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Sachalin (traslitterata anche come Sakhalin, Sahalin o Sacalin, in russo: Сахалин?) è un'isola dalla forma allungata che si trova nell'oceano Pacifico settentrionale, nell'Estremo Oriente russo (compresa tra i 45° 50' e 54° 24' di latitudine nord).

Isola Sachalin
(RU) Сахалин
(JA) 樺太島
(ZH) 庫頁島/库页岛 (Kùyè Dǎo)
Veduta dell'entroterra
Geografia fisica
Localizzazione (nord, est) Mare di Ochotsk
(sud, ovest) Mare del Giappone
Coordinate50°30′N 143°00′E
Superficie72.493 km²
Dimensioni948 km
Altitudine massima1609 m s.l.m.
Geografia politica
Stato Russia
Oblast Sachalin
Centro principaleJužno-Sachalinsk
Demografia
Abitanti489.638 (2019)
Densità6,75 ab./km²
Cartografia
Isola Sachalin
voci di isole della Russia presenti su Wikipedia

Insieme con le isole Curili, forma l'oblast' di Sachalin, la cui capitale è Južno-Sachalinsk. L'isola ha una lunghezza da nord a sud di 948 chilometri, con una larghezza media di qualche decina, per una superficie di 76400 km², cifra che la rende la 23ª isola più estesa del mondo, oltre che la più estesa della Russia[1] e del Pacifico nord-occidentale.[2]


Origini del nome


Il nome dell'isola deriva da un'interpretazione errata dell'espressione manciù sahaliyan ula angga hada (cioè "picco alla foce del fiume Amur").[3] In lingua manciù sahaliyan significa "nero", in riferimento al fiume Amur (sahaliyan ula).[4] Secondo Anton Čechov, in una carta geografica disegnata nel 1710 su ordine dell'imperatore giapponese, lungo la costa occidentale dell'isola si leggerebbe l'indicazione in lingua mongola "Saghalien-angahata" ("rupi del fiume nero"), che si riferiva soltanto ad una particolare scogliera:[5] l'errore consisté nel fatto che si intese questo nome come il nome dell'intera isola.[5]

Il nome in lingua ainu dell'isola è Karafuto (樺太) o Krafuto, che significa "isola manciù";[6] venne ripristinato al tempo del dominio dell'Impero giapponese sulla parte meridionale di Sachalin tra il 1905 e il 1945.


Geografia


Il capo Tichij, sulla costa del mare di Ochotsk.
Il capo Tichij, sulla costa del mare di Ochotsk.

L'isola di Sachalin si trova a breve distanza dalla massa continentale asiatica, dalla quale è separata dal Liman dell'Amur e dallo Stretto dei Tartari che, nella sua parte settentrionale, si restringe fino a circa 7 chilometri. A sud lo stretto di La Pérouse la separa dall'isola giapponese Hokkaidō. Il punto più settentrionale dell'isola è capo Elizaveta sulla penisola di Schmidt, e capo Crillon è il punto più meridionale. Capo Terpenija, all'estremità della penisola omonima, è il punto più a est, mentre capo Aniva si trova all'estremità della penisola Tonino-Anivskij nella parte sud-orientale. Le maggiori insenature sono il golfo Terpenija a sud-est e il golfo di Aniva a sud.[7][8][9]


Territorio


Il territorio dell'isola è prevalentemente montuoso, con l'eccezione della zona settentrionale dove si apre il bassopiano settentrionale, unica zona pianeggiante di una certa estensione. La parte centrale e meridionale sono prevalentemente occupate da catene montuose allungate in senso N-S, le maggiori delle quali sono la Catena Occidentale, la Catena Orientale e i Monti del Susunaj.[7][8][9]

Nella Catena Orientale si trova il monte Lopatin (m 1609), massima elevazione dell'isola.

A causa della vicinanza degli spartiacque alla costa, non ci sono fiumi importanti sull'isola; i più lunghi sono il Poronaj e il Tym'.[8]


Isole adiacenti


Clima e vegetazione


Lo stesso argomento in dettaglio: Clima della Russia ed Ecosistemi della Russia.

L'isola di Sachalin vede temperature piuttosto basse in rapporto alla latitudine (anomalia termica negativa), analogamente a tutto il resto della facciata pacifica settentrionale asiatica.[11] Questa rigidità climatica è data dalla concomitante presenza di correnti marine fredde in discesa dalle acque subartiche (che fanno sì che le coste orientali siano più fredde di quelle occidentali) e dallo sviluppo, nella stagione invernale, del robustissimo anticiclone termico russo-siberiano, che induce un flusso prevalente di correnti atmosferiche nordoccidentali che veicolano le masse di aria gelida della Siberia orientale.[11][12]

Come risultato, si hanno inverni molto rigidi, con medie termiche variabili, nel mese di gennaio (generalmente il più freddo) fra i −18 °C e i −25 °C nel nord e fra i −6 °C e i −12 °C nel sud; le temperature salgono molto lentamente, a causa della marittimità dell'ambiente, tanto che la primavera è molto tardiva e il mese più caldo dell'anno è generalmente agosto, quando le temperature medie si attestano fra gli 11 °C e i 16 °C al nord e fra i 16 °C e i 20 °C al sud. Le precipitazioni atmosferiche, al contrario di quanto avviene nelle zone più continentali, non mancano, e diventano localmente abbondanti; le precipitazioni cadono sotto forma nevosa per parecchi mesi all'anno e si possono osservare grandi accumuli.[13]

Visti i lineamenti climatici, la forma vegetazionale più diffusa a Sachalin è la foresta boreale di conifere (in particolare la specie endemica Abies sachalinensis).[14]

Una spiaggia vicino a Ochotskoe.
Una spiaggia vicino a Ochotskoe.

Storia


Lo stesso argomento in dettaglio: Prefettura di Karafuto.

Le popolazioni indigene hanno abitato l'isola per diversi secoli vivendo di pesca e allevamento e passando sotto il controllo di Cina e Giappone. Un impulso netto alla colonizzazione dell'isola fu dato dall'impero russo che ne annesse il territorio trasformandola in una propria provincia. Gli scontri con il Giappone per il controllo della regione si susseguirono nel corso dei decenni. In un primo periodo la Russia trasformò l'isola in un luogo di deportazione e prigioni, bloccandone di fatto lo sviluppo. Questa tendenza si è chiusa all'inizio del XX secolo e, con la dichiarazione di terra libera per il popolamento volontario e con l'esenzione dal servizio di leva dei coloni, i tempi dello sviluppo furono molto rapidi.[5]

Tra il 1904 e il 1905, dopo la guerra tra Giappone e Russia e con la sconfitta di quest'ultima, la parte meridionale dell'isola passò sotto il dominio del Sol Levante. Questa situazione rimase immutata fino agli ultimi giorni della seconda guerra mondiale, quando nell'agosto 1945 l'URSS attaccò la Manciuria e la parte sud di Sachalin, occupandole in pochi giorni; così, quando il 2 settembre 1945 la firma della capitolazione disgregò l'impero giapponese, la parte meridionale di Sachalin era già tornata alla Russia.[15]

A partire dagli anni sessanta la scoperta della presenza sul territorio di enormi giacimenti di idrocarburi ha trasformato l'economia e la distribuzione della popolazione locale. Un terremoto dagli esiti catastrofici investì la regione nel 1995 e con i suoi oltre 7 gradi di intensità provocò oltre 2000 morti. Alla fine del mese di febbraio del 2006 un fatto strano attirò di nuovo l'attenzione; un manto di neve gialla e dal forte odore di petrolio coprì la città di Sabo, abitata ormai solo dagli addetti all'industria petrolifera.[16]


Demografia


All'inizio del XX secolo circa 32.000 russi (di cui ben 22.150 erano deportati) abitavano l'isola insieme a diverse migliaia di nativi. Attualmente, Sachalin conta 673.000 abitanti, dei quali l'83% è rappresentato da russi.[17] Tra i nativi, si contano 2000 nivchi, 1300 ainu, 750 orocioni e 300 jakuti. I nivchi abitano la parte settentrionale dell'isola e vivono di caccia e pesca. Gli ainu, invece, popolano le coste meridionali.[17]

I 400.000 giapponesi che abitavano la parte meridionale dell'isola furono costretti a rifugiarsi in Giappone dopo la seconda guerra mondiale.[17]

Nella capitale Južno-Sachalinsk, che conta quasi 200.000 abitanti, vive una cospicua minoranza di coreani, i cosiddetti coreani di Sachalin portati qui durante la seconda guerra mondiale per lavorare nelle miniere di carbone.[17][18]


Economia


Il museo di storia a Južno-Sachalinsk costruito durante l'Impero giapponese
Il museo di storia a Južno-Sachalinsk costruito durante l'Impero giapponese

Le risorse minerarie maggiormente presenti e sfruttate sull'isola sono l'oro, l'argento, il titanio e soprattutto il ferro;[19] anche importanti giacimenti di carbone hanno contribuito a formare la fiorente attività estrattiva.[19] Le foreste coprono quasi tutta la superficie della regione facendo delle riserve di legname una ricchezza per l'economia locale.[19] I mari che circondano Sachalin sono molto ricchi di fauna e la pesca è così una realtà occupazionale importante come l'allevamento ed in particolare quello delle renne. Infine la regione vanta acque geotermali potenzialmente utilizzabili a scopi energetici.[19] I risultati delle ricerche effettuate sul territorio hanno permesso, a partire dagli anni sessanta, lo sfruttamento dei giacimenti interni di idrocarburi che però cominciarono ad esaurirsi dopo una ventina d'anni. Ma successivi studi di fronte alle coste di Sachalin hanno evidenziato la presenza di alcuni tra i più grandi giacimenti di petrolio e gas naturale ancora da sfruttare di tutto il mondo.[19]

Sono così nati una serie di progetti per l'estrazione denominati Sachalin 1, Sachalin 2 e così via fino al numero 6.[20] La presenza delle multinazionali dell'oro nero e il loro impegno per lo sfruttamento di queste risorse hanno accelerato il processo di modernizzazione della regione soprattutto nel campo delle infrastrutture perché le grandi quantità dei materiali estratti dovevano essere trasportati in tempi ragionevolmente brevi. Ma le popolazioni locali legate soprattutto alla pesca e all'allevamento si trovano di fronte al problema grosso della contaminazione dell'ambiente stesso dal quale le loro attività dipendono.[20]

I trasferimenti interni sono garantiti dalla presenza di strade asfaltate per quasi 3000 km e da una lunga ferrovia di oltre 800 km collegata a quella sulla terraferma da un servizio di traghetti.[21][22] Esistono porti commerciali e turistici che offrono tra l'altro la possibilità di raggiungere anche il vicino Giappone. Ci sono diversi aeroporti che effettuano voli interni ed uno internazionale che unisce l'isola russa con le principali città della federazione ed anche con Giappone, Corea e Filippine.[23]


Galleria d'immagini



Note


  1. A photo tour of Sakhalin, Russia's largest island, su CNN. URL consultato l'8 aprile 2021.
  2. (EN) I.S. Zhushchikhovskai︠a︡, Titolo Prehistoric Pottery-making of the Russian Far East, Archaeopress, 2005, p. 3, ISBN 978-18-41-71870-5.
  3. (MS) Eva Kristiana, Peradaban Rusia, Arlplin, 2020, p. 11, ISBN 978-62-32-63244-8.
  4. (EN) Martijn Storms, Mario Cams, Imre Josef Demhardt e Ferjan Ormeling, Mapping Asia: Cartographic Encounters Between East and West, Springer, 2018, p. 222, ISBN 978-33-19-90406-1.
  5. Davide Brullo, Il dottor Cechov alla scoperta del più infernale lager zarista, su il Giornale, 15 giugno 2017. URL consultato l'8 aprile 2021.
  6. (EN) John L. Evans, Russian Expansion on the Amur, 1848-1860: The Push to the Pacific, Edwin Mellen Press, 1999, p. 79, ISBN 978-07-73-48279-1.
  7. (EN) Sakhalin region, su fondvostok.ru. URL consultato l'8 aprile 2021.
  8. (EN) Sakhalin Island, su Encyclopedia Britannica. URL consultato l'8 aprile 2021.
  9. (EN) Emily Sebastian, The Geography of Russia, The Rosen Publishing Group, Inc, 2018, p. 25, ISBN 978-15-38-30180-7.
  10. (EN) Josh Newell, The Russian Far East: A Reference Guide for Conservation and Development, 2ª ed., Daniel & Daniel, Pub, Incorporated, 2004, p. 387, ISBN 978-18-80-28476-6.
  11. (EN) Weather on Sakhalin and the Kuril islands: what to prepare for, su gosakhalin.ru. URL consultato l'8 aprile 2021.
  12. (EN) Henry Lansdell, Through Siberia, vol. 1, 3ª ed., Houghton, Mifflin and Company, 1882, p. 648.
  13. (EN) Clima nell'Oblast' di Sakhalin, su it.climate-data.org. URL consultato l'8 aprile 2021.
  14. (EN) Zhang, Katsuki, T. & Rushforth, K. 2013, Sachalin, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  15. (EN) Sakhalin Island, su lonelyplanet.com. URL consultato l'8 aprile 2021.
  16. Articolo su Peace Reporter, su it.peacereporter.net.
  17. (EN) IBP, Inc, Russian Regional Economic and Business Atlas Volume 1 Economic and Industrial Profiles, Lulu.com, 2013, p. 129, ISBN 978-15-77-51029-1.
  18. (EN) Epoca, vol. 40, A. Mondadori, 1989, p. 104.
  19. (EN) Herman R. Friis, Pioneer Economy of Sakhalin Island, in Economic Geography, vol. 15, n. 1, Taylor & Francis, Ltd., gennaio 1939, pp. 55-79, DOI:10.2307/141005.
  20. (EN) Sakhalin-1 and -2 oil and gas development projects, Russia, su ejatlas.org, 5 giugno 2006. URL consultato l'8 aprile 2021.
  21. (EN) Sakhalin regauging makes progress, su railwaygazette.com, 29 luglio 2019. URL consultato l'8 aprile 2021.
  22. (EN) The gauge change on Sakhalin islands's railway line, su transsiberianexpress.net, 23 luglio 2019. URL consultato l'8 aprile 2021.
  23. Rebecca Milner, Ray Barlett e Andrew Bender, Giappone, EDT srl, p. 853, ISBN 978-88-59-26744-7.

Bibliografia



Voci correlate



Altri progetti



Collegamenti esterni


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На других языках


[de] Sachalin

Sachalin (russisch Сахалин [.mw-parser-output .IPA a{text-decoration:none}səxɐˈlʲin]; übernommen von mandschurisch ᠰ᠊ᠠᡴᡥᠠᠯᡳᡟᠠ᠊ᠠᡠ᠊ᠯᠠ ᠠ᠊ᠩᡤᠠᡥ᠊ᠠᡩᡩᠠ sahaliyan ula angga hada, „Felsen vor der Mündung des Schwarzen Stromes“, wobei sahaliyan „schwarz“ bedeutet; Ainu kamuy kar put ya mosir, „Insel, die die Götter vor der Flussmündung [des Amur] geschaffen haben“; chinesisch .mw-parser-output .Hant{font-size:110%}庫頁島 / .mw-parser-output .Hans{font-size:110%}库页岛, Pinyin Kùyè Dǎo; japanisch 樺太島, Karafuto-tō von Ainu kar put) ist die größte Insel Russlands sowie die Hauptinsel der Oblast Sachalin. Die Hauptstadt der Oblast ist Juschno-Sachalinsk. Auf der Insel befinden sich die bedeutendsten Erdöl- und Erdgasvorkommen Russlands.

[en] Sakhalin

Sakhalin (Russian: Сахали́н, tr. Sakhalín, IPA: [səxɐˈlʲin]; Japanese: 樺太 Karafuto; Chinese: 庫頁島; simplified Chinese: 库页岛; traditional Chinese: 庫頁島; pinyin: Kùyèdǎo; Manchu: ᠰᠠᡥᠠᠯᡳᠶᠠᠨ, Sahaliyan; Orok: Бугата на̄, Bugata nā; Nivkh: Yh-mif) is the largest island of Russia.[3] It is north of the Japanese archipelago, and is administered as part of the Sakhalin Oblast. Sakhalin is situated in the Pacific Ocean, sandwiched between the Sea of Okhotsk to the east and the Sea of Japan to the west. It is located just off Khabarovsk Krai, and is north of Hokkaido in Japan. The island has a population of roughly 500,000, the majority of which are Russians. The indigenous peoples of the island are the Ainu, Oroks, and Nivkhs, who are now present in very small numbers.[4]

[es] Isla de Sajalín

La isla de Sajalín (en ruso: Сахалин, Sajalín; en en chino tradicional, 庫頁; en chino simplificado, 库页; pinyin, Kùyè; en japonés: 樺太 Karafuto proveniente del ainu Karafuto o Krafto) es una isla rusa, en el mar de Ojotsk, separada de Hokkaidô por el estrecho de La Pérouse y de Siberia por el estrecho de Tartaria. Administrativamente, pertenece al óblast de Sajalín, cuya capital y centro administrativo es Yuzhno-Sajalinsk.

[fr] Sakhaline

Sakhaline (Du mandchou : ᠰᠠᡥᠠᠯᡳᠶᠠᠨ, Saghalian, signifiant dragon noir, nom mandchou et chinois du fleuve Amour, en russe : Сахалин ; en chinois traditionnel : 庫頁 ; chinois simplifié : 库页 ; pinyin : Kùyè ; en japonais : 樺太, Karafuto) est une île russe située dans le Sud-Ouest de la mer d'Okhotsk et baignée à l'ouest par la mer du Japon. L'île se trouve au large de la Sibérie, à environ 6 100 km (orthodromie) de Moscou. Si l'on voyage par train la distance totale parcourue depuis Moscou jusqu'à Ioujno-Sakhalinsk sera de 9 342 km, dont 8 769 km par voie ferrée de Moscou à Vanino.
- [it] Sachalin

[ru] Сахалин

Сахали́н — остров у восточного побережья Азии. Входит в состав Сахалинской области. Крупнейший остров России. Омывается Охотским и Японским морями. От материковой Азии отделён Татарским проливом (в самой узкой части — проливе Невельского — имеет ширину 7,3 км и замерзает зимой); от японского острова Хоккайдо — проливом Лаперуза.



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