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Il Croz dell'Altissimo (2339 m s.l.m.) è una montagna delle Alpi Retiche meridionali, nelle Dolomiti di Brenta. Presenta una parete di quasi novecento metri, tra le più alte e imponenti del Brenta.

Croz dell'Altissimo
Gruppo del Brenta - Croz dell'Altissimo
Stato Italia
Regione Trentino-Alto Adige
Provincia Trento
Altezza2 339 m s.l.m. e 2 282 m s.l.m.
CatenaAlpi
Coordinate46°10′10.02″N 10°56′27.96″E
Mappa di localizzazione
Croz dell'Altissimo
Dati SOIUSA
Grande ParteAlpi Orientali
Grande SettoreAlpi Sud-orientali
SezioneAlpi Retiche meridionali
SottosezioneDolomiti di Brenta
SupergruppoGruppo di Brenta e della Paganella
GruppoGruppo di Brenta
SottogruppoSottogruppo Gaiarda-Altissimo
CodiceII/C-28.IV-A.1.c

Descrizione


La parte orientale del gruppo di Brenta è formata da due sottogruppi, separati dal resto della catena dalla valle di Santa Maria Flavona, che entra a nord nel lago di Tovel, e dalla valle delle Seghe, che sbocca a sud-est nel lago di Molveno. I due sottogruppi orientali sono separati l'uno dall'altro dal passo della Gaiarda: a nord si trova il sottogruppo della Campa, più vasto e solitario; a sud un piccolo sottogruppo del quale il Croz dell'Altissimo è l'estremo pilastro meridionale.

Verso est la cima, poco appariscente, degrada con ripidi prati e brevi gradini rocciosi. Verso sud-ovest precipita per novecento metri sulla valle delle Seghe formando una delle maggiori pareti del Brenta, caratterizzata da due altissimi diedri, delimitati da grandi pilastri.

Alla base della parete sud-ovest si trova il rifugio Croz dell'Altissimo (1480 m). Sulle dolci pendici sud-est della montagna salgono gli impianti di risalita che da Molveno portano in due tronchi prima a Pradel (1370 m) e poi al rifugio La Montanara (1525 m).


Prima ascensione


La cima è stata sicuramente raggiunta da cacciatori in epoca pre-alpinistica. La prima ascensione della parete sud-ovest fu compiuta da Angelo Dibona, guida di Cortina d'Ampezzo, con Luigi Rizzi, guida di Campitello di Fassa, e con i viennesi Guido e Max Mayer, il 16 agosto 1910, superando passaggi di V grado e V+.[1]


Itinerari


Avvertenza
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La via normale sale dal versante est senza difficoltà alla grande croce della cima sud-est e quindi alla cima nord-ovest, più alta (sentiero; E). Lungo lo stesso percorso si svolge un itinerario scialpinistico, in buona parte comune a quello per il vicino - e sciisticamente più frequentato - Piz Galin (2442 m).

L'interesse alpinistico è però concentrato nella grandiosa parete sud-ovest. Sui suoi pilastri e nei suoi diedri si sono cimentati - da Dibona in poi - celebri alpinisti dolomitici di ogni generazione: Hans Steger, Bruno Detassis, Nino Oppio, Marino Stenico, Matteo Armani, Bepi Loss, Ben Laritti. Ancora negli anni ottanta, novanta e dopo il 2000 sono stati tracciati nuovi itinerari (Pegoretti, Covi, Bazzanella, Filippi, Turato, Furlani ed altri). Le vie presentano dislivelli fino a 900 metri, uno sviluppo anche superiore a 1000 metri, difficoltà fino al VII grado, 7b, A3.

Negli ultimi anni poi sono stati tracciati altri itinerari che s'inseriscono tra le vie sopracitate, tutti di alta difficoltà.

Vista del Croz dell'Altissimo

Note


  1. Buscaini e Castiglioni, p. 433.

Bibliografia



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