L'Agna di Pratovalle è un torrente che scorre in Italia, facente parte del bacino idrografico dell'Arno.

Agna di Pratovalle
I trogoni dell'Agna di Pratovalle durante la magra estiva
Stato	Italia
Regioni	Toscana
Lunghezza	14 km
Nasce	Monte Lori (provincia di Arezzo) 43°36′23.52″N 11°41′15.68″E
Affluenti	Fosso del Gattaio, Borro di Roveraia
Sfocia	Fiume Arno 43°30′24.94″N 11°40′13.11″E
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Percorso

L'Agna di Pratovalle nasce dal Monte Lori a quota 1300 m, nel gruppo del Pratomagno, poco a monte della frazione di Anciolina nel comune di Loro Ciuffenna, in provincia di Arezzo. Dopo circa 14 km confluisce col fiume Arno a valle del ponte di Montalto. Di particolare rilevanza ambientale il tratto compreso fra il borgo di Pratovalle, da cui prende il nome, e il ponte di San Giustino Valdarno, ove forma i cosiddetti trogóni, bacini naturali scavati nella roccia. Nella stessa zona sono presenti resti di antichi mulini e altre opere murarie.

Il torrente lambisce i centri abitati di Campogialli, Pratovalle e Vitereta e attraversa quello di San Giustino Valdarno. A Pratovalle, lungo il corso d'acqua, è presente un mulino costruito alla fine del XIX secolo e trasformato in abitazione.[1]

Regime idrologico

Essendo un corso d'acqua collinare ed appenninico, l'Agna di Pratovalle ha un regime tipicamente torrentizio, con piene in autunno-primavera e secche quasi totali in estate.

Gli affluenti principali dell'Agna di Pratovalle, a monte di San Giustino, sono il Fosso del Gattaio e il Borro di Roveraia.

Arte

Il tratto dell'Agna di Pratovalle che lambisce il paese di Pratovalle è stato rappresentato dal pittore Valentino Ghiglia nell'opera Nel bosco, che rappresenta il bosco di castagneti che si sviluppa lungo il corso del torrente che si trova lungo la strada della Cortona poco prima del ponte di Pratovalle in direzione Faeto;[2]

Mulini

Lungo il corso del torrente sono presenti i seguenti mulini ad acqua:

• Pratovalle:
  • un documento del 6 luglio 1240 del monastero di Santa Trinità in Alpe testimonia la costruzione del vecchio mulino di Pratovalle: l'abate don Guido attribuì al rettore della chiesa di Santa Maria di Faeto «l'uso dell'acqua e della ripa del fiumicello Agna ad oggetto di edificarvi un mulino di pertinenza della chiesa predetta».[3] Il mulino risulta essere stato restaurato nel 1682, stando agli atti del comune di Anciolina cui Pratovalle dal XVI secolo in poi apparteneva; nel 1710 era gestito da Antonio Forzoni, proprietario dell'omonimo palazzo in Casamona, che fece scalpellare a sue spese le nuove macine.[4]
  • alla fine del XIX secolo fu costruito il nuovo mulino, che rimase attivo fino all'inizio degli anni cinquanta del Novecentoche fu successivamente convertito in abitazione privata e che ne conserva ancora la vecchia gora;[5]
• San Giustino Valdarno:
  • In via Alessandro Marchese del Borro si trova un antico mulino oggi trasformato in abitazioni private, la cui presenza è documentata almeno nel 1765;[6]
  • all'esterno del nucleo abitato, accessibile da via Martiri dell'Oreno, nei pressi di villa la Grotta, si trova un antico mulino di cui è visibile la gora.[7]

Note

Altri progetti

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