Le isole Curìli (in russo: Кури́льские острова́, Kuril'skie ostrova; in giapponese: 千島列島, Chishima rettō) costituiscono un arcipelago di 56[1][2] isole che si trovano tra l'estremità nordorientale dell'isola giapponese di Hokkaidō e la penisola russa della Kamčatka. Le isole Curili separano il mare di Ochotsk dal Pacifico settentrionale. Fanno parte dell'oblast' di Sachalin, suddivise nei seguenti rajon: Severo-Kuril'skij, Kuril'skij e Južno-Kuril'skij (Curili settentrionali, Curili e Curili meridionali). Queste isole sono note per essere soggette a frequenti e forti terremoti.
Isole Curili Курильские острова
Le isole Curili e i confini stabiliti dai diversi trattati russo-nipponici
Le isole formano due creste parallele: la grande catena delle Curili (in russo: Большая Курильская гряда?) e la piccola catena delle Curili (in russo: Малая Курильская гряда?) chiamate anche isole Chabomai, che si estendono a sud per circa 100km, separate dalle prime dallo stretto Južno-Kuril’skij (in russo: Южно-Курильский пролив?). Le isole sono delimitate da una stretta e profonda fossa (9 000-10 000 metri di profondità) che da esse prende il nome, la fossa delle Curili, e costituiscono la zona di subduzione, ovvero l'area in cui la placca pacifica s'inabissa al di sotto della placca di Ochotsk, in questo costituendo il prolungamento dell'arcipelago nipponico a sud e delle isole Aleutine a nord-est[5]. La subduzione è la causa dei frequenti terremoti e maremoti di elevata intensità che colpiscono l'isola[5]. Il terremoto registrato di maggiore intensità è stato di magnitudo momento 8,5 e avvenne il 13 ottobre 1963[6], mentre un terremoto di magnitudo momento 8,3 colpì la regione il 15 novembre 2006[7].
Lungo la catena di isole ci sono almeno 100 vulcani di cui 35 sono attivi.[2][8][9] Tra questi il vulcano Alaid[4], sull'isola di Atlasov, il Čikurački[10] e l'Ėbeko[11] su Paramušir (quest'ultimo è entrato in attività nell'agosto 2019), e il Rajkoke[12] sull'omonima isola.
Le isole
Procedendo da nord-est verso sud-ovest le principali isole sono:
La piccola catena delle CuriliIsola di Atlasov — seconda isola settentrionale delle Curili, vista dall'altoL'isola di Matua vista da quella di Rajkoke
Secondo la suddivisione giapponese, vengono denominate Curili settentrionali le isole da Atlasov ad Anciferov (Kita-chishima / 北千島); Curili centrali da Makanruši a Urup (Chubu-Chishima / 中部千島); e Curili meridionali da Iturup alle Chabomai (Minami-chishima / 南千島); queste ultime sono definite dal Giappone come "Territori del nord"[13].
Clima
Il clima dell'arcipelago è umido e temperato in estate (fino a 15°C) e tipicamente siberiano in inverno (temperature medie di -12°C e forti venti che spirano gelidi dal continente asiatico). I porti diventano pressoché impraticabili nei mesi da ottobre a febbraio a causa delle forti mareggiate e della nebbia.
Storia
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La denominazione Curili, secondo una teoria popolare, deriva dal verbo russo kurit (курить), fumare, a seguito della visione dei vulcani fumanti apparsi a un antico viaggiatore.[14] In epoca sovietica si è voluto farla derivare dal termine ainugur (o kur)[15] che significa persona.[14]
In giapponese le Curili sono note come isole Chishima (千島列島, Chishima rettō, che significa "arcipelago delle mille isole").
Le isole meridionali furono visitate nel 1643 dall'olandese Maarten Gerritsz Vries (1589-1647); mentre nelle fonti russe le isole sono citate per la prima volta nel 1646, le prime informazioni dettagliate su di esse furono fornite dall'esploratore russo Vladimir Vasil'evič Atlasov nel 1697. Nel XVIII ed all'inizio del XIX secolo le isole Curili furono esplorate da Danila Jakovlevič Anciferov (Данила Яковлевич Анциферов), Ivan Petrovič Kozyrevskij (Иван Петрович Козыревский), Ivan Michajlovič Evreinov (Иван Михайлович Евреинов), Fëdor Fëdorovič Lužin (Федор Федорович Лужин), Martin Spanberg, Adam Johann von Krusenstern, Vasilij Michajlovič Golovnin (Василий Михайлович Головнин) ed Henry James Snow[16].
Le isole Curili sono state abitate dagli Ainu da tempo immemorabile, finché essi non vennero cacciati dalla parte settentrionale dell'arcipelago dai russi, giunti nel XIX secolo. Nel 1875 il Giappone ricevette dalla Russia l'arcipelago in cambio dell'isola di Sachalin. L'Unione Sovietica tornò a reclamare le Curili con la fine della seconda guerra mondiale in occasione del trattato di San Francisco[17].
Rivendicazione giapponese
Lo stesso argomento in dettaglio: Disputa delle isole Curili.
Il Giappone rivendica da 70 anni le quattro isole meridionali che il governo di Tokyo chiama "i territori settentrionali"[17]. Anche se qualche progresso diplomatico si è verificato durante la presidenza di Vladimir Putin, la soluzione della disputa è ostacolata dal fatto che le quattro isole meridionali dell'arcipelago ospitano basi militari aeree e navali, queste ultime anche per i sottomarini nucleari russi.[18]
Nel settembre 1983, proprio in quest'area, l'aviazione sovietica abbatté un volo di linea coreano, il volo KAL 007, finito fuori rotta, scambiandolo per un aereo spia statunitense.[19][20][21]
Note
Curili, Isole, su treccani.it. URL consultato il 18 agosto 2019.
(EN) Kuril Islands, su britannica.com. URL consultato il 18 agosto 2019.
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