La provincia di Jeju (제주도?, Jeju-doLR), nome completo Provincia autonoma speciale di Jeju (제주특별자치도?, Jeju Teukbyeoljachi-doLR), è una delle suddivisioni amministrative della Corea del Sud.
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Jeju-do provincia autonoma speciale | ||
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Hangŭl :제주특별자치도 Hanja: 濟州特別自治道 | ||
Localizzazione | ||
Stato | Corea del Sud | |
Amministrazione | ||
Capoluogo | Jeju | |
Territorio | ||
Coordinate del capoluogo | 33°30′N 126°31′E | |
Altitudine | 1 950 m s.l.m. | |
Superficie | 1 845,5 km² | |
Abitanti | 604 771 (2014) | |
Densità | 327,7 ab./km² | |
Altre informazioni | ||
Fuso orario | UTC+9 | |
ISO 3166-2 | KR-49 | |
Cartografia | ||
Sito istituzionale | ||
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Jeju-do, unica provincia autogovernata della Corea del Sud, coincide con l'isola vulcanica più grande e più a sud del Paese, Jeju, e una cinquantina di altre isolette minori tra cui le principali sono Udo e le isole Chuja; è situata nello Stretto di Corea, a Sud-ovest della provincia di Jeollanam, di cui ha fatto parte fino alla separazione amministrativa avvenuta nel 1946.
La provincia ha una superficie di 1.820 km² ed una popolazione di circa 600.000 abitanti. Il suo capoluogo è la città di Jeju (Jeju-si 제주시), popolata da 200.000 persone. Sull'isola è presente l'aeroporto internazionale di Jeju.
In coreano, "do" è la trascrizione fonetica di due distinti caratteri cinesi che significano, rispettivamente, "isola" (島) e "provincia" (道). Pertanto il nome Jejudo o Jeju-do può essere riferito sia all'isola che all'unità amministrativa.
Storicamente l'isola ha avuto diversi nomi tra cui:
Prima dell'anno 2000, Jeju-do era chiamata "Cheju-do".
L'isola è di origine vulcanica ed è dominata dal vulcano Halla-san, che con i suoi 1950 metri rappresenta il rilievo più elevato di tutta la Corea del Sud. L'isola di Jeju si formò circa 2 milioni di anni fa a seguito di un'eruzione e gode oggi di un clima subtropicale più caldo di quello della penisola coreana.
Secondo il mito fondativo di Samsonghyol, Jeju era disabitata finché tre uomini di natura divina, Koh, Yang e Boo, emersero dal suolo nei pressi del vulcano Halla-san.
Jeju fu un Regno indipendente, chiamato Tamna (耽羅), fino a quando divenne un protettorato nel 662. Nel 1105 Tamna perse la sua autonomia ed entrò a far parte di una provincia sotto la dinastia Goryeo.
Quando la Corea venne colonizzata dal Giappone, nel 1910, Jeju divenne nota con il nome di Saishu, che altro non è che la trascrizione della pronuncia nipponica del nome "Jeju" scritto in caratteri cinesi (Hanja). Dopo la sconfitta dei giapponesi Jeju entrò a far parte ufficialmente della nuova Repubblica di Corea. Il 1º luglio 2006 Jeju divenne la prima e unica Provincia Speciale Autogovernata della Corea.
Tra l'aprile del 1948 e il maggio del 1949, nel periodo intercorso tra la fine della Seconda guerra mondiale e lo scoppio della Guerra di Corea, la popolazione dell'isola fu protagonista di un tentativo di insurrezione fomentato dai militanti comunisti e che fu represso nel sangue dalle truppe della Corea del Sud. Decine di migliaia di cittadini persero la vita durante il conflitto e molti altri furono uccisi in ostilità ormai finite dopo essere stati catturati e rinchiusi nei campi di prigionia governativi. Per questo motivo quell'episodio è conosciuto con il nome massacro di Jeju.
Storicamente gli abitanti di Jeju sono state vittime di discriminazioni dovute al loro isolamento e la storia dell'isola è stata largamente omessa nei manuali scolastici nazionali.
Nel 2007, il governo sudcoreano decise di costruire una base navale sull'isola, vicino al villaggio di Gangjeong, in grado di ospitare circa 20 sottomarini e navi da guerra. Durante una consultazione popolare del 20 agosto 2007, il 94 per cento degli abitanti respinse il progetto, considerando che questa base avrebbe risposto solo agli interessi americani e ad una strategia di contenimento della Cina nel Mar Cinese Orientale, distruggendo un ambiente protetto per la sua natura sciamanica.[1]
A causa del relativo isolamento la gente di Jeju ha sviluppato una cultura distinta da quella del resto della Corea. Jeju ospita migliaia di leggende locali, di cui alcune legate al cosiddetto "harubang" (nonno di pietra), il più originale artefatto del luogo, ricavato da un blocco di pietra lavica. Un altro aspetto culturale che la contraddistingue è rappresentato dalla struttura matriarcale della famiglia.
La provincia di Jeju era divisa in due città ("Si" o "Shi"), Jeju e Seogwipo, e due "contee" ("Gun"), Bukjeju (북제주; North Jeju) e Namjeju (남제주; South Jeju). Nel 2005, i residenti dell'isola hanno approvato un referendum che ha portato alla fusione della contea di Bukjeju con la città di Jeju (제주시; 濟州市) e della contea di Namjeju con la città di Seogwipo (서귀포시; 西歸浦市). Dal 1º luglio 2006, la provincia venne rinominata Provincia Speciale autogovernata di Jeju (제주특별자치도), suddivisa in Jeju e Seogwipo. Oltre al cambio di nome la Provincia ha ottenuto un esteso potere amministrativo in previsione di un progetto di creazione di una Jeju Free International City.
Mappa | # | Nome | Hangŭl | Hanja | Status |
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1 | Jeju | 제주시 | 濟州市 | Città | |
2 | Seogwipo | 서귀포 | 西歸浦 | Città |
Jeju è la sede principale della DaumLycos, impresa che controlla i portali internet "Lycos.com" e "Daum.net".
Jeju-do partecipa al 25% la compagnia aerea a basso costo Jeju Air.
Principali risorse della popolazione sono la pesca e il turismo. In via di sviluppo l'agricoltura (agrumi, cotone, soia e cereali)
Juju-do è gemellata con:
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