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Il Monte Livata è una montagna di media altitudine (1,429 m s.l.m.) appartenente alla catena dei monti Simbruini, nel Lazio, in provincia di Roma, all'interno del territorio del comune di Subiaco, al confine con i territori dei comuni di Camerata Nuova, Cervara di Roma, Jenne e Vallepietra. Ospita un comprensorio sciistico, articolato su più zone, tra i più importanti del Lazio. La montagna è caratterizzata dalla presenza di animali da pascolo, quali molti bufali, mucche e cavalli.

Monte Livata
Vista della pista nera della Monna dell'Orso
Stato Italia
Regione Lazio
Provincia Roma
ComuneSubiaco
Altezza1 429 m s.l.m.
CatenaMonti Simbruini (nel Subappennino laziale)
Coordinate41°55′53.04″N 13°08′53.16″E
Mappa di localizzazione
Monte Livata

Descrizione


Posto non lontano dal confine con l'Abruzzo, ad appena 15 chilometri da Subiaco, il comprensorio livatese si estende per circa 3000 ettari nel Parco naturale regionale dei Monti Simbruini, contornato dai boschi di faggio dei Monti Simbruini. Identificato generalmente col toponimo di Monte Livata, o più semplicemente Livata, si articola al suo interno in tre contrade o zone, tutte accomunate dalla natura carsica del suolo, ma differenziate, tra loro, per altitudine, vegetazione e livello di antropizzazione del territorio:

Il suo bacino di utenza è la bassa provincia di Roma assieme alle vicine Campo Staffi e Campocatino nel frusinate.

Diverse sono le possibilità di escursioni nei boschi fino al Monte Calvo e al Monte Autore; a circa 5 km di distanza è possibile raggiungere Campaegli (1430 m s.l.m.), altra località turistica-montana nel territorio del comune di Cervara di Roma, mentre a circa 12 km da Monte Livata (località Anello) si trova la cittadina di Subiaco dove è possibile visitare i monasteri di subiaco aperti tutti i giorni dell'anno.


Storia


Rifugio Monna dell'Orso
Rifugio Monna dell'Orso

Fino al 1956 Monte Livata si raggiungeva a piedi o a dorso di somari o asini. Nello stesso anno veniva inaugurata la strada carrabile voluta dall'amministrazione di Subiaco e dall'allora Capo della Forestale; fino a quel momento il luogo era stato meta di sciatori, che grazie allo storico "gruppo sciatori Subiaco", nato nel 1927, raggiungevano la montagna per cimentarsi negli sport invernali quali lo sci nordico, alpino e il salto. Nel 1957 venivano realizzati i primi impianti a fune sui colli della Bandita e della Fascia, mentre nel 1959 venne inaugurata la prima struttura alberghiera: l'Hotel Italia costruito da Giacomo Orlandi, pioniere del turismo montano livatese.

Negli anni successivi altri operatori della zona iniziavano delle attività commerciali e turistiche montane: grazie al turismo invernale e al turismo montano estivo molte famiglie della "Roma bene" iniziarono a frequentare Livata e costruirono i primi chalet nella piana di Livata e in quella di Campo dell'Osso. Intanto era sorto nel 1965 lo sci club Livata, il cui primo presidente fu Filippo Morini anche proprietario insieme ad altri dei primi impianti a fune realizzati sui colli Cesone, Fascia, Rotoli, Valletta, Fossa dell'Acero e Monna dell'Orso. Nel 1965 all'Hotel Italia il provveditorato di Roma in inverno iniziò ad organizzare dei periodi di soggiorno in montagna, per i ragazzi delle scuole medie, che oltre lo studio imparavano a sciare sotto le direttive dei professori ISEF.

Nel 1968 presso l'Hotel Italia nacque la prima scuola di sci alpino e, grazie alla volontà e generosità di Giacomo Orlandi e della proloco di Livata, vennero ingaggiati dei maestri di sci di Cortina D'Ampezzo che costituirono la scuola Italiana della F.I.S.I.. L'anno successivo oltre ai tre maestri ampezzani entrarono anche due maestri di Predazzo, titolari e fondatori poi della scuola italiana sci di Monte Livata dei fratelli "Guadagnini". Grazie alla volontà di questi maestri ebbe inizio un importante periodo di lancio dello sci alpino nel centro sud Italia. Intanto anche dei sublacensi avevano costituito nello stesso periodo una scuola di sci alpino a Livata denominata "Cimon Della pala" .

Nel 1975 nacque la scuola di sci alpino "SUBIACO", formata da maestri di sci F.I.S.I. Tanti allievi hanno imparato a sciare a Monte Livata, per anni le "scuole romane" organizzavano settimane bianche negli alberghi. Fanno eccezione la Pensione Genziana e l'Hotel Italia, ancora gestito dal clan Orlandi, ora alla "quarta generazione", discendenti di "Giacomino ju Ricciu", pioniere di Livata.

La svolta del turismo invernale si ebbe con la società Livata 2001 SPA, che nel 1976 iniziò a realizzare dei nuovi impianti scioviari sostituendo gli altri fatti dai precedenti gestori nei comprensori di Livata, Campo dell'Osso e Monna dell'Orso. Il turismo estivo di fatto iniziò nel 1977, quando la stessa Livata 2001 realizzò il centro sportivo dell'Anello nella piana di Monte Livata. Moltissime le gare di sci alpino che negli anni si sono svolte a Livata organizzate dagli sci clubs.


Declino e rilancio


Dagli inizi degli anni ottanta fino alla fine del millennio per la montagna di Subiaco, come per altre stazioni sciistiche del Lazio, inizia un lento e inesorabile declino dovuto essenzialmente alla concorrenza dei comprensori sciistici abruzzesi (Campo Felice, Ovindoli, Roccaraso) facilmente raggiungibili da Roma anch'essi, dotati di piste ed impianti moderni e all'avanguardia, complice anche la gestione poco oculata dei servizi (mancano tutt'oggi acqua potabile ed allacci al sistema fognario). Tuttavia fino al 2008 era in funzione lo skilift "La Monna dell'Orso", che offriva ai visitatori 5 piste da sci alpino: Del Sole, Dell'Orso, Delle Signore, Nordica e Topolino. A causa della scadenza (più volte prorogata) della concessione, lo skilift ha dovuto chiudere i battenti per far posto ad una seggiovia, tuttora in funzione per i turisti[4][5].. Nonostante la Livata 2001, intanto divenuta srl, avesse negli anni presentato progetti di sviluppo del comprensorio sciistico di Monna dell'Orso - Campominio, attualmente bloccati da veti e vincoli ambientali (dal 1983 il comprensorio di Livata è nel Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini) e da una recente gestione della stessa società 2001 poco responsabile e non professionale, ad oggi la pratica dello sci alpino è di fatto terminata.

Monte Livata come tutte le stazioni invernali del Lazio perde in termini di utenti fruitori perché la politica dell'assessorato all'ambiente della Regione ha bloccato l'espansione dello sci alpino e dei bacini sciistici, arrecando gravi e irreparabili danni al tessuto economico e sociale dei territori montani laziali. Livata oggi non ha più impianti di risalita, poiché dal 2008 sono stati chiusi gli ultimi impianti a fune della Monna, unici veri "attrattori" che generavano flussi di cassa certi per l'economia del comprensorio montano di Subiaco. Con la chiusura degli impianti, anche le scuole di sci alpino hanno chiuso i battenti e nonostante i tanti maestri di sci sublacensi nulla si è potuto fare. L'ultima generazione dei maestri di sci alpino sublacensi oggi opera in Abruzzo o nelle Alpi, a Cortina d'Ampezzo e Madonna di Campiglio.

Tuttavia a partire dagli anni 2010 sembrano esserci buone notizie su più fronti:

  1. nell'incontro tenutosi tra sindaco, imprenditori e proprietari di appartamenti (incontro pubblico del 14 luglio 2013[6]) fu riferito che a fine mese sarebbero arrivati i materiali della Leitner per il completamento della seggiovia. La scadenza è stata rispettata e dopo una breve pausa estiva a fine agosto sono ripresi i lavori di montaggio e la seggiovia è stata inaugurata il 22 dicembre 2013 e sarà operativa dalla stagione invernale 2013/2014;
  2. sono iniziati i lavori per il completamento dei collettori fognari ed alla fine è stato ripristinato e a breve cominceranno le procedure per l'allaccio delle unità abitative[7];
  3. sono stati reperiti i fondi dalla Regione Lazio[8] per il completamento dell'acquedotto e i lavori di completamento dell'acquedotto (già avviati e poi interrotti) verranno quanto prima ripresi[9].

È auspicabile che la Regione emani una legge dedicata ai comprensori sciistici del Lazio, rispettosa dei territori montani e delle popolazioni autoctone, secondo una "sostenibilità" intesa a 360°: economica, sociale ed ecologica, in modo che venga tutelato il lavoro dei tanti operatori turistici delle stazioni invernali laziali.


Ciclismo


La salita di Monte Livata da Subiaco presenta un dislivello complessivo di circa 1200 m e pendenze medie intorno al 6% per una lunghezza totale di circa 19 Km. Nel 1975 è stata sede di arrivo della 2ª semitappa della 2ª tappa della Tirreno-Adriatico (Frascati > Monte Livata) con vittoria di Italo Zilioli.


Note


  1. Copia archiviata, su laspeata.it. URL consultato il 10 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 12 luglio 2013).
  2. Route estiva Subiaco-Tagliacozzo Archiviato il 15 febbraio 2015 in Internet Archive.
  3. Monte Livata, una nuova seggiovia quadriposto a Monna dell'Orso - Neve Italia
  4. Regione Lazio - Mobilità E Trasporto Pubblico Locale - Sala Stampa
  5. Monte Livata senza pace
    Impianti, ennesimo rinvio - Roma Capitale - iltempo
    [collegamento interrotto]
  6. Open day Monte Livata Inaugurazione anello 14 / 7 / 2013 - YouTube
  7. Comune di Subiaco - News Collettore fognario Monte Livata (sito istituzionale)
  8. Città di Subiaco
  9. Comune di Subiaco - News Acquedotto Monte Livata (sito istituzionale)

Voci correlate



Collegamenti esterni


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