Il promontorio del Caprione è l’ultima propaggine della catena di alture che ad oriente chiude il golfo della Spezia.
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Il promontorio del Caprione visto dal Golfo della Spezia. Sullo sfondo le Alpi Apuane.Il promontorio del Caprione e Capo Corvo visti da Marina di Carrara
Il suo territorio fa parte del Parco naturale regionale di Montemarcello-Magra-Vara.
L’orientamento geografico del Caprione è sempre stato un utile punto di riferimento per le rotte dei naviganti dell’antichità già in epoca protostorica.
Per la sua importanza nella navigazione Tolomeo, nella sua Geografia, lo include tra gli ottomila toponimi di cui fornisce latitudine e longitudine.
Nel promontorio del Caprione si trovano varie cave di marmo Portoro.
Storia
Il sito del Caprione, ricco di acque sorgive, era abitato già in epoca preistorica come testimonia il ritrovamento di cinque costruzioni megalitiche ritrovate in varie località del promontorio[1]. Le strutture megalitiche del Caprione, tra loro allineate secondo la forma della costellazione di Cassiopea, sono presumibilmente da collegare alla pratica di riti religiosi e della fertilità.
La farfalla del solstizio d'estate
Il più famoso di questi luoghi è il menhir nella località del bosco di San Lorenzo, legato al fenomeno della farfalla d’oro che si osserva in occasione del solstizio d’estate.
La frequentazione della zona è continuata in epoca storica come è testimoniato dal ritrovamento, nella vicina zona di Ameglia, della necropoli di Cafaggio delle antiche popolazioni dei Liguri Apuani (IV secolo a.C.).
Costruzioni storiche del Caprione sono i cavanèi[2], piccole costruzioni a pianta circolare, in pietra a secco con struttura a tholos[3].
Nella località San Lorenzo (Lerici) sono i resti dell'antico omonimo villaggio medievale ed i ruderi della chiesa di San Lorenzo ai Monti.
Note
Sul monte Caprione sono stati individuati cinque luoghi sacri megalitici: Canna Granda, San Lorenzo, Branzi, Cattafossi, Combara.
Ne sono stati censiti nelle località di Baldonica, Barbazzano, Calambrone, Gorte, Pianazze, Spirito Santo e Zanego.
Rare sono le città dei Liguri. I più abitano casali sparsi sopra le cime dei monti e difesi da terrapieni che dominano le gole delle valli, i pascoli e l’alveo dei torrenti. I loro tuguri sono fatti di pietre sovrapposte senza malta, ma vi stanno di rado aborrendo l’uso dei letti quali fossero altrettanti sepolcri dei vivi. Strabone, Geografia, IV volume.
Bibliografia
E. Calzolari, 2006, La preistoria del Caprione - Ricerche di etnoscienza e paleoastronomia effettuate sul promontorio che domina il Golfo dei Poeti, Marna, Barzago (Lecco), 2006
AA.VV. - Rivista Italiana di Archeoastronomia – Tomo III, 2005, articolo: Geografia sacra in India ed in Lunigiana, di E. Calzolari & Davide Gori
E. Calzolari, Studi di Lunigiana, Antiche acque di Lunigiana, Terra misteriosa dedicata a divinità femminili, Editrice Mediaevo, Crema, 2004.
G.Cabano, I Cavanei del Monte Caprione, ed.Losi, Lerici, 1985
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