Il Pizzo Tre vescovi è una montagna facente parte del gruppo appenninico dei monti Sibillini, nell'Appennino umbro-marchigiano.
Pizzo Tre Vescovi | |
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Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() ![]() |
Altezza | 2 092 m s.l.m. |
Prominenza | 192 m |
Catena | monti Sibillini, nell'Appennino umbro-marchigiano |
Coordinate | 42°57′04.75″N 13°12′58.86″E |
Mappa di localizzazione | |
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La cima è alta 2092 m[1] e si raggiunge in meno di un'ora dalla Forcella del Fargno, 1811 m, dove è sito il rifugio omonimo,[2] che proprio dalla sella prende il nome.
Il Monte è delimitato ad ovest dalla Val di Panico, ad est dalla Val d'Ambro, a nord dalla Valle del Fargno e dall'omonima forcella, che lo divide dai pendii di Monte Rotondo e a sud dalla Forcella Angagnola (1890 m), che segna il confine tra la cresta del Pizzo Tre Vescovi e quella del Pizzo Berro.
I versanti della montagna sono occupati quasi interamente da pascoli d'alta quota, con vegetazione erbacea tipicamente appenninica. La cima è caratterizzata da una corona rocciosa di calcare grigio, e si trova esattamente nel punto di confine di tre comuni: Montefortino, Bolognola e Ussita. Fino al 1984 questi comuni appartenevano a tre diverse diocesi vescovili (rispettivamente Fermo, Camerino e Norcia), da cui il nome della montagna[3][4]. Attualmente sia Bolognola che Ussita ricadono nel territorio della diocesi di Camerino.
I versanti di Pizzo Tre Vescovi sono percorsi da numerosi sentieri facilmente accessibili dal Rifugio del Fargno, posto proprio ai piedi della falda settentrionale:
Il nome del massiccio francese dei Trois-Évêchés (nelle Alpi di Provenza) reca un significato analogo a quello di Pizzo Tre Vescovi: traducibile infatti come "i Tre Vescovadi", anche il toponimo della catena francese indica il punto di confine di tre diocesi.
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