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Il lago di Bientina è stato uno dei più estesi laghi della Toscana.

Lago di Bientina
Il lago di Bientina
Stato  Italia
Regione  Toscana
Provincia  Lucca    Pisa
Coordinate 43°45′00″N 10°38′24″E
Idrografia
Immissari principali Auser
Emissari principali Canale del Cilecchio
Lago di Bientina

Era noto ai lucchesi anche col nome di lago di Sesto, perché vicino ad esso sorgeva un castello che prese il nome dalla sesta pietra miliare esistita sulla vicina strada maestra che da Lucca guida nel Valdarno inferiore.

Aveva come immissario principale il Rogio/Ozzeri, corsi d'acqua dipendenti da un ramo del Serchio e come emissario il canale del Cilecchio e della Serezza.

Una parte dell'antico alveo del lago è compreso nell'area naturale protetta di interesse locale Bosco di Tanali.


Storia ed evoluzione del lago



Origini e medioevo


Un'antica mappa sita nel corridoio delle carte geografiche del Palazzo Apostolico che mostra il lago di Bientina e il padule di Fucecchio nel XVI secolo.
Un'antica mappa sita nel corridoio delle carte geografiche del Palazzo Apostolico che mostra il lago di Bientina e il padule di Fucecchio nel XVI secolo.

La zona si ritiene sia sempre stata paludosa essendo bassa e sotto il livello del bacino del Serchio. Fino al XII secolo non si hanno però notizie certe di un lago nella zona e non ci sono tracce storiche dell'esistenza di questo lago antecedenti all'VIII secolo. Il lago aveva un'area di acque permanenti detta "chiaro" e una a palude che essiccava nella stagione siccitosa, variando sensibilmente la superficie lacustre. Nella pianura depressa si raccoglievano le acque dei monti Pisani e delle Cerbaie, rendendo incerta la ripartizione idrografica dei bacini del Serchio e dell'Arno. Acquistando sempre più estensione e la fisionomia di lago, nei secoli successivi fu oggetto di contrasti tra le comunità rivierasche per i diritti di pesca e di caccia sulle rive.

La linea di confine fra lo Stato di Lucca e il Granducato di Toscana attraversava il lago quasi nel mezzo, ma in linea diagonale, a partire verso est dal porto di Altopascio sino alla dogana del Tiglio verso ovest. Il lago di Bientina, compreso il suo vasto lembo palustre, occupava una superficie di circa 14 miglia toscane quadrate, la metà della quale (detta "Chiaro") si trovava costantemente coperta dalle acque, ed era distinta dalla zona meridionale, più bassa e paludosa detta appunto "Padule". Le popolazioni rivierasche esercitarono per secoli l'attività della pesca traendone sostentamento, anche se Bientina ebbe sempre una certa preminenza sulle altre comunità poiché poteva pescare nel Chiaro ma aveva gestione esclusiva del Padule.


Dal XVI al XVII secolo


Mappa del 1840
Mappa del 1840

Nel 1560, in accordo con Lucca, Cosimo I allora Duca di Toscana (divenne granduca solo successivamente) fece scavare ex novo ma più discosto dai colli circostanti la pianura tra Vicopisano e Bientina, un emissario rettilineo detto "Serezza Nova" con lo scopo di ottenere un più rapido scolo delle acque del Lago in Arno. Questo nuovo canale andò a sostituire il naturale, ma oramai poco efficiente emissario del lago, la Serezza che ottenne perciò la denominazione di "Serezza Vecchia". Inizialmente il canale sfociava in Arno a Vicopisano, ma col successivo allontanamento del fiume dal paese (tra Calcinaia e Vicopisano nel 1558), fu prolungato fino alla località Riparotti e dotato di chiuse ancor'oggi esistenti, seppur trasformate in abitazioni civili.

Nel 1655 in seguito alle peggiorate prestazioni del nuovo canale e nel tentativo di limitare le esondazioni lacustri nelle stagioni piovose, fu nuovamente scavato ed approfondito il naturale percorso pedemontano della Serezza, che ottenne perciò la "nuova" denominazione di "Serezza Nuova" mentre il canale artificiale cinquecentesco fu chiuso e divenne "Serezza Vecchia".


XVIII secolo


Cateratte Ximeniane
Cateratte Ximeniane

Un nuovo intervento fu poi portato a compimento in epoca lorenese nel 1757, quando nuovamente si intervenne sul canale artificiale mediceo a seguito di accordi congiunti con il governo lucchese. Tale decisione fu presa da una commissione congiunta dopo la questione che era nata qualche anno prima per la c.d. "controversia delle acque". Nel marzo 1755, infatti, il magistrato lucchese aveva deliberato l'ampliamento della strada di Gragno in Garfagnana, in una zona contestata dalla comunità toscana di Barga. Per ritorsione la Reggenza toscana innalzò gli argini del lago di Bientina (25 novembre 1755), che in un periodo di frequenti piogge, allagò tutta la campagna lucchese fino alle porte della città provocando ingenti danni; la vibrata protesta lucchese verso la corte di Vienna (si ricordi che Lucca era formalmente un feudo imperiale ab immemorabili e quindi posto sotto la protezione imperiale), suscitò l'intervento del Granduca-imperatore Francesco di Lorena per ripristinare lo status quo ante con sentenza della Camera imperiale del 23 marzo 1756, nonostante le resistenze del Reggente toscano. Il nuovo corso d'acqua aperto nel 1757 fu detto, in onore di Francesco Stefano di Lorena, Granduca di Toscana ed Imperatore del Sacro Romano Impero, "Canale Imperiale"; per un lungo tratto (da Cascine di Buti a Vicopisano) altri non era che la Serezza Nuova cinquecentesca[senza fonte], ma ebbe però uno sbocco autonomo in Arno e quindi non utilizzò più le vecchie cateratte di Riparotti, ma un nuovo maestoso edificio, conosciuto come Cataratte Ximeniane in onore del progettista Leonardo Ximenes, costruito a poche decine di metri dal vecchio manufatto. Le Cataratte Ximeniane sono ancora ben visibili in località Riparotti e conservano ancora alcuni dei meccanismi delle chiuse, sebbene in stato di evidente fatiscenza ed abbandono. Questo edificio idraulico aveva un "gemello" più grande posto alla presa del canale sul Lago di Bientina, edificio che venne però distrutto dai lavori per la costruzione della Botte.


Bonifica e prosciugamento del lago


La Botte
La Botte

Il lago, in seguito alle mutate condizioni ambientali e socio economiche, fu poi definitivamente prosciugato nel 1859 mediante la costruzione de "La Botte", l'imponente opera di Alessandro Manetti che, riutilizzando buona parte del Canale Imperiale, scavò un canale emissario che con un ingegnoso sistema in galleria sotterranea, tuttora sottopassa l'Arno e sfocia direttamente in mare tra Calambrone e Livorno.


Località e scali


La vivacità commerciale del lago è documentata dai numerosi approdi e porticcioli che furono aperti sulle sue rive.

Sulla riva lucchese, partendo dal confine toscano sulla riva occidentale, vi erano i porticcioli e scali:

Sulle rive toscane:


In letteratura


Lo specchio d'acqua di Bientina è ricordato da Giosuè Carducci nella poesia Faida di comune:

Brutto borgo è Buti: a valle
Tra le rocce grigie e ignude
Il Riomagno brontolando
Va di Bientina al palude.[1]


Note


  1. Rime nuove Faida di comune verso 64

Bibliografia



Voci correlate



Altri progetti


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[en] Lago di Bientina

Lago di Bientina, also known as Lago di Sesto, was a lake in Tuscany, Italy. Located to the north of the town of Bientina, between Lucca and Pisa, the lake was historically subject to numerous efforts at drainage due to its tendency to flood. Early attempts at canal-building and drainage in the 16th century were hampered by the lake's connection with the Arno River, which often led to backflow and even increased flooding.

[fr] Lac de Bientina

Le lac de Bientina (italien : lago di Bientina) également connu sous le nom de lac de Sesto était un lac des provinces de Lucques et Pise, en Toscane, en Italie. Le lac de Bientina était le plus grand lac de Toscane avant son assèchement au milieu du XIXe siècle[1]. Il était situé au nord de la ville de Bientina, entre Lucques et Pise, et couvrait une superficie d'environ 36 km2[2].
- [it] Lago di Bientina



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