La Dronne è un fiume francese che attraversa la regione della Nuova Aquitania ed è un affluente del fiume Isle, quindi un subaffluente della Dordogna. Nasce nel territorio comunale di Bussière-Galant, località les Borderies, e, dopo un percorso di poco più di 200km, sfocia nell'Isle a Coutras, in località la Fourchée.
Drône è una grafia arcaica francese che si ritrova nel nome di due comuni del Ribéracois: Saint-Méard-de-Drône e Saint-Pardoux-de-Drône, che testimoniano della sua pronuncia.
Notare Drona nel 1215[3], il suo nome si esplica con la radice idronomica dur - dal celtico dour, che significa fiume, e il suffisso pre-latino -onna.
Geografia
Il corso
La Dronne di fronte all'abbazia di Brantôme.La Dronne a Bourdeilles.
Dopo essere sgorgata nel comune di Bussière-Galant, il suo corso funge per una decina di chilometri da confine fra l'Alta Vienne e il dipartimento della Dordogna, dove il fiume entra tra i comuni di Dournazac, di Firbeix e di Mialet. Essa attraversa i comuni di Champs-Romain, Saint-Pardoux-la-Rivière, scorre ai confini di Saint-Front-la-Rivière, Quinsac e Champagnac-de-Belair, prima di bagnare Brantôme, chiudendone il centro in un'isola di circa 300 metri di diametro, da cui il soprannome di "Venezia del Périgord", attribuito a questa località.
Essa corre quindi lungo Valeuil, attraversa Bourdeilles, cinge Lisle, Tocane-Saint-Apre e Ribérac.
Da Petit-Bersac fino a Saint-Antoine-Cumond, funge da confine dipartimentale per sette chilometri. Entra quindi nel Charente e bagna Aubeterre-sur-Dronne, uno dei villaggi più belli di Francia, poi Bonnes.
A partire da Saint-Aulaye e fino a Églisottes, il suo corso funge nuovamente da confine dipartimentale, per trenta chilometri, delimitando sulla sua destra orografica comuni del Charente e poi della Charente Marittima (Saint-Aigulin), e successivamente sulla riva sinistra snodandosi fra i suoi paesi in Dordogna: Chenaud, Parcoul et La Roche-Chalais.
A partire dagli Églisottes, il suo corso procede in Gironda: attraversa Coutras e un chilometro e mezzo oltre, verso sud-ovest, sfocia nell'Isle, sulla sua destra orografica, ove termina il suo corso dopo 200,6chilometri.[1]
Galleria d'immagini
La Dronne a Montagrier, al Moulin du Pont
La Dronne à Brantôme, verso il 1910, all'epoca della Ferrovia del Périgord (a sinistra del cliché)
La Dronne à Coutras.
Toponimi
La Dronne ha dato il suo idronimo a tre comuni: Aubeterre-sur-Dronne, Saint-Méard-de-Drône, Saint-Pardoux-de-Drône.
Idrologia
La Dronne è un fiume molto abbondante di acque, come l'Isle.
La Dronne a Coutras
La sua portata è stata osservata per un periodo di 45 anni (1967-2011) a Coutras, località del dipartimento della Gironda, situata poco prima della confluenza con l'Isle.[2] Il bacino versante del fiume è di 2816km², a 6metri di altezza s.l.m., cioè la sua quasi totalità.
Il modulo del fiume a Coutras è di 24,6m3/sec.
La Dronne presenta fluttuazioni stagionali di portata ben marcate, con picchi nel periodo inverno-primavera che segnano una portata mensile media a un livello posto tra i 33,3 e i 50,5m3, da dicembre ad aprile inclusi (con i massimi in gennaio e soprattutto in febbraio), e con periodi di magra in estate, da luglio a settembre, con una portata media mensile fino a 4,85m3 nel mese di agosto. Tuttavia le fluttuazioni sono ben più pronunciate lungo brevi periodi.
Principali affluenti
62 sono i corsi d'acqua di ogni dimensione che confluiscono nella Dronne; i principali sono:
Alla riva destra
il Boulou
l'Euche
la Lizonne, chiamata anche Nizonne nel tratto a monte
l'Auzonne
la Tude
la Mame
il Goulor
Alla riva sinistra
la Côle
la Donzelle
la Peychay
la Rizonne (o Rissonne)
il Chalaure
Ambiente
Tre zone della rete Natura 2000 riguardano la valle della Dronne.
Per una cinquantina di chilometri dalla sua sorgente fino a Saint-Pardoux-la-Rivière, la Dronne e le sue sponde presentano un ambiente fatto di terre, di praterie umide, di coltivazioni e di foreste[4]. Questa zona rappresenta il più notevole sito di Francia per la "cozza perlifera d'acqua dolce" (Margaritifera margaritifera)[5] che vi si riproduce. Nel gennaio 2017 è stata inaugurata a Firbeix una "fattoria" di acquacoltura in vista della riproduzione e della reintroduzione di cozze perlifere d'acqua dolce nel bacino dell'alta Dronne[6]. Vi si trovano inoltre altre specie europee minacciate: un anfibio, l'ululone dal ventre giallo (Bombina variegata), una libellula, Coenagrion mercuriale, una farfalla, l'Euphydryas aurinia, il gambero di fiume europeo (Austropotamobius pallipes), numerosi mammiferi tra i quali la lontra europea e tre specie di pipistrelli, così come due tipi di pesce, lo scazzone e la lampreda di ruscello.[4]
Per circa 110 chilometri, dal sud di Brantôme fino alla sua confluenza con l'Isle, la Dronne scorre in un territorio composto principalmente di praterie umide e di terre coltivate, con zone di bocage[7]. È una zona importante per la riproduzione della lampreda di mare (Petromyzon marinus). Vi s'incontrano cinque altre specie minacciate di pesci, così come il gambero di fiume europeo (Austropotamobius pallipes) e dei visoni europei (Mustela lutreola) [7].
I pendii sulla riva destra della Dronne, situati essenzialmente sui territori comunali di Bourdeilles, Grand-Brassac e Montagrier e composti di steppe e lande, formano un terreno propizio a numerose orchidee e ai ginepri comuni (Juniperus communis).[8]
Luoghi e monumenti d'interesse
Lungo il suo corso la Dronne attraversa o passa nei pressi di numerosi monumenti e luoghi d'interesse:
Il salto del Chalard ai margini dei comuni di Champs-Romain e Saint-Saud-Lacoussière, a est di Nontron, ove il fiume passa in una gola
Il castello di Caneau a Saint-Front-la-Rivière
Il castello di Vaugoubert a Quinsac
La chiesa di San Cristoforo a Champagnac-de-Belair
Brantôme, la "Venezia del Périgord", e la sua abbazia
La chiesa di San Pantaleone di Valeuil
Bourdeilles, i suoi castelli e il suo vecchio ponte
La chiesa di Saint-Martin de Lisle
Il museo gallo-romano di Petit-Bersac
Aubeterre-sur-Dronne, uno dei villaggi più belli di Francia, con la sua chiesa sotterranea
(FR) Albert Dauzat, Gaston Deslandes, Charles Rostaing, Dictionnaire étymologique des noms de rivières et de montagnes en France, 1982, ISBN 2252024070.
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