Il Lhotse è la quarta montagna più alta della Terra con i suoi 8.516 ms.l.m. È composto da tre vette ed è collegato direttamente all'Everest tramite il Colle Sud (7.906m).
Il Lhotse è indicato con la sigla E1 dal servizio cartografico dell'India, in quanto la montagna non pare avere un nome ufficiale né in tibetano, né in nepalese. Nell'agosto del 1921, Howard Bury non trovando un nome locale che definisse la montagna propose Lhotse, che in tibetano vuol dire cima sud, in quanto la sua cima si trova a sud dell'Everest ed è unito ad esso tramite il Colle Sud.
Conformazione
Oltre alla cima principale sono presenti altre due cime secondarie: il Lhotse Mig (Est), 8.414m ed il Lhotse Shar, 8.383m.
Ascensioni
Prima ascensione
La prima ascensione fu compiuta nel 1956 da una spedizione svizzera guidata da Albert Eggler e formata da Wolfgang Diel, Hans Grimm, Hansrudolf Von Gunten, Eduard Leuthold, Fritz Luchsinher, Jürg Marmet, Fritz Müller, Ernest Reiss, Adolf Reist ed Ernst Schmied, oltre a 22 sherpa. L'ascensione avvenne utilizzando sei campi, salendo prima il ghiacciaio Khumbu, quindi scalando fin quasi al Colle Sud, per poi salire un couloir sulla parete nord-ovest che conduce fino alla vetta del Lhotse. Il 18 maggio raggiunsero la cima Fritz Luchsinger e Ernst Reiss. La stessa spedizione portò anche quattro alpinisti in cima all'Everest il 23 e 24 maggio, essendo buona parte del percorso condiviso fin quasi al Colle Sud.[1][2][3]
Prima ascensione femminile
La prima ascensione femminile fu compiuta il 10 maggio 1996 da Chantal Mauduit. L'alpinista francese bivaccò la notte precedente al campo 4 insieme a Tim Horvath and Steve Koch. Il giorno successivo Horvath e Koch rinunciarono alla salita per il freddo e Mauduit raggiunse da sola la vetta.[4][5]
Prima ascensione invernale
La prima ascensione invernale fu compiuta da Krzysztof Wielicki il 31 dicembre 1988. Wielicki faceva parte di una spedizione belga-polacca, costituita dalla "Belgian Everest Winter Expedition" guidata da Herman Detienne, che aveva come obiettivo primario l'Everest e come secondario il Lhotse. A questa spedizione si erano uniti tre alpinisti polacchi, Wielicki, Andrzej Zawada e Leszek Cichy. Il 22 dicembre il tentativo belga sull'Everest fallì a poca distanza dalla cima per un incidente a un portatore sherpa. Sul fronte Lhotse invece il 30 dicembre i polacchi bivaccarono al campo 3 a 7.400 metri, ma il giorno successivo solo Wielicki si sentì in grado di partire. Raggiunse così la vetta in solitaria dal campo 3, senza ossigeno supplementare e indossando un corpetto che gli sosteneva la colonna vertebrale, essendo reduce da un grave incidente sul Bhagirathi II.[6][7]
Altre ascensioni
1955 - Primo tentativo di scalata del Lhotse da parte di una spedizione internazionale.
1965 - Primo tentativo di conquista da parte di una spedizione giapponese al Lhotse Shar che rinuncerà a quota 8.100m.
1979 - Gli austriaci Zepp Maierl e Rolf Walter compiono la prima ascensione al Lhotse Shar.
1986 - Reinhold Messner raggiunge la cima divenendo così il primo uomo nella storia ad aver scalato tutti gli Ottomila.
1989 - Durante un tentativo sulla parete sud perde la vita l'alpinista polacco Jerzy Kukuczka, a causa dell'improvvisa rottura di una corda.
2001 - Prima ascensione al Lhotse Mig da parte di una spedizione russa.
Galleria d'immagini
La parete sud
L'Everest, il Colle Sud e la parete nord-ovest del Lhotse
Particolare della parete nord-ovest
Le pareti est, cinesi, del Lhotse e dell'Everest, separate dal Colle Sud, fotografate dalla Stazione Spaziale Internazionale
(EN) Denis Urubko, 2010: Lhotse west flank of north ridge, by D. Urubko, su aaj.americanalpineclub.org, americanalpineclub.org. URL consultato il 13 aprile 2013 (archiviato dall'url originale l'8 febbraio 2013).
(EN) Daniel Mazur, Climbs and expeditions: Nepal, in The American Alpine Journal, The Mountaineers Books, 1997, p.298. URL consultato il 13 aprile 2013.
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