Le Alpi Atesine sono una sezione delle Alpi che interessa l'Italia e l'Austria; si trovano nel settore orientale della catena alpina e sono parte della catena principale. Il versante italiano appartiene alla regione del Trentino-Alto Adige, quello austriaco allo stato federato del Tirolo.
Alpi Atesine
Il Monte Palla Bianca, cima principale delle Alpi Atesine
L'espressione "Alpi Atesine", pur essendo usato in numerosi testi e atlanti italiani di Geografia[1], specie di carattere didattico e divulgativo, non si trova né nella Partizione delle Alpi, classificazione della catena alpina adottata nel 1924, né nella più recente Suddivisione Orografica Internazionale Unificata del Sistema Alpino (SOIUSA), del 2006. Ciò è dovuto alle parziali sovrapposizioni di significato con le espressioni "Alpi Noriche" ed "Alpi Retiche" ed inoltre al fatto che il termine "Alpi Atesine" è usato soprattutto in Italia e le suddivisioni delle Alpi citate hanno invece un respiro internazionale[2]. Inoltre, a livello locale, al posto dell'espressione generica di "Alpi Atesine", sono usati soprattutto i nomi dei gruppi montuosi in esse compresi, di estensione più limitata: Alpi Venoste, Alpi Passirie, Alpi Sarentine, Alpi Breonie, Alpi Aurine, Alpi Pusteresi.
A seconda delle fonti, il Passo di Resia[3] o il Passo dello Stelvio[4] rappresentano il punto di separazione tra le Alpi Atesine e le Alpi Retiche, mentre il Passo di Monte Croce di Comelico[5] o la Sella di Dobbiaco[6], sempre a seconda delle fonti, segnano il confine con le Alpi Carniche. Nelle Alpi Atesine si trova la Vetta d'Italia, tradizionalmente considerata il punto più a nord del territorio italiano[7].
Etimologia
Le sezioni delle Alpi italiane secondo la tradizione didattica
Il termine "atesine" deriva dal latino Athesis, che significa "Adige", in quanto in questo settore alpino si trovano le sorgenti di questo importante fiume; inoltre tutti i corsi d'acqua che nascono nel versante italiano delle Alpi Atesine sono tributari dell'Adige. L'importanza dell'Adige è data, se non altro dal fatto che per lunghezza (circa 410 km) esso è il secondo fiume italiano, dopo il Po, e per ampiezza di bacino (12 200 km²) il terzo, dopo il Po e il Tevere.
Le Alpi Atesine in altre suddivisioni della catena alpina
Nella Partizione delle Alpi, del 1924, le Alpi Atesine non sono nominate, e la sezione corrispondente ad esse ricade nelle Alpi Retiche a ovest del Passo del Brennero, nelle Alpi Noriche ad est di questo passo.
Neanche nella Suddivisione Orografica Internazionale Unificata del Sistema Alpino, del 2006, le Alpi Atesine sono citate, ed anche in questo caso sono suddivise in due parti dal Passo del Brennero; a ovest di esso ricadono nelle Alpi Retiche orientali, ad est nelle Alpi dei Tauri occidentali.
In alcuni testi editi nell'Ottocento, ma anche in qualche testo recente, il settore alpino compreso tra il Passo di Resia e il passo di Monte Croce Comelico, e dunque corrispondente alle Alpi Atesine, è denominato "Alpi Tridentine" [8].
Partizione delle Alpi: appartengono alla sezione delle Alpi Noriche.
Monti, valli, fiumi
Tra i monti delle Alpi Atesine si ricordano quelli di altezza superiore a 3.500 m, elencati per sezione, da ovest ad est. Nelle Alpi Venoste si trovano il Palla Bianca, (3.738 m), il Similaun (3.602 m) e il Pan di Zucchero (3.507 m). Il Similaun è particolarmente famoso perché sulle sue pendici nel 1991 fu scoperto Ötzi, la mummia del Similaun. Nelle Alpi Aurine si trova il Gran Pilastro (3.510 m).
Tra le valli si ricordano le principali, da ovest ad est: la Val Venosta, percorsa dall'Adige, la Val Passiria, ove scorre il torrente Passirio, la Valle Isarco, solcata dell'omonimo fiume, La val Pusteria, formata nel versante italiano dal Rienza e infine la Valle Aurina che ha come torrente l'Aurino.
Nella didattica
Le Alpi Atesine sono inserite nella nota filastrocca, simile ad un acrostico, utile a memorizzare i nomi delle sezioni delle Alpi italiane che si trovano nello spartiacque principale: MACOn GRAn PENa LERETIATtilio CAla GIÙ ossia: Marittime, Cozie, Graie, Pennine, Lepontine, Retiche, Atesine, Carniche, Giulie[11].
Note
Essendo numerosissimi i testi che usano questa espressione, se ne riportano solo alcuni, a mero titolo di esempio, tra quelli più diffusi delle principali case editrici.
Carlo Griguolo, Chiara Forgieri, Daniela Romagnoli, Il nuovo giramondo, edizioni Paravia, 2014 (pagina 16) ISBN 9788839507532A;
Grande Atlante Geografico e Storico, edizioni UTET, 1991, tavole 42/43, 92, 101, 184, 202, 236, 246. ISBN 8802044465;
F. Cassone, D. Volpi, M. Ramponi, F. Dobrowolni, L'Argonauta, edizioni Lattes, 1996 (pagina 59)
Eduardo Garzanti ed altri, Il libro Garzanti della Geografia, edizioni Garzanti, 1995 (pagina 50);
Esistono comunque numerosi esempi di uso del termine in altre lingue:
Michael Allaby, Earth Science: A Scientific History of the Solid Earth, edizioni Infobase Publishing, 2009, pagina 127 (in Inglese), ISBN 9781438126944;
Encyclopedia of Quaternary Science, edizioni Elsevier, 2006 (in Inglese), ISBN 9780444536426.
Eduardo Garzanti ed altri, Il libro Garzanti della Geografia, edizioni Garzanti, 1995 (pagina 50);
Lorenzo Bersezio, I territori dell'uomo, Edizioni De Agostini, 1999 (pagina 143);
Ricciarda Simoncelli, Conoscere l'Italia, edizioni Le Monnier, 1984 (pagina 22);
F. Cassone, D. Volpi, M. Ramponi, F. Dobrowolni, L'Argonauta, edizioni Lattes, 1996 (pagina 59);
Valerio Lugani (a cura di), Meravigliosa Italia, enciclopedia delle regioni, volume Trentino Alto Adige, edizioni Aristea (capitolo Il suo aspetto).
Guide rosse del TCI, volume Trentino - Alto Adige, Touring editore (pagina 12: Passo dello Stelvio; pagina 18: Passo di Resia). ISBN 9788836500086. Si noti che in questa guida rossa si danno per le Alpi Atesine, in due distinti capitoli, due limiti occidentali diversi.
Eduardo Garzanti ed altri, Il libro Garzanti della Geografia, edizioni Garzanti, 1995 (pagina 50);
Lorenzo Bersezio, I territori dell'uomo, Edizioni De Agostini, 1999 (pagina 143)
Valerio Lugani (a cura di), Meravigliosa Italia, enciclopedia delle regioni, volume Trentino Alto Adige, edizioni Aristea (capitolo Il suo aspetto);
F. Cassone, D. Volpi, M. Ramponi, F. Dobrowolni, L'Argonauta, edizioni Lattes, 1996 (pagina 59);
Ricciarda Simoncelli, Conoscere l'Italia, edizioni Le Monnier, 1984 (pagina 22);
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Guide rosse del TCI, volume Trentino - Alto Adige, Touring editore (pagina 13). ISBN 9788836500086
Tra i rari testi recenti: Antonio Ferraiuolo, Le Alpi, Passerino Editore, 2018. ISBN 9788893452113
Vittorio Emanuele Fabbro, Oreste Ferrari, Da rifugio a rifugio - volume I - Alpi Pusteresi, Aurine, Breonie, Passirie e Venoste, edizioni Club Alpino Italiano, Touring Club Italiano, 1929.
Le Alpi Breonie occidentali definite dalla SOIUSA vanno dal Passo del Rombo a quello del Brennero e dunque coincidono con le Alpi Breonie definite nell'elenco riportato sopra.
Frase alternativa: MACOn GRAn PENa LERETIA TECAlo GIÙ. Per l'uso dell'acrostico, si veda:
Junior enciclopedia - enciclopedia universale per i giovani studenti, edizioni SAIE (pagina 31);
Torelli Giorgio, I baffi di Guareschi, Àncora Editrice, (pagina 29). ISBN 9788851415211;
Adriana Cantisani, Tata, help!, Rizzoli 2011 (capitolo Poco ma buono...). ISBN 9788858616734;
Edoardo Giusti, Barbara Giordani, Il formatore di successo. Tutte le tecniche segrete, Sovera Edizioni, 2002 (pagina 56). ISBN 9788881242146.
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