voci di isole della Papua Nuova Guinea presenti su Wikipedia
Geografia e conservazione
È chiamata Woodlark Island, Woodlark o Woodlarks in inglese, e Muyua dagli indigeni[2]; il nome "Woodlark" (termine inglese per indicare la tottavilla) viene da una nave australiana così chiamata che vi attraccò nel 1836[1].
Ha un'estensione di poco più di 700 km².
La geologia dell'isola è abbastanza complessa: oltre a un nucleo centrale di antica origine vulcanica e a un'importante fascia calcarea di origine corallina, ci sono anche importanti porzioni di origine intrusiva e sendimentaria[3][4].
I principali centri abitati sono Kolumadau e i due porti di Guasopa e Suloga[1]. Complessivamente, gli abitanti ammontano a poco più di 3000.
Fa parte di un più grande gruppo di "Isole Woodlark", che comprende anche Madau and Nusam ad ovest, Nubara ad est e le Isole Marshall Bennett a sudovest.
Nell'isola si trovano oro, argento e zinco[1][3]. Al 2009, non era ancora stata effettuata un'ispezione completa sulle forme di vita abitanti sull'isola[5]. Fra le specie endemiche si annovera il cusco di Woodlark.
Storia
Cinque sacerdoti cattolici e due fratelli furono inviati sull'isola dal Pontificio istituto missioni estere nel 1852; uno dei sacerdoti, Giovanni Mazzucconi, poi beatificato, venne ucciso tre anni dopo da un indigeno che era ostile ai missionari e alla loro religione[6].
L'isola ospitò miniere d'oro dal 1934 al 1938, attività che cessarono con lo scoppio della seconda guerra mondiale[1]. Il 30 giugno 1943 le forze Alleate, nel corso dell'Operazione Chronicle, sbarcarono a Woodlark e Kiriwina[7]; una base aerea (l'attuale aeroporto di Guasopa) venne costruita nei mesi seguenti nella baia di Guasopa dai Seabees.
Nel 2007, un piano della società malese Vitroplant di sfruttare il 70% di Woodlark per la produzione di olio di palma fu bloccato dopo l'opposizione degli abitanti dell'isola[5][8][9]; il progetto era considerato una minaccia per gli organismi endemici dell'isola[9].
Note
(EN) Muyua Island, su Encyclopedia Britannica. URL consultato il 30 luglio 2014.
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