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Rasšua (in russo Расшуа; in giapponese 羅処和島, Rasushua-tō) è un'isola russa che fa parte dell'arcipelago delle Isole Curili ed è situata tra il Mare di Ochotsk e l'Oceano Pacifico settentrionale. Amministrativamente fa parte del Severo-Kuril'skij rajon dell'oblast' di Sachalin, nel Circondario federale dell'Estremo Oriente. Il suo nome viene dalla lingua ainu e significa "mantello di pelliccia". L'isola è disabitata.

Rasšua
Расшуа
Immagine di Rasšua vista dallo spazio (il nord è a sinistra)
Geografia fisica
LocalizzazioneMare di Okhotsk
Coordinate47°45′N 153°01′E
ArcipelagoIsole Curili
Superficie67 km²
Dimensioni13 × 6 km
Altitudine massima948 m s.l.m.
Classificazione geologicavulcanica
Geografia politica
Stato Russia
Circondario federaleEstremo Oriente
Oblast' Sachalin
Rajon Severo-Kuril'skij
Demografia
Abitanti0
Cartografia
Rasšua
voci di isole della Russia presenti su Wikipedia

Geografia


Rasšua si trova nella parte centrale delle isole Curili, 28 km a sud dell'isola di Matua, al di là dello stretto Nadeždy (пролив Надежды). A sud, lo stretto Srednego (пролив Среднего) la separa dalle isole Srednego (острова Среднего) che si trovano a una distanza di 10 km.

L'isola è lunga 13 km e larga 6 km. La sua superficie è di 67 km². Il vulcano Rasšua, alto 948 m, occupa buona parte dell'isola; nella parte meridionale c'è il monte Serp (гора Серп) che ha un'altezza di 495 m. Tra i due rilievi, nella parte centro meridionale dell'isola, c'è una zona pianeggiante con 5 piccoli laghi d'acqua dolce, corsi d'acqua e numerose sorgenti termali.

La parte sud dell'isola si allunga in una piccola penisola che termina in capo Južnyj (мыс Южный) a sud del quale si trova il piccolo isolotto Temnyj (остров Темный, 47°40′20.78″N 152°57′44.91″E) e, ancora più a sud, l'isolotto Karlik (остров Карлик, 47°39′15.02″N 152°57′05.98″E). Altre due piccole isolette sono gli scogli Arč (скалы Арч), a nord-ovest della penisola (47°42′01.87″N 152°57′16.48″E)[1].


Il vulcano


L'isola è formata da uno stratovulcano attivo complesso, il Rasšua, che comprende, in una caldera di 6 km di diametro, tre coni vulcanici sovrapposti[2]. Il cono orientale ha violentemente eruttato nel 1846[3]. È stata registrata una debole esplosione nel 1957. Continua un'attività di fumarole nel cratere orientale e nella sella tra i due coni[2][3].


Flora e fauna


Gran parte dell'isola è coperta da macchie di arbusti bassi. Sulle pendici dei rilievi si trova la betulla, l'ontano, e vegetazione erbacea.

È luogo di nidificazione di gabbiani, urie (Uria aalge e Uria lomvia), della pulcinella di mare, del fulmaro. Ci sono volpi, volpi artiche e piccoli roditori.


Storia


Al momento del contatto con gli europei, l'isola era abitata dagli Ainu e sono state rinvenuti i resti di 40 abitazioni.

L'isola appare su una mappa ufficiale dei territori del clan Matsumae, un dominio feudale del periodo Edo in Giappone (1644)[4], domini confermati ufficialmente dallo shogunato Tokugawa nel 1715. Successivamente la sovranità passò all'Impero russo, in base ai termini del Trattato di Shimoda nel 1855[4][5], poi all'Impero del Giappone, secondo il Trattato di San Pietroburgo (1875)[6], insieme al resto delle isole Curili. All'epoca, i rimanenti abitanti ainu (otto famiglie) furono forzatamente trasferiti su Šikotan e Rasšua rimase disabitata.

Amministrativamente l'isola faceva parte della sottoprefettura di Nemuro, nella prefettura di Hokkaidō. Dopo la seconda guerra mondiale, l'isola passò sotto il controllo dell'Unione Sovietica e attualmente fa parte della Federazione Russa.


Note


  1. TopoMapper
  2. (EN) Global Volcanism Program Rasshua
  3. (RU) SVERT Sakhalin Volcanic Eruption Response Team
  4. (EN) The Kurile Islands Dispute Archiviato il 9 giugno 2012 in Internet Archive.
  5. Giappone, isole Curili e pudore di Stalin. [collegamento interrotto], su javelina.altervista.org. URL consultato il 9 novembre 2017.
  6. Le Isole Curili – la vecchia contesa tra la Russia e il Giappone, su jointhewip.com. URL consultato il 14 aprile 2012 (archiviato dall'url originale l'8 novembre 2017).

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На других языках


[de] Rasschua

Rasschua (russisch Остров Расшуа; jap. .mw-parser-output .Hani{font-size:110%}羅処和島, Rasushua-tō) ist eine unbewohnte Vulkaninsel im Archipel der Kurilen und gehört administrativ zur russischen Oblast Sachalin.

[en] Rasshua

Rasshua (Russian: Расшуа, Japanese: 羅処和島), is an uninhabited volcanic island near the center of the Kuril Islands chain in the Sea of Okhotsk in the northwest Pacific Ocean, 16 kilometres (9.9 mi) from Ushishir and 30 kilometres (19 mi) southwest of Matua. Its name is derived from the Ainu language for “fur coat”.

[es] Rasshua

Rasshua (en ruso, Расшуа, y en japonés, Rasushua) es una isla rusa en el archipiélago de las Kuriles. Tiene una superficie de 67 km². Pertenece al grupo de las Kuriles centrales.

[fr] Rasshua

Raschoua, en russe Расшуа, en japonais 羅処和島, Rasuwa, est une île volcanique de Russie située dans l'océan Pacifique et faisant partie des îles Kouriles, entre les îles de Ketoï au sud-ouest et Matoua au nord-est. Elle constitue le sommet émergé d'un stratovolcan et culmine à 956 mètres d'altitude.
- [it] Rasšua

[ru] Расшуа

Расшу́а (на российской карте 1745-го года — Воевода[2]) — остров средней группы Большой гряды Курильских островов. Административно входит в Северо-Курильский городской округ Сахалинской области. В настоящее время остров необитаем, хотя в прошлом определённую хозяйственную деятельность на нём осуществляли и постоянно проживали немногочисленные айны, в переводе с языка которых Расшуа означает «шуба»[источник не указан 1002 дня].



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