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La val d'Oten (val de Ótin) è una profonda incisione fluvioglaciale che separa il massiccio dell'Antelao dalla lunga catena delle Marmarole, che incombe sulla valle con il suo ripidissimo versante sud. In destra orografica, all'altezza della confluenza del torrente Oten (Ega de Ótin) con il rio Antelao, si sviluppa la laterale e a lunghi tratti pianeggiante val Antelao, culminante con il solco prativo denominato Cianpestrin[1].

Val d'Oten
Vista della valle dai pressi della Forcella Piccola
Stati Italia
Regioni Veneto
Province Belluno
Località principaliCalalzo di Cadore
Comunità montanaUnione montana Centro Cadore
FiumeOten - Molinà

Caratteristiche


La particolarità della valle, nel tratto che si sviluppa ai piedi della sezione centrale delle Marmarole, consiste nelle sue caratteristiche morfologiche e geologiche: dirupata e verticale nei versanti, detritica nel fondovalle, appare come una grande fiumana ghiaiosa, alimentata da colate laterali che formano diversi conoidi di deiezione[2].
Superato il Pian de la Gravina[3], e quindi la parte di natura detritica della valle, il territorio si addolcisce. Al riparo ormai dalle gravine, si raggiunge la malga Piani d'Oten in prossimità di un bel pianoro prativo, evidentemente un tempo adibito a pascolo, e di lì la vicina Capanna degli Alpini (1.395 m).
Da qui una breve digressione permette di raggiungere la cascata delle Pile, generata dall'impeto del torrente Oten alimentato dal ghiacciaio Inferiore dell'Antelao. La testata della valle culmina con la Forcella Piccola (2.120 m), appena sopra il rifugio Galassi (2.018 m).


Escursioni


La cascata del torrente Oten
La cascata del torrente Oten

Galleria d'immagini



Note


  1. Più a sud, dopo la confluenza con il rio Vedessana, il torrente che solca la valle prende il nome di torrente Molinà per la presenza, in passato, di mulini e impianti industriali arcaici per la produzione di tessuti.
  2. Ben riconoscibile è quello ai piedi delle Cime di Vallonga, appena prima del Pian de la Gravina, ed anche quello impressionante generato dal Jou de Ciaudierona, sul versante orografico destro della valle e proprio di fronte al piano stesso. Da qui è ben osservabile anche la lunga lingua detritica che si inoltra lungo la profonda val Vanedel.
  3. Secondo la leggenda, la regina Tanna ritrovò qui il corpo del figlio Salvanel, restituito dai ghiacci della valle.

Bibliografia



Voci correlate


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