Il torrente Supine è un corso d'acqua della provincia di Bergamo. Nasce dal Monte Alto e confluisce dopo 7 km da destra nell'Oglio a Costa Volpino. Percorre la valle omonima ed è interamente compreso nel comune di Costa Volpino.
Supine | |
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Il letto del Supine nell'abitato di Corti (Costa Volpino) | |
Stato | Italia |
Regioni | Lombardia |
Lunghezza | 7 km |
Portata media | 0,4 m³/s |
Bacino idrografico | 6,8 km² |
Altitudine sorgente | 1 420 m s.l.m. |
Nasce | Monte Alto |
Affluenti | Vallecola di Vester |
Sfocia | Oglio a Costa Volpino 45°49′40″N 10°06′16″E |
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Ill torrente nasce a quota 1723 m s.l.m. alle falde del Monte Alto. Discende nell'omonima valle dapprima con un decorso ripido e tortuoso ricevendo il suo unico affluente, il torrente della Vallecola di Vester; più a valle, in località Ciàr a Ceratello, ha un letto più ampio; successivamente torna a discendere ripidamente per tutto il lato sinistro della Costa. Giunge a Corti dove attraversa il paese per sfociare nel Fiume Oglio, qualche metro più a sud del Ponte Barcotto, all'altezza di 335m s.l.m.. Dalla sorgente principale alla foce c'è un dislivello di circa 1400m e una acclività media dell'alveo del 23%[1].
Fino agli anni cinquanta il torrente giungeva fino al paese di Corti dove il suo letto deviava a destra (attuale via vecchio argine) e proseguiva sotto lo sperone di roccia dove sorge il centro storico, nei prati fra via Zilocchi e via don Alessio Amighetti, disperdendosi nella piana sottostante, al di sotto della attuale via nazionale. La crescente urbanizzazione di Corti basso e successivamente l'alluvione del 1960 portarono negli anni alla realizzazione di opere di canalizzazione che hanno modificato il decorso del torrente. Oggi questo discende a sinistra del paese e nel suo ultimo tratto passa in una galleria artificiale sotto gli edifici all'altezza del Ponte Barcotto per sfociare a ridosso di quest'ultimo nel Fiume Oglio[1].
Nell'abitato di Corti, sulla sponda nord del Supine, è stato eretto a fianco di una lapide un monumento che ricorda un grave episodio avvenuto durante la Seconda Guerra Mondiale: l'8 novembre 1944 il paese fu messo a ferro e fuoco dai nazifascisti per vendicare il ferimento di due commilitoni avvenuto qualche giorno prima ad opera di Bortolo Gusmeri, detto Caserio, militante della 53ª Brigata Garibaldi "13 Martiri di Lovere" e residente nell'abitato di San Rocco.
A Corti sulla sponda sinistra dell letto del fiume si trova un parco che si estende dalla porzione più a nord dell'abitato sino ai condomini a ridosso del Ponte Barcotto.
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