Il fiume Alfeo, in greco Ἀλφειός Alpheiós), è un corso d'acqua della Grecia meridionale della lunghezza di 114 chilometri. È il maggiore fiume del Peloponneso e scorre nell'Arcadia e nell'Elide.
Nasce presso Dorizas, in Arcadia, al confine con la Laconia. Nel suo alto corso, cambiato radicalmente dall'antichità ad oggi, il fiume è noto per "scomparire" a causa del fatto che il fiume si inabissa percorrendo un letto sotterraneo detto Katavothra, "cascate" per riapparire più a valle attraverso una sorta di seconda sorgente.[1]
Il fiume scorre fra i siti delle antiche città di Megalopoli e Licosura prima e Gortina e Alifera, poi, giunto presso la località Chania riceva da destra il fiume Ladone e alcuni km più a valle riceve sempre da destra il fiume Erimanto[1] presso Tripotamia.
Da qui il fiume entra nella piana di Olimpia, lambendo il sito archeologico presso il quale riceve le acque di un piccolo corso d'acqua di nome Cladeo[1] e, dopo essere stato sbarrato da una diga, finisce con lo sfociare nel golfo dell'Arcadia, poco a sud della città di Pirgo. Anticamente l'ultimo tratto era navigabile per le navi romane e presso la sua foce vi era un bosco sacro dove era stato eretto un tempio ad Artemide Alfiussa.[1]
Regime idrologico
L'Alfeo è il fiume maggiormente ricco di acque del Peloponneso, la sua portata oscilla da un minimo assoluto di 13 m3/s registrata nel periodo estivo ad un massimo assoluto di 2380 m3/s.[2]
Il volume annuo di acqua scaricata nel Mediterraneo è di 2100*106 m3.[2]
L'Alfeo nella mitologia greca
È un fiume che ricorre diverse volte nella mitologia greca, e in particolare la quinta delle dodici fatiche di Eracle, consistente nella ripulitura delle stalle di Augia, sarebbe stata superata deviando le acque dell'Alfeo che avrebbero quindi portato con sé tutto il letame accumulato.[1]
L'altro mito è legato al dio Alfeo che si sarebbe innamorato della naiade Aretusa.
Curiosità
Su questo fiume sorgeva l’antica città di Pisa . Per questo la Pisa italiana, che la leggenda vuole fondata dai greci Pisei, viene chiamata città alfea.
A questo fiume è dedicata la poesia Seguendo l'Alfeo di Salvatore Quasimodo, facente parte della raccolta La terra impareggiabile.
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