L'isola Pitcairn è un'isola dell'oceano Pacifico, la seconda per estensione del territorio britannico delle isole Pitcairn e l'unica abitata; su di essa si trova la capitale, Adamstown/Adamstaun. La superficie è di 4,6 km².
Pitcairn | |
---|---|
Pitcairn in una foto satellitare. | |
Geografia fisica | |
Localizzazione | Oceano Pacifico |
Coordinate | 25°03′14″S 130°06′16″W |
Arcipelago | Isole Pitcairn |
Superficie | 4,6 km² |
Altitudine massima | 347 m s.l.m. |
Geografia politica | |
Stato | Regno Unito |
Territorio britannico d'oltremare | Isole Pitcairn |
Centro principale | Adamstown |
Demografia | |
Abitanti | 50 (2018) |
Densità | 14,6 ab./km² |
Cartografia | |
voci di isole del Regno Unito presenti su Wikipedia |
È su questo lembo di terra, posto 2.200 chilometri a oriente di Tahiti, dove i famosi ammutinati del Bounty si stabilirono nel 1790. I loro discendenti hanno conservato le tombe dei loro antenati; qualche oggetto proveniente dalla nave ribelle è custodito nel Museo delle isole Pitcairn.
Intorno all'800 d.C. l'isola venne raggiunta e colonizzata da polinesiani provenienti probabilmente dall'insediamento più vicino, Mangareva, distante 483 km a ovest-nordovest, nell'Arcipelago Gambier. La storia di questo periodo è di difficile ricostruzione, data la scarsità di fonti e ritrovamenti. Si suppone comunque che esistessero insediamenti fissi, creati per la presenza su Pitcairn di cave di vetro vulcanico e basalto a grana fina, indispensabili per costruire asce e strumenti affilati di cui Mangareva era priva, e che costituivano quindi merce di scambio preziosa. I rapporti di scambio con il vicino atollo di Henderson e con Mangareva si interruppero però intorno all'anno 1500, quando su Mangareva la deforestazione portò ad una grave crisi ecologica e di conseguenza all'impossibilità di costruire nuove canoe adatte al viaggio in alto mare. All'arrivo dei primi scopritori occidentali, non fu registrata presenza umana[1].
|
Questa voce o sezione sull'argomento isole del Regno Unito non cita le fonti necessarie o quelle presenti sono insufficienti.
|
Lo stesso argomento in dettaglio: Ammutinamento del Bounty. |
Per scoprire Pitcairn gli europei dovettero aspettare fino al 1767, quando fu scoperta navigando sulla HMS Swallow comandata dal capitano Philip Carteret. L'isola fu segnata sulla carta con un errore di circa 150 miglia e Carteret decise di battezzare l'isola con il nome di Pitcairn, nome del Guardiamarina Robert Pitcairn, membro dell'equipaggio che fu il primo ad avvistare l'isola. Poco dopo, nel 1787, la HMS Bounty salpò dal Regno Unito per raccogliere talee dell'albero del pane da trasportare nelle Indie occidentali. Si riteneva allora (anche se in seguito l'opinione si dimostrò errata) che il frutto dell'albero del pane avrebbe costituito un alimento ideale ed economico per gli schiavi che lavoravano nelle piantagioni del Regno Unito delle Indie Occidentali. Il Bounty gettò l'ancora per cinque mesi nelle acque di Tahiti e nel frattempo alcuni dei suoi marinai ebbero contatti con la popolazione femminile tahitiana. Tre settimane dopo la partenza da Tahiti, Fletcher Christian si mise a capo di una ribellione contro il capitano Bligh, il quale fu abbandonato su una scialuppa in mare aperto assieme a 18 membri dell'equipaggio rimastigli leali, mentre il Bounty se ne tornava a Tahiti. Bligh e i suoi marinai alla fine riuscirono ad arrivare fino a Kupang, nell'odierna Indonesia.
Nel gennaio del 1790 gli ammutinati giunsero a Pitcairn, dopo un paio di false partenze compiute in quattro mesi di ricerca di un luogo dove sfuggire alla giustizia della marina militare del Regno Unito. Il gruppo, guidato da Christian, contava otto altri ammutinati, sei tahitiani, 12 tahitiane e un bambino. Qualche giorno dopo gli ammutinati tagliarono tutti i ponti con il passato dando fuoco al Bounty all'ancora nell'attuale Bounty Bay. Nonostante le loro buone intenzioni di stabilire una convivenza pacifica, un paio di anni dopo i nuovi abitanti di Pitcairn iniziarono ad ammazzarsi a vicenda. Nel 1794 tutti gli uomini polinesiani e cinque degli ammutinati, Christian compreso, erano morti, mentre Young, John Adams, Quintal e McCoy continuavano a lanciarsi astiosi sguardi di sottecchi.
Seguirono alcuni anni pacifici, che terminarono quando McCoy scoprì come produrre un micidiale liquore dalle radici del ti (Cordyline terminalis), una pianta del luogo. Nel 1796, sotto l'influsso della sua invenzione, si gettò in mare con una pietra al collo. Qualche anno dopo la moglie di Quintal precipitò nel vuoto mentre cercava uova d'uccello, e in breve tempo gli influssi della bevanda resero Quintal tanto farneticante che Adams e Young dovettero difendersi dai suoi attacchi con un'ascia, impoverendo ulteriormente il patrimonio genetico degli isolani. Young morì di asma nel 1800 lasciando John Adams come unico maschio adulto sopravvissuto. Ispirato dalla religione, Adams prese le dieci donne e i 23 bambini sotto la propria ala protettrice e cominciò a educarli con i libri trovati sul Bounty.
Adamstown era un piccolo insediamento quando, nel 1808, il Capitano Mayhew Folger della Topaz, una nave statunitense per la caccia alle foche, riscoprì Pitcairn svelando il mistero che per 19 anni aveva avvolto la sorte degli ammutinati del Bounty. Le navi cominciarono ad approdare con maggior frequenza all'isola e quando, nel 1829, Adams morì, sorsero delle preoccupazioni sul rischio che l'isola si sovrappopolasse. Nel 1831 il governo del Regno Unito trasferì gli isolani a Tahiti dove, malgrado la buona accoglienza, dieci di loro morirono nell'arco di pochi mesi di malattie probabilmente banali, ma per le quali non avevano immunità. Alla fine dell'anno i 65 sopravvissuti avevano tutti fatto ritorno su Pitcairn. L'isola divenne una colonia britannica nel 1838, ma i vecchi timori sul rischio di sovrappopolazione sorsero nuovamente con l'aumento delle nascite. Nel 1856 i 194 abitanti dell'isola furono trasferiti sull'Isola Norfolk, un'ex colonia penale australiana ormai disabitata al largo della costa orientale australiana. La maggior parte rimase a Norfolk, di cui attualmente è una delle componenti della ricostituita popolazione di quell'isola, ma pochi anni dopo 16 isolani fecero ritorno a Pitcairn, appena in tempo per impedire ai francesi di annettere l'isola alla loro colonia polinesiana. Altre famiglie ritornarono nel 1864.
La popolazione di Pitcairn ha raggiunto un picco di 223 abitanti immediatamente prima della seconda guerra mondiale, ma ultimamente alla preoccupazione per la sovrappopolazione si è sostituita quella per lo spopolamento, in quanto gli isolani vanno in cerca di migliori opportunità in Nuova Zelanda e in altri paesi. Nel 1956 gli abitanti dell'isola erano 161, nel 1961 126, nel 1966 96 e nel 1976 74. Per tutti gli anni ottanta e novanta la popolazione dell'isola ha oscillato tra i 40 e i 50 abitanti. Ora sono molte le case disabitate o cadenti e la carenza di opportunità potrebbe determinare un eccessivo peggioramento del tenore di vita. L'inaccessibilità dell'isola rappresenta da tempo il problema principale: successivamente alla scoperta dell'insediamento, per anni le navi per la caccia alle foche e quelle passeggeri che seguivano la tratta da Panama alla Nuova Zelanda facevano regolarmente scalo a Pitcairn, ma i moderni viaggi aerei hanno ridotto i contatti dell'isola alla visita degli yacht ed a quella delle poche navi da carico che hanno motivi per attraccarvi, nonché a quella delle occasionali navi da crociera che vi sostano.
Di recente il governo del Regno Unito ha tagliato i sussidi per l'amministrazione di Pitcairn. Il prezzo dell'elettricità e del rifornimento delle scorte adesso deve essere pagato dai locali, che hanno poco lavoro e un basso reddito. Girano voci secondo cui l'isola starebbe per essere abbandonata o magari ceduta ai francesi, che hanno molte colonie nel Pacifico. L'evento più notevole occorso a Pitcairn negli ultimi 200 anni è venuto alla ribalta nel 1999, con l'avvio delle indagini su 14 uomini accusati di abusi sessuali avvenuti 40 anni prima.
L'accessibilità all'isola potrebbe cambiare in maniera considerevole. Si è parlato di costruire una pista di atterraggio che, finalmente, aprirebbe Pitcairn al resto del mondo.
Quando l'equipaggio del Bounty vi giunse insieme ai polinesiani, Pitcairn era quasi interamente ricoperta da una foresta, che è stata ormai ampiamente sostituita da alberi da frutto e giardini. Ne è rimasta intatta soltanto una piccola parte nella punta occidentale dell'isola. Gli isolani hanno compiuto qualche passo per rigenerare la foresta originaria; il consiglio di abitanti che amministra l'isola ha costituito una piantagione di miro (Thespesia populnea), una specie di albero che è molto apprezzato dagli intagliatori del legno.
L'unico mammifero originario dell'isola è il ratto polinesiano, mentre le specie più note tra gli uccelli che vengono a nidificare su Pitcairn sono la sterna bianca ed il comune noddy (sterna stolida bruna). Henderson è inoltre abitata da alcune specie endemiche di uccello, tra cui il pollo di Henderson (Porzana atra).
Al 2016 Pitcairn contava appena 54 abitanti[2]. L'isola soffre di un progressivo spopolamento dagli anni quaranta del Novecento, quando raggiunse il picco di 233 abitanti. La popolazione è interamente composta dai discendenti degli ammutinati del Bounty e delle loro compagne polinesiane: tutti gli abitanti portano il cognome dei marinai che colonizzarono l'isola e la lingua parlata è un curioso ibrido tra l'inglese settecentesco e i dialetti tahitiani. Nel novembre 2003 la nascita della piccola Emily Rose ha marcato l'inizio della nona generazione dei discendenti[3].
Già segnata dal lento abbandono di decine dei suoi abitanti, che in prevalenza lasciano l'isola per cercare lavoro in Nuova Zelanda, la minuscola comunità di Pitcairn è stata sconvolta da un processo per violenze sessuali e pedofilia contro metà dei maschi adulti dell'isola. Nell'ottobre 2004 un tribunale speciale, composto da giudici giunti apposta dalla Gran Bretagna e dalla Nuova Zelanda, ha condannato sei uomini – tra cui l'allora sindaco Steve Christian – con sentenze fino a sei anni di carcere, dichiarandoli colpevoli di abusi sessuali sulle donne e i minori dell'isola nell'arco di decenni. Il processo era iniziato dopo le denunce di una ventina di donne, provate da anni di ripetuti soprusi. L'intera vicenda ha suscitato un grande dibattito, specie in Gran Bretagna e in Australia: numerose persone, tra cui alcuni intellettuali, hanno osservato che il microcosmo di Pitcairn non poteva che funzionare con regole proprie e seguendo i costumi polinesiani piuttosto che quelli occidentali, in qualche modo giustificando il comportamento dei maschi dell'isola.
Per sbarcare sull'isola, bisogna pagare una tassa (landing fee) di ingresso che viene riscossa direttamente allo sbarco sul piccolo molo. Dal 1º gennaio 2017 il suo importo è salito a 50 dollari americani[4].
Anche se, presumibilmente, i componenti polinesiani della colonizzazione che giunsero a Pitcairn portarono con sé la ricca cultura tahitiana, gran parte di quella tradizione si è ormai estinta. La produzione di cesti di palma intrecciati è una delle conoscenze che sono state conservate, e molti degli uomini di Pitcairn sanno intagliare il legno che cresce sull'isola per ottenere elaborate figure di animali e modellini del Bounty.
La lingua ufficiale dell'isola è l'inglese, ma tra di loro i locali parlano una versione dell'inglese vagamente indistinta e piena di espressioni idiomatiche, parole e toponimi locali che ne rendono quasi impossibile la comprensione per gli stranieri. Il vocabolario dell'isola comprende molte parole tahitiane e termini del gergo marinaresco inglese base del XVIII secolo, per cui, ad esempio, everyone (tutti) si dice all hands e fall over (cadere) si dice capsize.
Verso la fine del XIX secolo gli abitanti di Pitcairn abbracciarono la fede degli Avventisti del Settimo Giorno, che si fecero carico dell'istruzione dei bambini fino al 1948, quando finalmente dalla Nuova Zelanda fu mandato un insegnante sull'isola. Inoltre vi è una famiglia di seguaci di Scientology nell'isola, parenti di Micheal Zyany, imprenditore nel settore delle finanze, seguace assieme ai suoi familiari, della filosofia hubbardiana. L'alcool è proibito (anche se sembra un divieto piuttosto aleatorio) e gli isolani non possono mangiare maiale e pesci senza squame, il che significa che i gamberi che abbondano nelle acque dell'isola sono usati solo come esca. La terra è suddivisa per nuclei familiari, secondo un sistema escogitato da Fletcher Christian, uno dei fondatori. Gli abitanti di Pitcairn sono quasi del tutto autosufficienti per quanto riguarda l'alimentazione, ma intrattengono vivaci scambi commerciali con le navi di passaggio. Oltre a praticare la pesca lungo la costa, gli isolani allevano capre e polli per il proprio consumo, ma sull'isola si aggirano anche capre selvatiche.
Il 23 gennaio si ricorda l'affondamento del Bounty, rimorchiando un modello in fiamme della nave attraverso la Bounty Bay. Una volta stabilitisi sull'isola, gli ammutinati bruciarono la nave, per impedire fughe e per evitare di essere scoperti. A parte la commemorazione del Bounty, agli abitanti di Pitcairn non restano che i compleanni e le messe del sabato, prescritte dalla loro fede nella Chiesa cristiana avventista del settimo giorno.
Altri progetti
Controllo di autorità | LCCN (EN) sh2015002178 |
---|
Portale Oceania | Portale Regno Unito |