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La Cima Ghez (2713 m s.l.m.), è una montagna delle Dolomiti di Brenta, principale elevazione del sottogruppo SOIUSA denominato Sottogruppo del Ghez[1]. Quest'ultimo, costituito quasi unicamente dalla imponente mole dell'omonima cima e dalle sue propaggini, separa la Val d'Ambiez dal Lago di Molveno e si spinge fino all'abitato di San Lorenzo in Banale.

Cima Ghez
Cima di Ghez e le sue imponenti propaggini meridionali vista dalla Busa di Senaso, posta ad Ovest della stessa
Stato Italia
Regione Trentino-Alto Adige
Provincia Trento
ComuneSan Lorenzo Dorsino
Altezza2 713 m s.l.m.
Prominenza290 m
Isolamento2,22 km
CatenaAlpi
Coordinate46°07′26.6″N 10°54′13.39″E
Data prima ascensionenon definita
Autore/i prima ascensionecacciatori
Mappa di localizzazione
Cima Ghez
Dati SOIUSA
Grande ParteAlpi Orientali
Grande SettoreAlpi Sud-orientali
SezioneAlpi Retiche meridionali
SottosezioneDolomiti di Brenta
SupergruppoGruppo di Brenta e della Paganella
GruppoGruppo di Brenta
SottogruppoSottogruppo del Ghez
CodiceII/C-28.IV-A.1.h

Descrizione


«Grande massiccio roccioso che con le sue propaggini meridionali fiancheggia ad Est la Val d'Ambiez, in quasi tutto il suo sviluppo.»

(Gino Buscaini e Ettore Castiglioni, Dolomiti di Brenta[2])

La Cima Ghez è il punto più elevato della massiccio che separa la Val d'Ambiez dal Lago di Molveno. Dalla vetta si estende verso Sud un marcato crestone, in gran parte erboso e piuttosto affilato, che con alcune cimette secondarie arriva fino al paese di San Lorenzo in Banale. Verso nord invece precipita con severa ed imponente parete rocciosa sulla Busa di Dalun, che si protrae fino all sua anticima ad est (2623 m s.l.m.).[2]

Dalla cima è possibile godere di un ampio panorama: dalle Dolomiti di Brenta al settore meridionale delle Alpi Trentine. In particolare risulta una delle poche cime del gruppo dalla cui sommità è possibile vedere la città di Trento.[2]

Le caratteristiche topografiche della montagna sono una prominenza di 290m[3] e un isolamento di 2.22km[4].


Storia


Con ogni probabilità la cima è stata salita da cacciatori prima dell'avvento dell'era alpinistica[5]; la prima ascensione documentata è avvenuta da parte di Adolf Gstirner e Matteo Nicolussi il 7 agosto 1893 in traversata dal Doss di Dalun.[6]

L'imponente parete Nord venne vinta il 7 settembre 1934 da Matteo Armani e Ettore Gasperini-Medaia che aprirono la via Gran Diedro Nord-ovest, ripetuta solo nel 1970.[7][8]


Ascensione


L'ascensione alla cima è abbastanza rara[9]; sono quattro le vie di salita più comuni.

La parete nord-ovest che precipita per 500 metri sulla Val Dalun è solcata da diverse vie classiche e nuove di elevata difficoltà. Le più famose vie sono:


Galleria d'immagini



Note


  1. Marazzi, p.270.
  2. Buscaini e Castiglioni, p. 139.
  3. La prominenza topografica della Cima di Ghez è calcolata dalla Forcolotta di Noghera (2423 m s.l.m. - 46.13825°N 10.89448°E46.13825; 10.89448) che la separa dalla più alta Cima Ceda Alta (2752 m s.l.m.)
  4. L'isolamento topografico della Cima di Ghez è calcolato dal versante meridionale della più elevata Cima Ceda Alta (2752 m s.l.m.)
  5. Buscaini e Castiglioni, p. 139.
  6. Cima di Ghez - (2713 m), su angeloelli.it. URL consultato il 9 novembre 2021.
  7. Buscaini e Castiglioni, p. 141.
  8. Giovanni Rossi, Il Diedro della Cima di Ghez (PDF), in Rivista mensile del CAI, pp. 92-98.
    «Questa è la storia della seconda salita della via Armarli sulla parete N della Cima di Ghez (2713 m) nelle Dolomiti di Brenta (6-7 settembre 1934). Il 28-29 luglio 1970 Marino Stenico, Luciana e Giovanni Rossi percorsero tutto il grande diedro che è la principale caratteristica della parete e dove sono concentrate le maggiori difficoltà della via. Il successivo 20 settembre Marino Stenico con Romeo De Stefani effettuava la seconda salita integrale in ore nove dall'attacco.»
  9. Bernardi, Ciri e Muffato, p. 207.
  10. In 5 ore circa, difficoltà EE. cfr Buscaini e Castiglioni, pp. 139-140.
  11. In 3 ore circa, difficoltà EE.
  12. In 3 ore circa, difficoltà F+, I pass. II grado. cfr Cima Ghez 2713 m, su Sat Ponte Arche. URL consultato il 13 dicembre 2021..
  13. In 3 ore circa, difficoltà EE. cfr Buscaini e Castiglioni, pp. 140.
  14. Dislivello: 600m. Difficoltà: V+ con due passaggi di Vi e un passaggio in artificiale (A2). cfr. Buscaini e Castiglioni, pp. 141-142.
  15. Dislivello: 600m. Difficoltà: IV e V con una lunghezza di VI e una lunghezza in artificiale. cfr. Buscaini e Castiglioni, pp. 140-141.
  16. Dislivello: 450m. Difficoltà: fino al VI- e artificiale (A2). cfr. Buscaini e Castiglioni, pp. 142-143.
  17. Difficoltà: fino al 7c+. cfr. Gianpaolo Spreafico, “Viva Dulfer” 1° ripetizione per Palma e Spreafico, su ragnilecco.com, 20 agosto 2021. URL consultato il 20 dicembre 2021.
  18. Difficoltà: fino a 8a. cfr Rolando Larcher, Rolando Larcher apre Zigo Zago in Val d’Ambiez, Dolomiti di Brenta, su planetmountain.com, 30 luglio 2020. URL consultato il 20 dicembre 2021.

Bibliografia


Portale Montagna
Portale Trentino-Alto Adige



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