Il Calore Lucano o salernitano (per distinguerlo dall'altro omonimo Calore Irpino, affluente del Volturno) è un fiume della Campania, importante affluente di sinistra del fiume Sele al quale si congiunge non lontano dalle rovine di Paestum.
Calore lucano | |
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Stato | ![]() |
Regioni | ![]() |
Lunghezza | 70 km |
Portata media | 29,80 m³/s |
Bacino idrografico | 780 km² |
Nasce | Monte Cervati |
Sfocia | Sele 40°30′18.31″N 15°01′10.09″E |
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Sgorga sulle pendici settentrionali del Monte Cervati, da alcune grosse polle ai piedi di un'alta parete rocciosa, all'interno di un'estesa faggeta, in una località chiamata Festole, non lontana dall'area forestale di Pruno.
Il suo corso si svolge interamente nella provincia di Salerno, all'interno del Cilento, per una lunghezza di 70 chilometri, facendosi strada in un bacino caratterizzato, soprattutto nella parte alta, da località impervie e di difficile accesso.
Per lunghi tratti infatti, il suo alveo si infossa tra strette e alte pareti rocciose, dando vita ad escavazioni fluviali nelle rocce che prendono il nome di Gole del Calore, come accade a Valle dell'Angelo, (Gole del Festolaro) presso il centro abitato di Laurino nella gola del Monte Pescorubino, tra le località di Magliano Nuovo e Felitto.
Il Calore riveste una notevole importanza, oltre che dal punto di vista paesaggistico e idrografico, anche da quello naturalistico. Infatti, nel comprensorio del Sele e dei suoi affluenti (tra cui il Tanagro e il torrente Fasanella), come in altri fiumi del Cilento, è attestata la stabile presenza di esemplari della rara Lontra europea.
È considerato uno dei fiumi più puliti d'Europa e fa parte dell'elenco dei siti d'importanza comunitaria per la regione biogeografica mediterranea, ai sensi della direttiva 92/43/CEE[1].
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