata del Griesferner, a destra la seraccata della diretta Vanis. Alla base della parete c'è il bivacco Günther Messner.
Secondo la Partizione delle Alpi del 1926 questo gruppo alpino era parte delle più ampie Alpi Noriche.
Secondo la SOIUSA sono una sottosezione alpina con la seguente classificazione:
Secondo la SOIUSA le Alpi della Zillertal sono suddivise in quattro supergruppi e nove gruppi (tra parentesi sono indicati i codici SOIUSA dei supergruppi, gruppi e sottogruppi):
La catena delle Alpi Aurine venne esplorata interamente durante il XIX secolo. La prima cima ad essere salita è il monte Lovello nel 1843 dall'ing. M. V. Lipold ed un cacciatore di Mayrhofen. Successivamente vennero saliti il Grosser Mochner nel 1846 e lo Schrammacher nel 1847 da Peter Karl Thurwieser con diversi compagni. Nel resto del secolo tutte le cime e le creste principali vennero esplorate dai nomi illustri dei pionieri delle Dolomiti quali Freshfield, Fox, Tuckett i fratelli Zsigmondy ed altri.
La catena delle Alpi Aurine ha però poche pareti degne d'interesse ed è su queste che si concentrò, e tuttora è svolta, l'attività alpinistica del gruppo. Esse sono lo Schrammacher la cui parete nord venne scalata da Fritz Drasch già nel 1895, e sul cui pilastro, la Sagwand, sono state tracciate le vie più ardue della zona per opera di Paul Aschenbrenner e Hias Rebitsch; il Gran Pilastro, che presenta una bella parete nord attraversata da alcuni itinerari in ghiaccio, l'Hochfernerspitze e la vicina Hintere Weissspitze che verso la val di Vizze presentano pareti miste di roccia e ghiaccio alte fino a 1000 metri. La parete nord dell'Hochfernerspitze fu scalata nel 1929 da Kuno Baumgartner e Willy Mayr attraverso la seraccata di destra, via raddrizzata poi da Karl Baumann ed Erich Vanis nel 1949. Il difficile Griesferner (seraccata di sinistra) fu invece salita nel 1942 da Toni Hackl, Bertl Herbst e Hans Veiglhuber. La vicina ed ancora più impervia parete nord dell'Hintere Wiessspitze fu invece esplorata negli anni '70 da Heinz Steinkotter.
Rifugi
Il gruppo montuoso, per facilitare l'escursionismo e l'ascesa alle vette, è dotato di diversi rifugi:
Rifugio al Sasso Nero - 3.026 m
Rifugio Gran Pilastro - 2.710 m
Rifugio Venna alla Gerla - 2.693 m
Rifugio Vetta d'Italia - 2.568 m
Rifugio Passo Ponte di Ghiaccio - 2.545 m
Friesenberghaus - 2.498 m
Olpererhütte - 2.389 m
Plauener Hütte - 2.363 m
Zittauer Hütte - 2.330 m
Geraer Hütte - 2.324 m
Rifugio Giovanni Porro - 2.319 m
Rifugio Bressanone - 2.307 m
Furtschaglhaus - 2.295 m
Rifugio Passo di Vizze - 2.276 m
Karl-von-Edel-Hütte - 2.238 m
Greizer Hütte - 2.227 m
Kasseler Hütte - 2.177 m
Berliner Hütte - 2.042 m
Gamshütte - 1.921 m
Kolmhaus - 1.845 m
Note
In accordo con le definizioni della SOIUSA, definizioni seguite anche nel seguito della voce.
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