Il Rio Regnana è un torrente della provincia autonoma di Trento lungo circa 9 km, tributario di sinistra del torrente Avisio[1].
Rio Regnana | |
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Il rio Regnana in località "Paludi", nel comune di Segonzano | |
Stato | Italia |
Regioni | Trentino-Alto Adige |
Province | Trento |
Comuni | Bedollo, Segonzano |
Lunghezza | 9 km, circa[1] |
Altitudine foce | 455 m s.l.m.[1] |
Nasce | presso Regnana (Bedollo) |
Sfocia | Torrente Avisio |
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La sorgente del Rio Regnana si trova nei pressi del paese di Regnana (frazione del comune di Bedollo), e scende a valle passando sotto le piramidi di Segonzano e alla base delle pendici settentrionali del dosso di Ceramonte[1]; lungo il suo percorso, il Regnana riceve le acque del rio de la val dell'Inferno (il principale che scende dal monte Rujoch) e quelle di alcuni altri rivi del versante settentrionale del dosso di Costalta[2]. Poco a valle di Bedollo, il Regnana compie un salto di oltre trenta metri nella cascata del lupo[3]. Il rio sfocia nel torrente Avisio nel comune di Segonzano[1], presso il confine con Altavalle (in corrispondenza del "ponte dell'amicizia" lungo la strada provinciale 101).
Nel rio si trovano allo stato naturale la trota fario e la trota iridea[4][5].
Anticamente, il Rio Regnana scorreva interamente nell'altopiano di Piné e andava a gettarsi nel torrente Fersina; a seguito della scomparsa della soglia morenica presso l'odierno paese di Centrale (Bedollo), il corso d'acqua è stato "catturato" dal torrente Avisio, favorendo tra l'altro la formazione delle piramidi di Segonzano[1][2].
Il Rio Regnana fu uno dei corsi d'acqua protagonisti delle alluvioni che flagellarono la Val di Cembra a seguito delle piogge torrenziali del settembre 1882, causando danni in tutta la valle delle Piramidi; in particolare il 16 settembre, un cedimento della sponda destra dell'alveo in corrispondenza dell'abitato di Piazzo fece precipitare diversi edifici (tra cui parte del palazzo dei baroni a Prato) e si portò via anche tre o quattro mulini[6][7][8].
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