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Il Cervino (Cervin in francese - pron. AFI: [sɛʁvɛ̃]; Matterhorn in tedesco; Gran Becca in patois valdostano; Matterhòre in Greschòneytitsch[1]) è una montagna delle Alpi alta 4478 m s.l.m., settima vetta e terza montagna italiana per altitudine, situato nelle Alpi Occidentali (Alpi Pennine - Alpi del Weisshorn e del Cervino - catena Catena Bouquetins-Cervino), lungo il confine tra Italia e Svizzera (a ovest del massiccio del Monte Rosa, a est del Grand Combin e a sud-ovest del Massiccio del Mischabel).

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Cervino (disambigua).
Disambiguazione – "Matterhorn" rimanda qui. Se stai cercando il film, vedi Matterhorn (film).
Cervino
Il Cervino (pareti est e nord) visto da Zermatt
Stati Italia
 Svizzera
Regione Valle d'Aosta
 Vallese
Altezza4 478 m s.l.m.
Prominenza1 031 m
Isolamento13,8 km
CatenaAlpi
Coordinate45°58′35″N 7°39′30″E
Altri nomi e significatiMatterhorn (tedesco)
Mont Cervin (francese)
Gran Becca (patois valdostano)
Matterhòre (Greschòneytitsch)
Data prima ascensione14 luglio 1865
Autore/i prima ascensioneEdward Whymper, Lord Francis Douglas, Charles Hudson, Douglas Robert Hadow con le guide Michel Croz e Peter Taugwalder padre e figlio
Mappa di localizzazione
Cervino
Dati SOIUSA
Grande ParteAlpi Occidentali
Grande SettoreAlpi Nord-occidentali
SezioneAlpi Pennine
SottosezioneAlpi del Weisshorn e del Cervino
SupergruppoCatena Bouquetins-Cervino
GruppoGruppo Dents d'Hérens-Cervino
SottogruppoSottogruppo del Cervino
CodiceI/B-9.II-A.2.b

Con una prominenza di 1031 m (è necessario scendere fino al Col Durand, posto a 3451 m, per salire su vette più alte) e un isolamento di 13,7 km (la montagna più alta di esso più vicina è il Lyskamm Occidentale a quota 4481 m, nel massiccio del Monte Rosa), si erge isolato dal resto delle altre vette circostanti e sovrasta i paesi di Breuil-Cervinia a sud in Italia e di Zermatt a nord in Svizzera, note località turistiche estive e invernali.

Caratterizzato dalla particolare forma piramidale molto pronunciata, ha segnato in modo significativo la storia dell'alpinismo: la sua parete nord è infatti una delle classiche pareti nord delle Alpi e attorno a esso si sviluppa il comprensorio sciistico del Matterhorn Ski Paradise, con possibilità di sci estivo sul ghiacciaio del Plateau Rosa.


Origini del nome


Il toponimo italiano deriva da quello francese Cervin e questo dal latino Mons silvanus "monte boscoso". In effetti, nei secoli passati, in ragione del clima più mite che rendeva tra l'altro possibile la traversata dei colli alpini durante la maggior parte dell'anno, questo monte era ricoperto da foreste. Questo optimum climatico fu la ragione dell'importanza della Valle d'Aosta in epoca romana e della fondazione di Augusta Praetoria Salassorum (l'odierna Aosta).

Seguendo il processo di corruzione della voce latina, e in particolare a seguito di una mutazione consonantica l>r tipica del francoprovenzale, da Silvanus si è arrivati al francese Servin [sɛʁvɛ̃]. Horace-Bénédict de Saussure, che fu tra i primi cartografi del Regno di Sardegna, sbagliò però la trascrizione, registrando il toponimo Cervin, che in francese si pronuncia allo stesso modo[2]. Il toponimo italiano è derivato di conseguenza, sottolineando un errato riferimento al cervo.

In Valtournenche, il Cervino è chiamato in patois valtournain Gran Becca, cioè "grande cima".

Il toponimo tedesco Matterhorn deriva da Matt, che nel tedesco alemanno e in svizzero tedesco indica un prato (cfr. anche il dialetto titsch di Gressoney-Saint-Jean, Wisso Mattò e il ted. Weissmatten "prati bianchi"); e da Horn "corno", come viene chiamata la maggior parte delle vette del Vallese e della Valle del Lys (in francese, Tête; in italiano, Corno). Questo toponimo è attestato anche a Gressoney, nella forma Matterhòre, in Greschòneytitsch. Di conseguenza, la Mattertal è la "valle dei prati", e Zermatt è "al prato" (Zer è la preposizione con l'articolo determinativo femminile in lingua walser).


Descrizione


Il Cervino visto dalla conca del Breuil.
Il Cervino visto dalla conca del Breuil.
Le pareti est e nord e, a destra, la Dent d'Hérens
Le pareti est e nord e, a destra, la Dent d'Hérens
Parete sud e cresta sud-ovest (Cresta del Leone o Arête du lion) vista dall'alta Valtournenche
Parete sud e cresta sud-ovest (Cresta del Leone o Arête du lion) vista dall'alta Valtournenche

Presenta quattro pareti principali orientate secondo i punti cardinali: la parete nord guarda Zermatt in Svizzera, la parete est guarda il ghiacciaio del Gorner, la parete sud sovrasta Breuil-Cervinia in Italia e la parete ovest è rivolta verso la Dent d'Hérens. Queste pareti sono delimitate da altrettante creste: la cresta sud-ovest detta Cresta del Leone o Arête du lion; la cresta nord-ovest detta Cresta di Zmutt; la cresta nord-est detta Cresta dell'Hörnli e la cresta sud-est detta Cresta di Furggen.

La vetta è costituita da due cime distinte collegate da un sottile filo di cresta che segna politicamente il confine fra Italia e Svizzera.[3] Il confine tra l'Italia e la Svizzera segue dunque la cresta stessa, coincidente con la linea di displuvio, sicché la frontiera passa su entrambe le cime, come sancito dalla Convenzione del 24 luglio 1941 tra la Confederazione Svizzera e il Regno d'Italia.[4]


Geologia


La parte inferiore del Cervino è costituita da gabbro, mentre la parte centrale è costituita prevalentemente da ortogneiss, una roccia metamorfica di alto grado formatasi per via della collisione fra placche provenienti dall'Europa e dall'Africa. Questa collisione, avvenuta probabilmente intorno a cento milioni di anni fa, ha sollevato la catena montuosa delle Alpi, formando numerose vette.

La particolare forma del Cervino è stata successivamente provocata dall'erosione: quattro circhi glaciali si sono formati lasciando un picco piramidale al centro. Altri esempi di questa evoluzione geologica sono l'Ama Dablam, nell'Himalaya, o il Cimon della Pala, nelle Dolomiti. La cresta è formata da scisti cristallini.


Meteo


A causa della sua collocazione sullo spartiacque principale alpino e alla sua notevole altezza il Cervino è esposto a variazioni meteorologiche repentine. In particolare, nella parte sottovento si forma sovente la caratteristica nube a bandiera.


Ascensioni


Il Cervino visto dal Breuil in inverno. A sinistra vi è la Testa del Leone
Il Cervino visto dal Breuil in inverno. A sinistra vi è la Testa del Leone
Il Cervino al tramonto nel 2016
Il Cervino al tramonto nel 2016

Primi tentativi


Per lungo tempo il Cervino fu considerato inviolabile per l'arditezza delle sue pareti. Nel secolo XIX molti alpinisti si avvicinarono alla montagna senza riuscire a vincerla.

I primi tentativi registrati risalgono agli anni 1858-1859. Amé Gorret, accompagnato da diverse guide di Valtournenche (Jean-Antoine Carrel, Jean-Jacques Carrel, Victor Carrel, Gabriel Maquignaz) cercò di salire dal versante italiano, arrivando a un'altezza massima di circa 3850 m.[5]

Il 1860 vide due tentativi: a luglio tre alpinisti britannici (Alfred, Charles e Sandbach Parker), senza guide, effettuarono la salita dal versante di Zermatt, fermandosi a una quota di circa 3500 m; ad agosto Hakwins e Tyndall, accompagnati dalle guide J.J. Bennen e Jean-Jacques Carrel, salirono dal versante italiano, fermandosi a circa 3900 m[5][6]

Nel 1861 ci furono tre tentativi; a luglio i Parker decisero di riprovare l'ascesa, fermandosi a quota 3570 m circa; il 29 agosto Jean-Jacques e Jean-Antoine Carrel effettuarono un tentativo dalla "cresta del Gallo" (in francese Arête du coq), sul versante italiano, fermandosi poco sopra i 4000 m; il 29 e 30 agosto avvenne il primo tentativo da parte di Edward Whymper, accompagnato da una guida dell'Oberland, che insieme salirono dal versante italiano, per quella che in seguito diventò la via normale italiana, arrivando a un'altezza di circa 3850 m.[5][7]

Il 1862 si aprì con un tentativo invernale, a gennaio, effettuato da T.S. Kennedy; salito dal versante svizzero, si fermò a circa 3300 m di quota.[5][8]

Nell'estate del medesimo anno Whymper effettuò cinque tentativi, tutti a luglio. Nei primi due fu accompagnato da R.J.S. Macdonald, mentre negli altri tre fu solo con le guide; il terzo tentativo fu effettuato in solitaria. Le guide che accompagnarono queste imprese furono Johann zum Taugwalder e Johann Kronig, (primo tentativo), Jean-Antoine Carrel (secondo e quarto tentativo), Alexandre Pession (secondo tentativo), Luc Meynet (quarto e quinto tentativo). In tutti e cinque i casi gli alpinisti salirono dal versante italiano; la massima quota raggiunta fu di 4100 m nel quinto tentativo. Pochi giorni dopo ve ne fu un altro da parte di John Tyndall, accompagnato dalle guide J.J. Bennen e Anton Walter, e da César e Jean-Antoine Carrel in funzione di portatori.[5][9]

Nel 1863 vi fu un solo tentativo, da parte di Whymper, che con César e Jean-Antoine Carrel, Luc Meynet e due portatori salì dal versante italiano fino a una quota di 4050 m circa.[5][10]

Il 1864 passò senza ulteriori tentativi.[5] Nell'inverno 1864-65 Whymper studiò la geomorfologia del Cervino, concludendone che il versante più facile da salire sarebbe stato quello svizzero. Impostò quindi la sua campagna estiva su questo presupposto.[11] Insieme alle guide Michel Croz, Christian Almer e Franz Biener e al portatore Luc Meynet, Whymper effettuò un primo tentativo il 21 giugno per il versante sud-est, ma dovettero fermarsi a circa 3300 m di quota per il pericolo di caduta pietre.[12]


La prima ascensione


Illustrazione del disastro del Cervino, di Gustave Doré
Illustrazione del disastro del Cervino, di Gustave Doré

Dopo avere congedato Michel Croz, impegnato con un altro cliente, Whymper si dispose a effettuare un nuovo tentativo con Jean-Antoine Carrel. Egli però si era impegnato con il Club Alpino Italiano affinché organizzasse l'impresa con una squadra italiana, fortemente voluta da Quintino Sella. Così insieme a César e Jean-Antoine Carrel, Jean-Joseph Maquignaz e una quarta guida, partì per la vetta l'11 luglio seguendo la via italiana.[13][14] Ritornato a Zermatt, Whymper vi trovò un gruppo di connazionali: Lord Francis Douglas, D. Hadow, e il reverendo Charles Hudson, accompagnati da tre guide, Peter Taugwalder padre e figlio, e Michel Croz che, rilasciato dal suo precedente cliente, si era unito ai tre britannici. I sette formarono una cordata unica, che il 13 luglio 1865 attaccò la salita per quella che è oggi la via normale svizzera. Dopo avere pernottato all'aperto i sette ripartirono il mattino dopo e arrivarono in vetta alle 13.40 del 14 luglio. Dalla vetta videro la squadra italiana guidata da Carrel, che si trovava alcune centinaia di metri più in basso; gli italiani, visti i britannici in vetta, si ritirarono.[13]

La discesa fu funestata da un grave incidente. I sette erano tutti legati insieme, con Michel Croz in testa, seguito da Hadow, Hudson, Douglas, Taugwalder padre, Whymper e Taugwalder figlio. Su un passaggio non particolarmente difficile Hadow scivolò e cadde addosso a Croz, che perse l'equilibrio; i due caddero per il precipizio sul versante svizzero, trascinando prima Hudson, poi Douglas. A questo punto la corda tra Douglas e Taugwalder padre si spezzò, e i tre superstiti videro i quattro compagni precipitare per oltre mille metri verso il sottostante ghiacciaio del Matterhorn. I due Taugwalder e Whymper riuscirono a rientrare in serata a Zermatt, dove diedero la notizia. Il 16 luglio una squadra di ricerca trovò i cadaveri degli alpinisti, tranne quella di Lord Douglas; le salme furono recuperate il 19 luglio.[13]

Fu la prima grande tragedia dell'alpinismo moderno ed ebbe notevole eco nell'opinione pubblica.


La prima salita italiana


Il Cervino visto dal Lac Bleu.
Il Cervino visto dal Lac Bleu.

Jean-Antoine Carrel, disceso dopo avere visto la squadra di Whymper sulla cima e ignaro dell'incidente occorso, ripartì per la vetta dal versante italiano il 16 luglio, insieme a Jean-Baptiste Bich, Jean-Augustin Meynet e all'abbé Gorret. Il 17 luglio Carrel e Bich riuscirono ad arrivare in vetta, seguendo una variante di quella che oggi è la via normale italiana. Dopo avere pernottato ancora in quota i quattro tornarono a Cervinia il 18 luglio, e qui vennero a conoscenza dell'incidente occorso ai rivali britannici.[15]


Record di velocità



Salita e discesa da Breuil-Cervinia

La salita in velocità lungo la via normale italiana al Cervino è stata oggetto di vari tentativi di record. Il punto di partenza è la piazza davanti alla chiesa a Breuil-Cervinia (2025 m); si ritiene punto di arrivo la croce posta vicino alla vetta italiana (4476 m), più bassa di 110 centimetri rispetto a quella svizzera.[16] Il percorso ha uno sviluppo complessivo di circa 13 km e un dislivello di 2451 m. Il tempo necessario per la sola salita, per una cordata media, è di circa 12 ore suddivise in due giorni.[17]

Negli anni sono stati stabiliti i seguenti record:


Cresta Hörnli


Parete nord

Nel seguente elenco i record riguardanti la sola salita della parete nord:


Concatenamenti



Vie alpinistiche


Pareti sud ed est viste dal Lyskamm
Pareti sud ed est viste dal Lyskamm

La scalata del Cervino esercita ancora oggi un grande fascino, ma è riservata unicamente agli alpinisti esperti. Le due vie normali, anche se facilitate dalla posa di diverse corde fisse, ricalcano quelle delle prime ascensioni; quella che parte da Zermatt si sviluppa lungo la cresta nord-est "dell'Hörnli"; quella che parte da Cervinia si sviluppa lungo la cresta sud-ovest "del Leone" (Arête du lion). Un altro itinerario abbastanza frequentato, ma più impegnativo, è quello lungo la cresta "di Zmutt".


Cresta dell'Hörnli


Lo stesso argomento in dettaglio: Via normale svizzera al Cervino.

È la cresta nord-est e rappresenta la via normale svizzera e l'itinerario seguito dai primi salitori. Questa ascensione fu compiuta il 13 e 14 luglio 1865 da Edward Whymper, Lord Francis Douglas, Charles Hudson, Douglas Robert Hadow con le guide Michel Croz e Peter Taugwalder padre e figlio. La via ha un grado di difficoltà valutato in AD.[42]


Cresta del Leone (Arête du lion)


Lo stesso argomento in dettaglio: Via normale italiana al Cervino.

La prima salita della cresta sud-ovest fu compiuta il 16 e 17 luglio 1865 da Jean-Antoine Carrel, Jean-Baptiste Bich, Amé Gorret e Jean-Augustin Meynet. La via rappresenta la via normale italiana e la difficoltà è valutata in D. La via parte dal Rifugio Duca degli Abruzzi (2802 m), passa nei pressi della Croix Carrel, sale lungo la Cresta del Leone (Arête du lion) e, superata la famosa Cheminée, arriva al Rifugio Jean-Antoine Carrel (3830 m). Dal rifugio si supera la corda della sveglia, si arriva alla Grande corde, si sale sul Pic Tyndall (4241 m), si scende brevemente verso Enjambée, si supera la Scala Jordan e infine si arriva prima sulla vetta italiana e poi su quella svizzera del Cervino.[43]


Cresta di Zmutt


La cresta nord-ovest, detta Cresta di Zmutt
La cresta nord-ovest, detta Cresta di Zmutt

La prima salita della cresta nord-ovest fu compiuta il 3 settembre 1879 da una spedizione inglese guidata da Albert Mummery, con le guide Alexander Burgener, Augustin Gentinetta e Johann Petrus.[44] La difficoltà complessiva è valutata in D. Si tratta di una via impegnativa, che a causa dell'esposizione è difficile trovare in buone condizioni; per questo viene ripetuta solo poche volte ogni anno. La via parte normalmente dalla Schönbielhütte (2694 m).[45][46][47]


Cresta del Furggen


La prima salita della cresta sud-est fu compiuta il 4 settembre 1911 da Mario Piacenza, Jean-Joseph Carrel e Joseph Gaspard. Questa cresta è una delle più impegnative vie di salita al Cervino, con tratti di misto ghiaccio e roccia e passaggi di VI o di V+ a seconda dell'uscita designata. Viene complessivamente valutata TD. La via parte dal Bivacco Oreste Bossi (3345 m).

Nell'estate 2002 Patrick Gabarrou e Cesare Ravaschietto aprono la nuova via Padre Pio Prega per tutti sulla parete sud del Picco Muzio, una cima di 4187 m che si trova lungo la cresta del Furggen.[48]

Sempre sulla parete sud del Picco Muzio, tra il 6 e il 9 aprile 2011, Hervé Barmasse ha aperto in solitaria una nuova via.[49]


Parete nord


La parete nord
La parete nord

Parete sud


La parete sud
La parete sud

Parete est


La parete est
La parete est

La prima salita fu compiuta il 18 e 19 settembre 1932 da Enzo Benedetti e Giuseppe Mazzotti, con le guide Louis e Lucien Carrel, Maurice Bich e Antoine Gaspard.[64]


Parete ovest


La parete ovest
La parete ovest

Naso di Zmutt



Discese in sci



Parete est



Percorsi escursionistici


Per favorire la conoscenza della montagna è stato creato il percorso escursionistico del Tour del Cervino e della Grande Balconata del Cervino.


Rifugi


Il rifugio Jean-Antoine Carrel
Il rifugio Jean-Antoine Carrel

Per favorire l'ascesa alla vetta e l'escursionismo di alta quota intorno al monte sorgono alcuni rifugi alpini:

In passato era presente anche il Bivacco Lonza (Lonza-Biwak), posto a 2970 m sulla cresta di Zmutt. Di proprietà del Club Guide Alpine di Zermatt, il bivacco è stato distrutto da una valanga nel 2001 e non è più stato ricostruito.[73]


Il Cervino nelle opere culturali


Un'opera di Gustave Doré che rappresenta la prima ascensione del Cervino
Un'opera di Gustave Doré che rappresenta la prima ascensione del Cervino

Cinema



Musica



Libri



Note


  1. Walser Kulturzentrum, Greschôneytitsch : vocabolario italiano-titsch, 1988, Quart, ed. Musumeci.
  2. Rodolfo Soncini-Sessa et alii, Ayas e la scomparsa della Krämerthal, video Documenta, Milano, 1997. Documentario basato sugli studi di Rodolfo Soncini-Sessa (agosto 1996).
  3. Nuova antologia - Google Libri
  4. Convenzione del 24 luglio 1941 tra la Confederazione Svizzera e il Regno d'Italia per la determinazione del confine italo-svizzero nel tratto compreso fra Cima Garibaldi o Run Do e il Mont Dolent.
  5. Whymper, 1900, p.424.
  6. Whymper, 1900, pp.76-77.
  7. Whymper, 1900, p.79,82-87.
  8. Whymper, 1900, pp.88-89.
  9. Whymper, 1900, pp.94-121.
  10. Whymper, 1900, pp.156-165.
  11. Whymper, 1900, pp.271-276.
  12. Whymper, 1900, pp.277-280.
  13. Whymper, 1900, cap.XX-XXI-XXII.
  14. Whymper, 1900, p.402.
  15. Whymper, 1900, pp.402-404.
  16. angeloelli.it, https://web.archive.org/web/20150923172216/http://www.angeloelli.it/montagne/file/Cervino%20-%204477%20m..html (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
  17. Gino Buscaini, Alpi Pennine, vol. II, Guida dei Monti d'Italia, Milano, Club Alpino Italiano e Touring Club Italiano, 1970, p. 304.
  18. film "Come esempio lo stambeco" di Carlo A. Rossi
  19. Piero Tirone, Cervino e M. Bianco con il cronometro nella mano, in ALP, n. 67, novembre 1990, pp. 20-21.
  20. Skyrunning World Records (PDF), su skyrunning.it, skyrunning.com, ottobre 2010. URL consultato il 12 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 22 maggio 2013).
  21. (ES) Kilian Jornet destroza el récord del Matterhorn y lo deja en 2h52', su desnivel.com, 21 agosto 2013. URL consultato il 21 agosto 2013 (archiviato dall'url originale il 24 agosto 2013).
  22. skyrunning.com, https://web.archive.org/web/20140423084737/http://www.skyrunning.com/images/stories/pdfs/races-and-records.pdf (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2014).
  23. skialper.it, https://web.archive.org/web/20150722004701/http://www.skialper.it/SkialpRace/Articolo/4181/emelie-forsberg-grande-performance-sul-cervino.html (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2015).
  24. fultonhistory.com, http://fultonhistory.com/newspaper%2010/Yonkers%20NY%20Herald%20Statesman/Yonkers%20NY%20Herald%20Statesman%201937%20Grayscale/Yonkers%20NY%20Herald%20Statesman%201937%20Grayscale%20-%205072.pdf.
  25. findagrave.com, http://www.findagrave.com/cgi-bin/fg.cgi?page=gr&GRid=79987839.
  26. content.time.com, http://content.time.com/time/magazine/article/0,9171,788467,00.html.
  27. books.google.it, https://books.google.it/books?id=lN6_xDxpUZYC&pg=PT923&lpg=PT923&dq=Fr%C3%A9d%C3%A9rik+Morshead+mont+blanc&source=bl&ots=XcPr0nM32R&sig=oiuWOXR7W0WrwYvqxxl7JPCW8VM&hl=pl&sa=X&ved=0CEAQ6AEwBGoVChMIlPeThvOcxwIVyrgUCh1SGgzR#v=onepage&q=Fr%C3%A9d%C3%A9rik%20Morshead%20mont%20blanc&f=false.
  28. alpinist.com, http://www.alpinist.com/doc/web07f/newswire-matterhorn-hornli-ridge-record.
  29. climbing.about.com, http://climbing.about.com/od/mountainclimbing/a/MatterhornFacts.htm.
  30. jungfrauzeitung.ch, http://www.jungfrauzeitung.ch/artikel/79665/.
  31. snowplaza.de, http://www.snowplaza.de/weblog/5684-zermatt-der-schnellste-bergsteiger-am-matterhorn/.
  32. zermatt.ch, https://web.archive.org/web/20150721164522/http://www.zermatt.ch/Media/Neuigkeiten/rekord-steindl (archiviato dall'url originale il 21 luglio 2015).
  33. Andreas Steindl Cervino speed in 4 ore, in PlanetMountain.com. URL consultato il 7 settembre 2018.
  34. Roberto Mantovani, Il rivale di Chronos, in Rivista della Montagna, n. 71, novembre 1985, p. 494.
  35. Ueli Steck e la nord del Cervino in meno di 2 ore, su planetmountain.com, 23 gennaio 2009. URL consultato il 12 luglio 2012.
  36. Dani Arnold sale in Cervino in 1:46, su planetmountain.com, 1º maggio 2015. URL consultato il 6 giugno 2015.
  37. (DE) Copia archiviata (PDF), su banff.it. URL consultato il 19 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 20 settembre 2015).
  38. (DE) Christophe Profit, su bergfieber.de. URL consultato il 12 luglio 2012.
  39. Biografia Hans Kammerlander, su kammerlander.com. URL consultato il 12 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2012).
  40. (DE) Quattro volte sul Cervino in sole 24 ore, su archiviostorico.corriere.it, Corriere della Sera, 21 agosto 1992 (archiviato dall'url originale il 18 marzo 2014).
  41. Vinicio Stefanello, Hervé Barmasse, intervista dopo il primo concatenamento invernale delle 4 creste del Cervino, su planetmountain.com, planemountain.com, 28 marzo 2014. URL consultato il 9 maggio 2014.
  42. vienormali.it, Cervino - Via normale svizzera
  43. vienormali.it, Cervino - Via normale italiana
  44. MUMMERY 1895, pp. 1-23.
  45. (EN) cosleyhouston.com - Cervino, su cosleyhouston.com. URL consultato il 14 luglio 2010.
  46. (FR) Cervino: Arête NW (arête de Zmutt), su camptocamp.org, camptocamp.prg. URL consultato il 12 luglio 2012.
  47. (EN) Zmuttgrat, su summitpost.org, 20 luglio 2005. URL consultato il 12 luglio 2012.
  48. (EN) Lindsay Griffin, Area Notes 2002 (PDF), in The Alpine Journal, 2003, p. 231. URL consultato il 12 luglio 2012.
  49. Hervé Barmasse, la nuova via sul Cervino e l'esplorazione sulle Alpi, su planetmountain.com, 21 aprile 2011. URL consultato il 12 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 1º maggio 2015).
  50. Bernardi, pp. 304-311.
  51. Bonatti, pp. 261-272.
  52. Bernardi, pp. 321-324.
  53. Antonio Panei, Gigi Panei e Courmayeur, Aracne editrice, Roma, 2015, ISBN 978-88-548-8751-0
  54. (SL) Franc Knez - Franček, su gore-ljudje.net, 22 dicembre 2010. URL consultato il 10 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 27 luglio 2014).
  55. Nuova via sulla Nord del Cervino, su planetmountain.com, 28 luglio 2009. URL consultato il 10 luglio 2012.
  56. Buscaini, pp. 336-337.
  57. Bernardi, pp. 292-296.
  58. Buscaini, pp. 335-336.
  59. Roberto Mantovani, Informazioni alpinistiche, in Rivista della Montagna, n. 60, gennaio 1984, p. 69.
  60. Roberto Mantovani, Informazioni alpinistiche, in Rivista della Montagna, n. 62, maggio 1984, p. 207.
  61. Vinicio Stefanello, Cervino: Prima solitaria e prima ripetizione della direttissima sud per Barmasse, su planetmountain.com, 24 aprile 2007. URL consultato il 10 luglio 2012.
  62. Marco ed Hervé Barmasse, nuova via sulla Sud del Cervino, su planetmountain.com, 25 marzo 2010. URL consultato il 10 luglio 2012.
  63. Hervé Barmasse, la nuova via sul Cervino e l'esplorazione sulle Alpi
  64. Bernardi, pp. 277-290.
  65. Buscaini, pp. 312-313.
  66. Buscaini, pp. 308-311.
  67. Bernardi, pp. 236-238.
  68. Cervino, parete nord: sulle tracce del "Gab", su iborderline.net. URL consultato il 12 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2010).
  69. Prima invernale di "Aux amis disparus" al Cervino, su up-climbing.com, 8 febbraio 2010. URL consultato il 12 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2012).
  70. Toni Valeruz in smoking per una discesa <<di gala>>, in La Stampa, 31 maggio 1996. URL consultato il 13 luglio 2012.
  71. Avventura al Cervino, su cineteca.cai.it. URL consultato il 13 luglio 2012.
  72. Hall of fame, su trentofestival.it. URL consultato il 13 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 15 novembre 2008).
  73. (DE) vs-wallis.de - scheda del bivacco

Bibliografia



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[de] Matterhorn

Das Matterhorn (italienisch Monte Cervino oder Cervino, französisch Mont Cervin oder Le Cervin, walliserdeutsch Hore oder Horu) ist mit 4478 m ü. M. einer der höchsten Berge der Alpen. Wegen seiner markanten Gestalt und seiner Besteigungsgeschichte ist das Matterhorn einer der bekanntesten Berge der Welt. Für die Schweiz ist es ein Wahrzeichen und eine der meistfotografierten Touristenattraktionen.

[en] Matterhorn

The Matterhorn (/ˈmætərhɔːrn/,[3][4] German: [ˈmatɐˌhɔʁn]; Italian: Cervino, [tʃerˈviːno]; French: Cervin, [sɛʁvɛ̃]; Romansh: Matterhorn) is a mountain of the Alps, straddling the main watershed and border between Switzerland and Italy. It is a large, near-symmetric pyramidal peak in the extended Monte Rosa area of the Pennine Alps, whose summit is 4,478 metres (14,692 ft) high, making it one of the highest summits in the Alps and Europe.[note 3] The four steep faces, rising above the surrounding glaciers, face the four compass points and are split by the Hörnli, Furggen, Leone/Lion, and Zmutt ridges. The mountain overlooks the Swiss town of Zermatt, in the canton of Valais, to the northeast; and the Italian town of Breuil-Cervinia in the Aosta Valley to the south. Just east of the Matterhorn is Theodul Pass, the main passage between the two valleys on its north and south sides, which has been a trade route since the Roman Era.

[es] Cervino

El monte Cervino (español e italiano), Matterhorn (alemán), Mont Cervin o Le Cervin (francés) o Hore o Horu (walser) es posiblemente la montaña más famosa de los Alpes por su espectacular forma de pirámide, muchas veces reproducida. Su cumbre, de 4478 metros, es la quinta cima más alta de los Alpes.[1] Está localizada en la frontera entre Suiza e Italia. Queda encima de la ciudad de Zermatt, en el cantón del Valais, al noreste, y Breuil-Cervinia, en el Valle de Aosta, al sur.

[fr] Cervin

Le Cervin (en allemand : Matterhorn, en italien : Cervino) est, avec une altitude de 4 478 mètres, le 12e sommet des Alpes. Il est situé sur la frontière italo-suisse, entre le canton du Valais et la Vallée d'Aoste.
- [it] Cervino

[ru] Маттерхорн

Ма́ттерхорн[2][3] (нем. Matterhorn, итал. Monte Cervino, фр. Mont Cervin) — вершина в Пеннинских Альпах на границе Швейцарии в кантоне Вале и Италии в провинции Валле-д’Аоста. Высота вершины составляет 4478 метров над уровнем моря. Маттерхорн имеет примечательную четырёхгранную пирамидальную форму со стенами, обращёнными по сторонам света.



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