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ll lago di Viverone (Lagh dël Vivron in piemontese) è il terzo lago più grande del Piemonte, in Italia, situato tra l'estrema parte nord-orientale del Canavese (Eporediese orientale) e l'estrema parte meridionale del Biellese; prende il nome dall'omonimo comune a cui appartiene.

Disambiguazione – Se stai cercando l'omonima area protetta, vedi Lago di Viverone (area protetta).
Lago di Viverone
Stato Italia
Regione Piemonte
Provincia Biella
 Torino
 Vercelli
ComuneViverone (gran parte delle coste e specchio d'acqua), Piverone e Azeglio (sponde occidentali)
Coordinate45°24′59.76″N 8°02′08″E
Altitudine230 m s.l.m.
Dimensioni
Superficie5,72[1] km²
Lunghezza3,47[1] km
Larghezza2,55[1] km
Profondità massima50[1] m
Volume128,773[1] km³
Sviluppo costiero13,06[1] km
Idrografia
Origineintermorenico[1]
Bacino idrografico25,7[1] km²
Immissari principalirio di Piverone, di Roppolo, Moglie, Toeile[1]
Emissari principaliRoggia Fola (ramo della Roggia Violana)[1]
Tempo di residenza7,5 anni
Isoleno
Insenature1
Lago di Viverone

Collocazione geografica


È situato nella parte sud-orientale de Serra morenica di Ivrea, e si trova a 230 metri sul livello del mare. Gran parte (5/6) delle sue coste e tutto lo specchio d'acqua ricadono in provincia di Biella, sotto il comune di Viverone, mentre la sua parte occidentale (1/6) ricade invece nella Città metropolitana di Torino, sotto i comuni di Piverone (Frazione Lido di Anzasco) e di Azeglio. A quest'ultimo, sono riservate le sue coste più paludose e selvatiche, che si estendono da ovest a sud-ovest, fino alla cosiddetta torbiera di Moregna.[2]. Dista circa 16 chilometri da Ivrea (Città metropolitana di Torino), 14 km da Santhià (provincia di Vercelli) e 23 km da Biella.


Caratteristiche


La Roggia Fola
La Roggia Fola

Il lago di Viverone è di origine glaciale, fa parte dell'Anfiteatro morenico di Ivrea, e si è formato durante l'era quaternaria (così come i tanti laghi a ridosso delle Alpi). È alimentato oltre che da acque sotterranee[3] anche da alcuni piccoli immissari ed ha come emissario la Roggia Fola, un ramo della Roggia Violana[1]. Il nome Fòla (in piemontese matta) fa riferimento al fatto che il corso d'acqua inverte di tanto in tanto la direzione del proprio flusso idrico trasformandosi da emissario in immissario. Tale fenomeno è stato attestato da uno studio dell'ARPA-Piemonte, che ha rilevato flussi sia in uscita che entrata dal lago[3]. Oltre che importante risorsa ittica e turistica, il lago di Viverone è un importante sito archeologico di reperti preistorici dell'età del bronzo. Nel 2005 è stato riconosciuto sito di interesse comunitario dal nome Lago di Viverone (codice: IT1110020).

La sua superficie di 5,72 km²[1] ne fa quindi il terzo lago più grande del Piemonte; la sua profondità massima è di 50 metri, mentre la lunghezza è di 3.470 m, la larghezza massima di 2.550 m.
Il suo perimetro totale misura 13,06 km, ma non è totalmente percorribile; la parte sud-occidentale risulta interrotta, in quanto molto selvaggia, ricca di vegetazione e di boschi planiziali.
La parte settentrionale ed orientale invece, è più urbanizzata, con maggior presenza di svariato turismo (bar, gelaterie, alberghi, camping, spiagge).

Imbarcazioni
Imbarcazioni

Una linea di navigazione di recente istituzione unisce i porti di Viverone Lido, frazioni Masseria, Comuna ed Anzasco; nelle stagioni calde, il fiorente turismo ha incentivato anche la navigazione puramente turistico-paesaggistica.
È spesso frequentato per varie escursioni di turisti provenienti dal Biellese, Vercellese, Canavese e Valle d'Aosta, soprattutto come passaggio obbligato sul percorso pedemontano della via Francigena.


Storia


Lo stesso argomento in dettaglio: Viverone.

L'interesse archeologico di Viverone risale al ritrovamento di resti di monili, armi e ciottoli vari, appartenenti a popolazioni preistoriche, che vivevano in villaggi palafitticoli risalenti all'Età del bronzo (1500-1450 a.C. e 1050-1000 a.C.), nel cosiddetto periodo fittile. Le prime indagini furono portate avanti tra il 1965 e il 1976 da Guido Giolitto, ispettore onorario per l'archeologia subacquea. Successivamente, la Soprintendenza archeologica del Piemonte avviò, con l'approvazione del Ministero competente, un cantiere archeologico ufficiale. Nel 1996 venne così individuato, presso Cascina Nuova (in frazione Masseria), un primo campo di pali; a questo sito, negli anni seguenti se ne aggiunsero altri, anche sul versante nord-occidentale, esattamente tra zona Porticciolo e Lido di Anzasco, scoperti grazie ai rilievi subacquei effettuati nel corso degli anni ottanta.

L'antico insediamento preistorico subacqueo entrò, nel 2011[4], nell'elenco del patrimonio dell'umanità (con ID=1363-102) dell'UNESCO.[5] Probabilmente, un clima più temperato e l'uso di strumenti in bronzo favorirono una crescita demografica anche fuori dal contesto lacustre, ad esempio, presso il vicino laghetto di frazione Bertignano, dove furono rinvenute delle piroghe, ora conservate al Museo di antichità di Torino. Il primissimo nome dato al lago fu grazie a un presidio monastico benedettino del IX secolo, che lo dedicò a San Martino, uno dei santi cari all'Ordine di San Benedetto. Il lago poi, nei secoli cambiò nome più volte, a seconda degli interessi geopolitici dell'epoca: da Lago di Roppolo, di Azeglio, quindi definitivamente di Viverone.[6]

Secondo un'antica leggenda, il lago sarebbe stato infestato da un drago volante, che appariva spesso sulle sue rive seminando morte nell'abitato, ma fu sconfitto intorno all'anno Mille da san Bonomio secondo quanto riferito dal maestro sacerdote Carlo Benedetto.[7][8]


Stato ambientale


Lo stato ambientale del lago è problematico, soprattutto a causa della lentezza del ricambio delle sue acque, il cui tempo medio è stato stimato attorno ai 30-35 anni. Il lago è ritornato quasi completamente balneabile nel 2008, dopo vari anni durante i quali questo utilizzo era stato proibito, a causa dell'inquinamento.

Anche nel 2013 il lago era nel suo complesso balneabile, pure in presenza di episodi di inquinamento di tipo localizzato.[9]

Per raggiungere una qualità davvero ottimale delle acque è in corso di attuazione un progetto di bonifica[10] con il rifacimento del collettore che circonda il lago e dei relativi sfioratori, il cui completamento dovrebbe in breve portare a un progressivo e definitivo miglioramento della situazione.[9]

La pesca resta abbondante di coregoni, persici, carpe, tinche, lucci e pesci gatto.


Avifauna


Gabbiani sul lago
Gabbiani sul lago

Anatre, germani reali, folaghe, svassi e gabbiani formano la maggior parte della avifauna. Durante il periodo invernale e durante i passi migratori si possono osservare anche esemplari di altre specie. La Società del Tarabuso[11] di Ivrea, proprio nei periodi invernali effettua attività di Birdwatching e provvede ad appendere il censimento in apposite tabelle sulle bacheche ubicate a bordo lago.

Conteggio annuale degli uccelli acquatici svernanti[12]
SpecieNumero Esemplari
23 gennaio 201115 gennaio 201214 gennaio 201812 gennaio 2020
Strolaga mezzana1000
Svasso maggiore247103221126
Svasso cornuto1045
Svasso piccolo015946
Tuffetto611139
Airone cenerino1141214
Airone bianco maggiore3064
Tarabuso0001
Cormorano98578954
Germano reale1480720850985
Canapiglia24211464151
Mestolone0682
Fischione0255
Codone0002
Moretta114628
Moriglione0033
Smergo maggiore0020
Folaga134466815901301
Gallinella d'acqua512523
Gabbiano comune60826533099
Gavina10501
Gabbiano reale mediterraneo1061219
Zafferano (gabbiano nordico)1000
Cigno reale (specie introdotta)0369
Alzavola06223
Anatra mandarina0100
Quattrocchi0100
Pesciaiola0100
Martin pescatore0543

Note


  1. AA.VV., B2 L4 - Viverone o d'Azeglio (PDF), in Piano di tutela delle acque, Regione Piemonte - Direzione Pianificazione delle Risorse Idriche, 2007. URL consultato il 21 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 6 settembre 2017).
  2. Carta Tecnica Regionale raster 1:10.000 (vers.3.0) della Regione Piemonte - 2007
  3. AA.VV., Progetto di recupero del lago di Viverone - Relazione finale (PDF), Arpa-Piemonte, 2006. URL consultato il 19 aprile 2018.
  4. http://web.tiscali.it/lapiazzanew/articoli/storia/romanizzazione.htm
  5. Palafitte lago di Viverone, su atl.biella.it. URL consultato il 2 luglio 2020.
  6. Lago di Viverone , scheda on-line su www.archeocarta.com (consultato nel gennaio 2009).
  7. Roberto Gremmo, Il biellese magico e misterioso, su newsbiella.it, 5 aprile 2020.
  8. Oreste Delucca, Il drago di Belverde e altri draghi d'Italia, Bookstones, 2015.
  9. Il lago di Viverone è balneabile, articolo di ARPA-Piemonte su www.arpa.piemonte.it (consultato nel gennaio 2014)
  10. AA.VV, Variante n. 1 al Piano Territoriale Provinciale della Provincia di Biella - Valutazione Ambientale Strategica (PDF)[collegamento interrotto], Provincia di Biella, 2006. URL consultato l'8 ottobre 2009.
  11. Società del Tarabuso, su societadeltarabuso.com. URL consultato il 3 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 7 febbraio 2011).
  12. Censimento delle specie acquatiche effettuato dai ricercatori volontari del Gruppo Piemontese Studi Ornitologici coadiuvati da soci della Società del Tarabuso, in occasione dell'annuale conteggio IWC (International Waterbird Census), normalmente eseguito a metà Gennaio

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[de] Lago di Viverone

Der Lago di Viverone (Piemontesisch Lagh ëd Vivron) ist ein oberitalienischer See in der Region Piemont bei der Stadt Viverone, nach der er benannt ist.

[en] Lago di Viverone

Lago di Viverone (in Piedmontese Lagh ëd Vivron) is a lake in northern Italy. Named after the town of Viverone, lies at 230 m AMSL between the districts of Biella, Vercelli and Ivrea in the area of morainic hills known as Serra. It has an area of about 6 km2 and a maximum depth of 70 m, and a perimeter of about 10.5 km. The lake is 3,500 m long and 2,600 m wide. The southern and western parts of the lake are rich in vegetation while the north part is built-up and includes hotels, camping sites and beaches.

[fr] Lac de Viverone

Le lac de Viverone (en italien Lago di Viverone et en piémontais Lagh ëd Vivron) est le troisième plus grand lac de la région piémontaise, en Italie. Il constitue un important site archéologique de l'âge du bronze. En 2005, le lac de Viverone fut reconnu site d'intérêt communautaire sous le code IT1110020.
- [it] Lago di Viverone



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