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Il Naviglio di Brescia (in bresciano Naì de Brèsa) è una via d'acqua, frutto di una derivazione delle acque del fiume Chiese, che scorre prevalentemente nella provincia di Brescia. Nasce a Gavardo, attraversa la bassa Valle Sabbia, bagna Brescia e taglia trasversalmente la pianura Padana orientale per immettersi nel fiume Oglio nei pressi di Canneto sull'Oglio.

Naviglio di Brescia
Il Naviglio Grande Bresciano a sud di Gavardo
Stato Italia
Regioni Lombardia
NasceGavardo
SfociaOglio presso Canneto sull'Oglio

È stato essenzialmente costruito per vari scopi: irrigui, di navigazione, di trasporto merci ed energetici. Attualmente la sua unica funzione è quella di consentire l'irrigazione dei territori che attraversa. La gestione e manutenzione del canale è affidata al consorzio di bonifica Medio Chiese.


Struttura dei canali


La struttura del Naviglio è molto complessa. Nonostante non vi siano soluzioni di continuità lungo tutto il suo percorso, il canale cambia notevolmente la sua morfologia per la presenza di derivazioni secondarie che riducono, o aumentano, la portata. Le diverse denominazioni che il canale possiede lungo il suo cammino segnalano questi cambiamenti morfologici.

Cippo del 1866 indicante il principio del Naviglio Inferiore.
Cippo del 1866 indicante il principio del Naviglio Inferiore.

Il Naviglio Grande, il Naviglio Isorella e il canale il Naviglio mantengono costante la portata dell'acqua lungo tutto l'anno e sono utilizzati per le gare di pesca sportiva. Gli altri tre canali fino al 2008 durante la stagione estiva andavano regolarmente in secca, ora viene sempre garantita una portata minima per preservarne la fauna.


Storia


Il Naviglio a Virle, nei pressi di Rezzato
Il Naviglio a Virle, nei pressi di Rezzato

La tradizione sostiene che l'intero percorso del Naviglio sia un capolavoro dell'ingegneria idraulica della Repubblica comunale di Brescia. La sua costruzione avvenne durante la reggenza del vescovo Berardo Maggi e la tradizione vuole che sia durata un solo anno. Carlo Cocchetti, però, ha ipotizzato che il canale fosse stato costruito ai tempi dei romani e che durante il medioevo sia stato semplicemente ripulito e allargato nel tratto del Naviglio Grande, al fine di favorirne la navigazione.

Nel corso del dominio veneto si fecero numerosi progetti attorno ad un allargamento del Naviglio nel tratto successivo al porto di Brescia e ad una sua immissione nel Mella all'altezza di Manerbio, in maniera da incentivare i trasporti con la bassa pianura.

Lo spostamento del corso del Garza, avvenuto negli anni '90 del XVIII secolo, ebbe degli effetti anche sul corso del Naviglio. Le acque del porto di Canton Mombello vennero deviate nel nuovo corso del torrente; di conseguenza il tratto denominato Vaso Naviglio non venne più utilizzato. Allo stesso modo si evitò di caricare eccessivamente la portata del canale sul nuovo torrente, decidendo che il Naviglio Cerca, il quale incrocia il Garza più a sud, avrebbe alimentato il torrente per straripamento.

Durante gli anni sessanta del XX secolo si progettò la costruzione di un canale navigabile che collegasse Brescia con Mantova, sfruttando anche gli esistenti canali Naviglio di San Zeno e Naviglio Inferiore.


Bibliografia



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