geo.wikisort.org - MontagneLa Cima d'Ambiez (3102 m s.l.m.)[2] è una cima delle Dolomiti di Brenta, principale elevazione del sottogruppo SOIUSA denominato Catena d'Ambiez[3] nonché una delle principali vette del gruppo e tra le più elevate di tutte le Dolomiti essendo tra le 86 vette a superare i 3000 metri di quota.[4]
Con la sua imponente mole domina la Vedretta d'Ambiez e tutta la Val d'Ambiez a sud, la Conca di Pratofiorito e la Val Nardis a ovest e la parte occidentale della Val Brenta a nord.
Ai suoi piedi sorgono il Rifugio Agostini ed il Rifugio XII Apostoli.
Descrizione
«Elegante cima rocciosa che si eleva alla testata della Val d'Ambiez con una stupenda muraglia verticale, di impressionante compattezza e regolarità.»
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(Gino Buscaini e Ettore Castiglioni, Dolomiti di Brenta[5]) |
Quarta vetta più elevata delle Dolomiti di Brenta,[6] la Cima d'Ambiez è separata dalla vicina Cima Tosa dal profondo varco della Bocca d'Ambiez e dal Sottogruppo dei Fracingli per via della Bocca dei Camosci a ovest.
Sul versante orientale forma una larga e ripida parete che precipita sulla Vedretta d'Ambiez, mentre sugli altri versanti presenta geometrie meno ripide e gradinate per via della presenza di numerose cenge.
Cima d'Ambiez è la più elevata, imponente ed importante di tutta la catena a cui da il nome.[7]
Nondimeno è quella che offre all'alpinista le maggiori attrattive per via degli itinerari su ottima roccia che vanno dal facile alle arrampicate di estrema difficoltà.
Prima ascensione
La prima ascensione a Cima d'Ambiez è avvenuta il giorno 5 settembre 1880 ad opera di Maurice Holzmann, membro di origine tedesca della Casa Reale Britannica che servì Edoardo VII come principe di Galles prima e re in seguito per 45 anni nonché alpinista attivamente coinvolto con l'Alpine Club,[8][9] e altri due alpinisti tedeschi Johan Kaufmann e "Gaskell".[10]
La cima venne raggiunta per facile arrampicata dalla Bocca dei Camosci (2784 m s.l.m.) per il versante Ovest: un itinerario poco attraente e per questo di rado ripetuto.[11]
Itinerari
Sono presenti quatto itinerari considerati "vie normali" e dislocati sui vari versanti.
- Via Normale Sud dalla cresta sud: l'itinerario più frequentato nonostante tecnicamente non sia il più semplice. Dal Rifugio Agostini si sale alla vedretta d'Ambiez e si percorre la caratteristica cengia orizzontale quindi dapprima per canale e poi per la lunga cresta si raggiunge la vetta.[12]
- Per il versante ovest: la via dei primi salitori. Dal Rifugio XII Apostoli si rimonta la Vedretta d'Agola, si sale il canale nevoso che separa Cima d'Ambiez da Cima Bassa d'Ambiez e quindi si procede per il versante ovest fino alla vetta.[13]
- Per la cresta ovest: permette di evitare l'impegnativo scivolo dell'itinerario precedente. Dal Rifugio XII Apostoli si sale alla Bocca dei Camosci (2784 m), si aggira la base di un torrione a destra quindi si sale lungo la cresta fino a raggiungere l'itinerario precedente.[14]
- Per la cresta nord. La via comincia da Bocca d'Ambiez (2871 m) raggiungibile dal Rifugio Agostini, dal Rifugio XII Apostoli o dal Rifugio Brentei e segue dapprima una cengia verso ovest quindi una lunga fessura, una ripida parete e infine una larga fascia detritica.[15]
In seguito al riammodernamento delle vie normali delle principali vette delle Dolomiti di Brenta progettato nel 2016 e sviluppato nel 2020 dal Collegio delle Guide Alpine del Trentino al fine di proporre un'alternativa alpinistica alla classica Via delle Bocchette, le vie normali sud e nord a Cima d'Ambiez risultano essere attrezzate con soste metalliche e fittoni resinati.[16]
L'itinerario proposto risulta essere il collegamento tra il Rifugio Agostini e il Rifugio Pedrotti salendo Cima d'Ambiez, Cima Tosa e, non necessariamente, il Crozzon di Brenta evitando la meno complicata Via ferrata Ottone Brentari, tratto della Via delle Bocchette.[17]
Note
- Calcolata dalla sottostante Bocca d'Ambiez (2871 m s.l.m., 46.15244°N 10.86959°E46.15244; 10.86959) che la separa dalla più elevata Cima Tosa (3136 m s.l.m.).
- Talvolta la quota indicata è di 3096 m s.l.m. in base alle cartografie consultate.
- Marazzi, p. 270.
- Bernardi, Ciri e Magnaguagno, p. 7.
- Buscaini e Castiglioni, p. 93.
- Dopo Cima Brenta (3151 m s.l.m.), Cima Tosa (3136 m s.l.m.) e Crozzon di Brenta (3135 m s.l.m.) senza però considerare le anticime delle prima citate vette quali ad esempio Cima Brenta Ovest (3112 m s.l.m.). cfr. Bernardi, Ciri e Magnaguagno, pp. 451-453
- Sottogruppo SOIUSA «Catena d'Ambiez» cod. II/C-28.IV-A.1.i.
- (EN) Sir Maurice Holzmann, K.C.B., K.C.V.O., I.S.O., in The Alpine Journal, 1911.
- (EN) Holzmann, Sir Maurice, su ukwhoswho.com. URL consultato il 17 marzo 2021.
- Bernardi, Ciri e Muffato, p. 97.
- Buscaini e Castiglioni, p. 104.
- Ore 3-4; PD+, fino al grado II/II+ con un passaggio di III. Complessivamente via di 250 m di dislivello e circa 600 m di sviluppo. cfr. Buscaini e Castiglioni, p. 94 e Bernardi, Ciri e Muffato, pp. 97-102.
- Ore 2-3; PD, fino al grado I/II. Complessivamente via di 150 m di dislivello e circa 400 m di sviluppo. cfr. Buscaini e Castiglioni, pp. 94-95. Negli ultimi anni l'itinerario risulta essere progressivamente più complicato per via dello scioglimento del ghiacchio sullo scivolo.
- Ore 2-3; PD-, fino al grado I/II. Complessivamente via di 200 m di dislivello e circa 400 m di sviluppo. cfr. Buscaini e Castiglioni, p. 95.
- Ore 1 e mezza circa; PD, fino al grado II. Complessivamente via di 200 m di dislivello e circa 300 m di sviluppo. cfr. Buscaini e Castiglioni, pp. 95-96.
- Canale, pp. 4-11.
- Ore 10 circa più altre 4-6 per il Crozzon di Brenta; PD+, fino al grado II+ e AD+/III per il Crozzon di Brenta.cfr. Canale, pp. 43-82.
Bibliografia
- Gino Buscaini e Ettore Castiglioni, Dolomiti di Brenta, in Guida dei Monti d'Italia, San Donato Milanese, Club Alpino Italiano - Touring Club Italiano, 1977, ISBN 9788836500703.
- Enzo Gardumi e Fabrizio Torchio, Guida alle Dolomiti di Brenta. Tosa, Ambiéz, Fracingli, Vallón, Sabion-Tóv, Ghez-Dalùn, Trento, Panorama, 1987.
- Sergio Marazzi, Atlante orografico delle Alpi. SOIUSA. Suddivisione orografica internazionale unificata del Sistema Alpino, in Quaderni di cultura alpina, Pavone Canavese, Priuli & Verlucca, 2005, ISBN 9788880682738.
- Alberto Bernardi, Roberto Ciri e Roby Magnaguagno, I 3000 delle Dolomiti, in Vie normali, Piazzola sul Brenta (Padova), Idea Montagna Editore SNC, 2012, ISBN 9788897299233.
- Alberto Bernardi, Roberto Ciri e Milo Muffato, Vie normali nelle Dolomiti di Brenta, in Vie normali, Villa di Teolo, Idea Montagna Editore SNC, 2017, ISBN 9788885468184.
- Gianni Canale, Dolomiti di Brenta. La via delle normali, in Roccia d'Autore, illustrazioni di Elio Orlandi, Idea Montagna Editore SNC, 2020, ISBN 9788885468849.
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[de] Cima d’Ambiéz
Die Cima d’Ambiéz ist ein 3102 Meter hoher Berg im südlichen Teil der Brentagruppe, einem Gebirge in den südlichen Kalkalpen in der italienischen Provinz Trient. Er ist wegen seiner eindrucksvollen etwa 350 Meter hohen, sehr steilen Ostwand und seiner leichten Erreichbarkeit ein in erster Linie für Kletterer beliebtes Ziel. Nach Norden und Süden sendet der Berg ausgeprägte Grate. Zuerst bestiegen wurde die Cima d’Ambiéz am 5. September 1880 von den englischen Alpinisten George Gaskell und M. Holzmann geführt von R. Kaufmann von Nordwesten aus.[1]
- [it] Cima d'Ambiez
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