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Il Matajur (detto anche Monte Re; Matajûr in friulano, Baba in dialetto sloveno locale) è una montagna delle Prealpi Giulie alta 1.641 m s.l.m. che si trova nella parte orientale del Friuli, sovrastando la città di Cividale.

Disambiguazione – Se stai cercando il giornale sloveno, vedi Matajur (giornale).
Monte Matajur
Il monte Matajur sovrasta le Valli del Natisone
Stati Italia
 Slovenia
Regione Friuli-Venezia Giulia
Provincia Udine
Altezza1 641 m s.l.m.
Prominenza1 385 m
CatenaAlpi
Coordinate46°12′43.88″N 13°31′45.95″E
Altri nomi e significatiMonte Re
Mappa di localizzazione
Monte Matajur
Dati SOIUSA
Grande ParteAlpi Orientali
Grande SettoreAlpi Sud-orientali
SezioneAlpi e Prealpi Giulie
SottosezionePrealpi Giulie
SupergruppoPrealpi Giulie Meridionali
GruppoGruppo Matajur-Kolovrat
CodiceII/C-34.II-B.4

Storia


Si ritiene che il Matajur fu scalato dal re longobardo Alboino quando, giunto in prossimità dell'Italia, lo risalì per ammirare le fertili pianure friulane che stava per invadere[1][2].

L'altura del Matajur, nel corso della prima guerra mondiale, fece parte dell'ultima linea di difesa italiana approntata dalla 2ª Armata per la protezione della pianura friulana in caso di sfondamento dei reparti combattenti nelle posizioni avanzate. Il monte passò alla storia in quanto, nel corso della battaglia di Caporetto, il tenente Rommel, il futuro feldmaresciallo, ne conquistò la cima.

Il 24 ottobre 1917, dopo un lungo bombardamento, il tenente Rommel, a capo di sei compagnie tedesche, lanciò una veloce offensiva, con la tattica dell'attacco a sorpresa, sul Colovrat e in breve tempo ne conquistò le cime. Invase quindi la vallata di Savogna ed attaccò il Matajur, difeso dalla Brigata Salerno.

Dopo 52 ore di marce sfibranti ed audaci combattimenti, ne conquistò la vetta facendo quasi 9000 prigionieri ed un enorme bottino di materiale bellico. L'avanzata del tenente Rommel fu uno dei più importanti episodi della battaglia di Caporetto perché fu determinante per la tragica ritirata italiana. Dal Matajur, Rommel proseguì, attraverso Longarone, la sua veloce avanzata fino al fiume Piave.


Toponimo


Il ripido versante ovest del Matajur visto dal monte Joanaz
Il ripido versante ovest del Matajur visto dal monte Joanaz
Le Prealpi Giulie con il Matajur
Le Prealpi Giulie con il Matajur
Sulla destra il monte Matajur
Sulla destra il monte Matajur
Il Matajur visto dalla Slovenia
Il Matajur visto dalla Slovenia
Vista della pianura friulana dal Rifugio Pelizzo
Vista della pianura friulana dal Rifugio Pelizzo
Il monte Matajur visto da Cividale del Friuli
Il monte Matajur visto da Cividale del Friuli
L'osservatorio del monte Matajur
L'osservatorio del monte Matajur
Immagine della vecchia cappella del Matajur
Immagine della vecchia cappella del Matajur
Monte Matajur dai Colli Orientali del Friuli
Monte Matajur dai Colli Orientali del Friuli

Il toponimo Matajur compare negli scritti e sulla carte geografiche solamente nel secolo XVIII[1]. Il nome ha origine da Mont Major (Monte Maggiore di Cividale) che, nel tempo, è mutato in Mot Major, Mat Major, Matajor e, infine, Matajur. La popolazione locale lo chiama anche (Velika) Baba, che sta ad indicare una vetta rocciosa isolata, o, solo dal XX secolo, Kalona con riferimento all'obelisco eretto a fianco della cappella del Cristo Redentore e distrutto, come indicato in seguito, nel corso della prima guerra mondiale[3].


Geografia


Il monte, nonostante la limitata altezza, è facilmente individuabile dalla pianura friulana per la sua caratteristica forma conica ed è il rilievo più rappresentativo ed il simbolo delle Valli del Natisone.

Il periodo di formazione del monte non è precisamente databile in quanto risulta composto, per lo più, da materiale sedimentario dei periodi compresi tra il giurassico ed il cretacico superiore[4]. Sondaggi effettuati sui versanti del monte hanno portato all'individuazione di tracce di oro con zinco, argento e mercurio nativo.[5]

La salita al monte, che è rivestito fino alla vetta da boschi o prati, non presenta particolare difficoltà per la scarsa pendenza dei fianchi. Il modo più breve e semplice per raggiungere la vetta è quello di iniziare la salita partendo dal rifugio Guglielmo Pelizzo, che è raggiungibile in auto con una comoda strada asfaltata. Come alternativa si può partire dalla frazione di Mersino da dove mulattiere e sentieri, che attraversano boschi e prati dove crescono narcisi, crochi, fragole, lamponi e mirtilli, portano, in circa un'ora e mezzo e senza difficoltà, alla meta.

Sulla cima del monte spicca la chiesetta del Cristo Redentore, costruita sulle macerie della cappella inaugurata nel 1901 per ricordare i diciannove secoli dalla Redenzione e colpita prima da un fulmine e quindi distrutta dalle vicende belliche legate alla battaglia di Caporetto[6].

Dalla cima si può osservare un panorama che spazia dal Carso, all'Istria, alla laguna di Grado e alle cime del Canin, del Mangart, del Tricorno, del Monte Nero e delle Dolomiti. Nelle giornate particolarmente terse è visibile Venezia e si possono avvistare i Colli Euganei

Dai fianchi del monte sgorgano le acque delle sorgenti e dei torrentelli che ingrossano il fiume Natisone e, nella vallata di Savogna, le acque del torrente Alberone e dei suoi affluenti di destra.
Nel versante sud, nei pressi della fonte Skrila, da cui nasce l'Alberone, sono presenti delle interessanti conformazioni carsiche, i campi solcati, alla base dei quali ci sono delle brevi pareti (10–12 m) su cui è possibile arrampicare, una sorta di palestra di roccia naturale.

Nella zona del monte Matajur, ed in special modo nella valle di Savogna, sono presenti un numero notevole di cavità e di grotte tra le quali occorre ricordare la voragine di Cerconizza[7], la Ta Pot Čelan Jama[8], la Velika Jama[9], la grotta Klančina di Mersino Alto[10], la Sesna Jama di Mersino[11], la Casera Glava di Masseris[12] e la grotta di Jeronizza[13].

La cima del monte è stata, fin da tempi remoti, terra di confine: dapprima con l'Austria, poi con la Jugoslavia e, oggigiorno, con la repubblica di Slovenia. Ai piedi del versante settentrionale del Matajur scorre la Strada statale 54 del Friuli, che è la via di comunicazione più agevole tra l'Italia e la Slovenia per chi deve accedere al tratto medio dell'Isonzo.


Ambiente



Flora


Nella zona montagnosa del Matajur crescono circa 619 specie di piante vascolari; le sue pendici esercitano un grande interesse per gli studiosi della flora delle Prealpi italiane perché, per la sua posizione orografica tra la pianura friulana a la catena alpina retrostante, offre la presenza di una grande varietà (e anche qualche rarità) di piante. Il monte è coperto da vegetazione fino sulla vetta dove crescono piante officinali quali l'assenzio[14].

Nelle quote più basse si possono trovare la stellina odorosa o asperula, il tarassaco, la valeriana, la campanula carnica, il geranio sanguigno, il geranio odoroso, l'aconito napello, la campanula thyrsoides thyrsoides e thyrsoides carnicola, la euonymus verrucosa o berretta del prete. Salendo di quota, nel sottobosco si possono osservare l'anemone trifolia, la dentaria cardamine, la paris quadrifolia, l'aposseris foetida, la saxifraga rotundifolia.

Oltre al limite dell'estensione boschiva crescono la sexifraga petraea, l'aconitum angustifolium, la sedum roseum, la pulsatilla montana, il rododendro, il botton d'oro. In quota si possono trovare il narciso, l'asfodelo, la centaurea, il giglio arancione della Carnia o lilium carnicum, la genziana maggiore, la genziana minore. Per quanto attiene le specie arboree, il lavoro dell'uomo ha favorito, nella parte inferiore del monte, la coltivazione di meli, peri e castagni e, a quote superiori, la crescita di boschi di conifere e latifoglie. Crescono spontaneamente, invece, macchie di faggi, di betulle, di maggiociondolo, di larici e ontani verdi[15].


Fauna


Sul Matajur è possibile osservare diversi animali selvatici; tra i mammiferi e gli uccelli maggiori sono comuni caprioli, cervi, lepri, volpi, cinghiali, corvi imperiali, poiane, galli forcelli e galli cedroni. Le marmotte erano state introdotte nelle rocce carsiche adiacenti alle malghe di Mersino, ma dopo alcuni anni sono scomparse. Sono inoltre di passaggio in alcune stagioni dell'anno grifoni e aquile. Ci sono stati anche rari avvistamenti diretti o indiretti (tracce, feci, carcasse ecc.) di orsi e di sciacalli dorati.


Attività



Escursionismo


Sul Matajur sono presenti diversi percorsi escursionistici o alpinistici:[16]


Rifugi

Sulle pendici del monte sono presenti i seguenti rifugi:


Osservatorio


Il 31 agosto del 2013 è stato inaugurato l'osservatorio astronomico posizionato nei pressi la vetta del monte. La sua realizzazione è stata curata dalla Comunità montana del Torre, Natisone e Collio e l'attività viene gestita dall'Associazione Friulana di Astronomia e meteorologia di Remanzacco. L'osservatorio viene utilizzato per scopi scientifici ed utilizzato anche a fini didattici[29].


Eventi annuali



Galleria d'immagini



Note


  1. Olinto Marinelli, Guida delle Prealpi Giulie, Società Alpina Friulana, Udine, 1912
  2. Historia Langobardorum di Paolo Diacono, Libro II - Capitolo 8
  3. Studio di don Božo (Natalino) Zuanella pubblicato sul quindicinale "DOM - Kulturno Verski List" editore MOST
  4. Osservazioni fatte durante una escursione al Matajur di Olinto Marinelli
  5. La Slavia Italiana di Carlo Podrecca, Fulvio Giovanni editore in Cividale 1884
  6. La cappella sul Matajur, su lintver.it. URL consultato il 30 luglio 2014.
  7. Catasto delle grotte della Commissione E. Beogan - Rupa Cerconizza, su catastogrotte.it. URL consultato il 18 gennaio 2018.
  8. catasto delle grotte della Commissione E. Beogan - Grotta sotto il dirupo, su catastogrotte.it. URL consultato il 18 gennaio 2018.
  9. Catasto delle grotte della Commissione E. Beogan - Grotta Grande, su catastogrotte.it. URL consultato il 18 gennaio 2018.
  10. CAVERNA 2° A SW DEL MONTE MATAJUR, su catastogrotte.it. URL consultato il 18 gennaio 2018.
  11. Archivio multimediale storico della Commissione grotte E. Beogan - VORAGINE A SW DEL MONTE MATAJUR, su catastogrotte.it. URL consultato il 18 gennaio 2018.
  12. Catasto delle grotte della Commissione E. Beogan - descrizione della Grotta presso Casera Glava, su catastogrotte.it. URL consultato il 18 gennaio 2018.
  13. Catasto delle grotte della Commissione E. Beogan - Grotta di Ieronizza, su catastogrotte.it. URL consultato il 3 gennaio 201.
  14. La flora del Matajur in rete, su clamerinforma.it. URL consultato il 2 giugno 2013.
  15. Guido Pedroni, Aspetti ecologici e biologici dei coleotteri eleteridi nel comprensorio del monte Matajur - Prealpi Giulie (Italia orientale), Atti Civico Museo di Storia Naturale, Trieste, 2010, pag. 119-119, ISSM 0365-1576
  16. dati tratti dalla Cartina Tabacco 041
  17. Prealpi Giulie 725 Sentiero Natura Mersino alto Matajur, su cai-fvg.it. URL consultato il 24 marzo 2018.
  18. Prealpi Giulie 736 Sentiero Italia, su cai-fvg.it. URL consultato il 18 gennaio 2018.
  19. Prealpi Giulie 736a Sentiero Italia, su cai-fvg.it. URL consultato il 18 gennaio 2018.
  20. Prealpi Giulie 749, su cai-fvg.it. URL consultato il 23 gennaio 2018.
  21. Prealpi Giulilie 749a, su cai-fvg.it. URL consultato il 23 gennaio 2018.
  22. Prealpi Giulie 750 Sentiero Natura Monte Matajur, su cai-fvg.it. URL consultato il 25 marzo 2018.
  23. Prealpi Giulie 750a Sentiero Italia, su cai-fvg.it. URL consultato il 24 marzo 2018.
  24. Strutture alpinistiche Sentiero 724, su caicividale.it. URL consultato il 24 giugno 2018.
  25. Sentiero da Avsa alla vetta, su rifugiopelizzo.blogspot.it. URL consultato il 22 giugno 2013.
  26. Sentiero da Kobarid alla vetta, su rifugiopelizzo.blogspot.it. URL consultato il 22 giugno 2013.
  27. Dom na Matajure, su rifugi-bivacchi.com. URL consultato il 22 giugno 2013.
  28. Pelizzo Guglielmo, su rifugi-bivacchi.com. URL consultato il 22 giugno 2013.
  29. Apre l'osservatorio sul Matajur, su messaggeroveneto.gelocal.it. URL consultato il 30 luglio 2014.
  30. Le maschere tradizionali delle Valli del Natisone, su lintver.it. URL consultato il 5 luglio 2013.
  31. Triajur, su triajur.com. URL consultato il 24 marzo 2018.
  32. MATADOWN, su matadown.com. URL consultato il 10 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 9 febbraio 2018).
  33. Festa della montagna, su prolocoregionefvg.it. URL consultato il 15 novembre 2014.

Voci correlate



Altri progetti



Collegamenti esterni


Portale Friuli-Venezia Giulia
Portale Grande Guerra
Portale Montagna

На других языках


[en] Matajur

Matajur (pronounced [mataˈjuːɾ]) is a 1,642-meter (5,387 ft) mountain in the Julian Alps on the border between Italy and Slovenia. It is located on the border between the Soča Valley and the Italian mountainous region known as Venetian Slovenia, with views over the Adriatic Sea. Its prominence is 1,385 meters (4,544 ft).

[fr] Matajur

Le mont Matajur, appelé aussi Monte Re ou Baba en dialecte slovène local, se trouve dans la région orientale du Frioul-Vénétie Julienne en Italie, à la frontière de la Slovénie. Il s'élève à 1 641 ou 1 642 mètres d'altitude. On y trouve un observatoire, une chapelle, un refuge et des bergeries. Il abrite quelques plantes alpines rares, parmi lesquelles l'edelweiss, la gentiane, le chardon, l'aconit, le narcisse et le crocus.
- [it] Matajur



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