Il Gallavesa (anche Galavesa) è un torrente della Valle San Martino che nasce a Erve e forma una piccola valle che funge da confine tra Vercurago e Calolziocorte. Dopo un percorso di 8 km il torrente sfocia a Vercurago nel lago di Garlate[2].
Gallavesa | |
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Stato | ![]() |
Regioni | ![]() |
Province | ![]() |
Comuni | Calolziocorte, Erve, Vercurago |
Lunghezza | 8 km[1] |
Portata media | 0,03 m³/s[1] |
Bacino idrografico | 12 km²[1] |
Altitudine sorgente | 1 700 m s.l.m.[1] |
Altitudine foce | 195 m s.l.m.[1] |
Nasce | Erve 45°50′02.33″N 9°27′21.33″E |
Sfocia | Lago di Garlate a Vercurago 45°48′32.98″N 9°25′00.44″E |
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L'origine del nome Gallavesa è incerta. Nel dialetto locale, molto vicino al dialetto bergamasco, il torrente è conosciuto come la vall . Secondo un’ipotesi il nome deriverebbe dal dialetto veneto Gala-Vesa, cioè “Chiusa-Vecchia”, nome che deriverebbe dalla presenza di un confine segnato da una chiusa o da un muro del quale sono state rinvenute alcune tracce lungo il torrente. Era il vecchio confine tra Ducato di Milano e Repubblica Serenissima nominato nei Promessi Sposi da Alessandro Manzoni.[3].
Il torrente nasce a Erve a circa 1700 m.s.l.m. dal confluire di molti piccoli corsi d'acqua estremamente ramificati. Dopo aver attraversato il comune compie un salto di 110 metri e seguendo un vero e proprio orrido raggiunge il comune di Vercurago in località Folla. Qui nel XV secolo, vennero installati un mulino e una fóla, cioè una macchina idraulica per la battitura e il lavaggio dei panni che ha dato il nome alla località. Da questo punto il torrente funge da confine naturale tra i comuni di Vercurago e Calolziocorte attraversandoli entrambi. Dalla seconda metà del XVI secolo, grazie alla sua continua disponibilità d'acqua, il Gallavesa è stato sfruttato per le attività umane, tra le quali tre centraline adibite alla produzione di corrente elettrica e funzionanti fino agli anni settanta che hanno alimentato industrie locali come lo stabilimento Pirelli a Vercurago o la Sali di Bario a Calolziocorte. Dopo circa 8 km sfocia a Vercurago nel lago di Garlate[2].
Secondo il rapporto di Legambiente "Goletta dei Laghi" del 2017 il torrente alla foce risultava fortemente inquinato[4], la situazione è migliorata nel 2019 quando con un nuovo rilevamento è stato verificato il rispetto dei limiti di legge[5]. Nel rapporto 2020 è stato nuovamente classificato come inquinato per aver superato i limiti di inquinanti.[6]
Il regime del Gallavesa è a carattere torrentizio e la sua portata non scende mai sotto gli 0,03 m³/s. Il torrente ha però una portata massima di 67,7 m³/s con un tempo di ritorno di 100 anni. Il torrente non è mai esondato se non nel 1953, quando uno dei suoi affluenti ha devastato la frazione di Beseno a Vercurago. Il letto del Gallavesa è costituito prevalentemente da formazioni moreniche e flysh lombardo e il fiume trasporta ogni anno 480 m³ di detriti.
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