La valle di Balham è una delle valli principali dell'Area Antartica Specialmente Gestita delle valli secche McMurdo, un'area di circa 15000 km² situata nella regione centro occidentale della Dipendenza di Ross, nell'Antartide orientale.[1]
Valle di Balham | |
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Stato | ![]() |
Territorio | Dipendenza di Ross |
Regione | Costa di Scott |
Stati | Antartide |
Cartografia | |
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Situata in particolare in corrispondenza della costa di Scott, a partire dall'entroterra la valle si estende direzione ovest-est, per un totale di circa 16 km. All'estremità occidentale della valle si trova il monte Shapeless mentre a sud essa è delimitata dalla dorsale Insel, che la separa dalla valle di McKelvey, e a nord dai picchi Apocalypse. La valle si unisce, a est, alla valle di Barwick.[2]
Si ritiene che la valle fosse un tempo occupata da un unico ghiacciaio di cui i resti sarebbero oggi costituiti dal ghiacciaio Webb, nella vicina valle di Barwick, il quale oggi alimenta, assieme a flussi di ghiaccio disciolto provenienti da altri piccoli ghiacciai come l'Haselton, il lago Webb, un lago glaciale situato sul fondo della parte occidentale di quest'ultima valle.[3]
La valle di Balham è stata scoperta e mappata durante la Spedizione Discovery, condotta da 1901 al 1904 e comandata da Robert Falcon Scott, ed è stata poi meglio esplorata durante la Spedizione Terra Nova, condotta dal 1910 al 1913 e sempre al comando di Scott, ma è stata così battezzata solo in seguito dai membri della spedizione di ricerca antartica svolta dall'Università Victoria di Wellington nel 1958-59 in onore di R.W. Balham, un biologo che fece parte della squadra neozelandese della Spedizione Fuchs-Hillary, che fu condotta nel 1955-1958.[4]
Una parte della valle di Balham e della vicina valle di Barwick rientra all'interno di un'area di 480 km² che è stata dichiarata Area Antartica Specialmente Protetta numero 123 ai sensi del Trattato Antartico, in quanto essa è una delle aree delle valli secche di McMurdo ad essere stata meno soggetta a contaminazione umana. Tale area risulta di conseguenza essere un importante parametro di riferimento per valutare i cambiamenti in altri simili ecosistemi polari desertici della zona dove vengono condotte indagini scientifiche.[5]
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