L'Uia di Ciamarella, o più semplicemente Ciamarella, è una montagna delle Alpi di Lanzo e dell'Alta Moriana nelle Alpi Graie alta 3.676 m s.l.m.[2].
Uia di Ciamarella | |
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L'Uia di Ciamarella vista dal Pian della Mussa | |
Stato | Italia |
Regione | Piemonte |
Provincia | Torino |
Altezza | 3 676 m s.l.m. |
Prominenza | 664 m |
Isolamento | 8,78 km |
Catena | Alpi |
Coordinate | 45°19′41.7″N 7°08′41.75″E |
Altri nomi e significati | Ciamarella |
Data prima ascensione | 31 luglio 1857 |
Autore/i prima ascensione | Antonio Tonini e Ambrosini |
Mappa di localizzazione | |
Dati SOIUSA | |
Grande Parte | Alpi Occidentali |
Grande Settore | Alpi Nord-occidentali |
Sezione | Alpi Graie |
Sottosezione | Alpi di Lanzo e dell'Alta Moriana |
Supergruppo | Catena Arnas-Ciamarella |
Gruppo | Gruppo Ciamarella-Mondrone |
Sottogruppo | Sottogruppo della Ciamarella |
Codice | I/B-7.I-B.6.a |
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«Per chi lo riguarda da Torino ha essa (l'Uia di Ciamarella, ndr) la forma di una tenda bianca, conservandovisi la neve tutto l'anno. Con un po' d'immaginazione potrebbesi anche rassomigliare quella forma ad una vacca coricata colla groppa bianca.» |
(Paolo di St.Robert, Gita al Monte Ciamarella nelle Alpi Graie[1]) |
Il nome Uja, nel patois locale, significa "ago, punta aguzza". Il toponimo Ciamarella deriverebbe invece da Cià Marella: Marella sarebbe un patronimico mentre Cià è un termine che sta ad indicare sia zone sede di alpeggio sia i fabbricati connessi all'allevamento animale,[3] alpeggi situati evidentemente sulle falde della montagna.
La vetta è situata interamente in Italia in quanto il confine con la Francia passa ad ovest della cima. Dalla parte italiana sono interessati i comuni di Balme e Groscavallo; dalla parte francese i comuni di Bessans e Bonneval-sur-Arc. È la più alta montagna che fa da corona alle Valli di Lanzo. In vetta alla montagna è collocato un busto di san Leonardo Murialdo che salì sulla vetta nel 1867.
Gli autori della prima ascensione, avvenuta il 31 luglio 1857, sono stati due pionieri dell'alpinismo ottocentesco: Antonio Tonini, ingegnere del catasto di Susa, e un suo aiutante, il canneggiatore Ambrosini (sembra che quest'ultimo venne costretto sotto minaccia di licenziamento a seguire il suo coraggioso superiore).[4] Essi però giunsero in vetta non con lo spirito di conquista che avrebbe caratterizzato gli alpinisti inglesi degli anni successivi, ma con lo scopo pratico di effettuare un grande rilevamento dei territori ancora inesplorati del Regno di Sardegna[5].
Infatti in poche settimane, dal 27 luglio al 31 agosto 1857, i due inanellarono una serie notevole di prime ascensioni: oltre alla Ciamarella fu la volta dell'Uia di Bessanese, l'Uia di Mondrone, il monte Collerin e la Croce Rossa (quest'ultima per la verità di difficoltà solo escursionistica)[5]. Tonini non ha tuttavia lasciato una relazione scritta della via seguita, a parte ovviamente i disegni del rilievo finale e un bastone quadrangolare incastrato dentro un ometto di pietre sulla vetta[6].
La seconda ascensione, che poté beneficiare dei fondamentali rilevamenti geografici di Tonini, fu compiuta 10 anni più tardi (agosto 1867) dal conte verzuolese Paolo Ballada di Saint Robert, accompagnato da tre guide. Egli, ufficiale di artiglieria in pensione e appassionato naturalista nonché cofondatore del Club Alpino Italiano[7], seguì l'attuale via normale partendo dal pian della Mussa[6] lungo il versante sud-ovest della montagna.
«Ha questa (l'Uia di Ciamarella, ndr) la forma di un ferro da cavallo disposto orizzontalmente colla sua concavità rivolta verso il vallone di Sea e la sua convessità verso il Pian Ghias di dove arrivavamo. È coperta di neve ghiacciata, la quale si prolunga senza interruzione nel vallone di Sea e vi raggiunge il ghiacciaio. Dalla parte opposta, cessa invece la neve a pochi metri più basso, e quivi apparisce la roccia nuda. La punta dove il Tonini stabili il suo segnale è laterale a questa cresta di neve gelata.» |
(Paolo di St.Robert, Gita al Monte Ciamarella nelle Alpi Graie[8]) |
La prima ascensione invernale è del 23 gennaio 1877 ad opera di Luigi Vaccarone, Boggiatto, Nigra e della celebre guida alpina Antonio Castagneri di Balme.[9]
Avendo un accesso dalla parte italiana abbastanza facile è molto frequentata da alpinisti ed escursionisti. Questo accesso parte dal pian della Mussa (1850 m s.l.m.) al termine della Val d'Ala e passa per il rifugio Bartolomeo Gastaldi (2659 m s.l.m.); la parte più impegnativa è l'attraversamento del ghiacciaio della Ciamarella (circa a quota 3100 m s.l.m.). Sono quindi sempre necessari i ramponi, in qualunque periodo dell'anno.
Dalla parte francese l'accesso è più impegnativo ed ha come punto di appoggio il rifugio des Evettes.
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