La valle Cannobina (val Canubina in lombardo) è una valle del Piemonte, in provincia del Verbano-Cusio-Ossola. Prende il nome da Cannobio, il principale abitato che si trova al suo inizio. Dal punto di vista orografico la valle si incunea nelle Alpi Ticinesi e del Verbano (sottosezione delle Alpi Lepontine). È attraversata dal torrente Cannobino, che forma gole profonde e spettacoli suggestivi alla vista.
Valle Cannobina | |
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Stati | ![]() |
Regioni | ![]() |
Province | ![]() |
Località principali | Cannobio, Gurro, Malesco (fraz. Finero), Valle Cannobina |
Comunità montana | Comunità Montana del Verbano |
Fiume | Cannobino |
Superficie | 128,72 km² |
Abitanti | 5 888 (2017) |
Nome abitanti | cannobini |
Cartografia | |
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Sito web | |
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Tra Ossola e Verbano si estende la Valle Cannobina affacciata sul Lago Maggiore; è solcata dal torrente Cannobino che sorge sulle pendici del Cimone di Cortechiuso. L'altezza delle montagne non supera i 2200 m ma a causa del dislivello tra il fondovalle e le vette pare maggiormente incassata e buia. A nord è delimitata dal massiccio del Gridone che la separa dalla Val Vigezzo e dalle Centovalli, verso oriente le montagne digradano più dolcemente verso Cannobio. A Occidente è divisa dalla Val Loana dai Denti di Cortechiuso. L'unico collegamento con la Valle Vigezzo è il Passo Scopello sopra Finero.
All'interno del territorio della Val Cannobina, in particolare in prossimità di Finero, frazione di Malesco, si trova un'area adibita ad oasi naturale, denominata Oasi Naturale WWF al Pian dei Sali. L'area protetta è situata sopra l'abitato di Finero, parzialmente nel territorio comunale di Villette, ed è di particolare interesse per la flora e la fauna locali.[1]
I primi centri abitati che si incontrano partendo da Cannobio sono quelli dell'ex comune di Cavaglio-Spoccia: Cavaglio San Donnino, Gurrone (raggiungibili mediante una deviazione dalla strada principale), Nivetta, Lunecco (sede del comune) e Spoccia. La successiva località è Falmenta, al cui centro principale si arriva mediante una strada secondaria che proseguendo giunge fino alla piccola frazione di Crealla.
Vi è poi Gurro, che una volta era il comune più grande e popoloso della valle. Qui, nel secolo scorso, venne alla luce una necropoli di epoca romana. La leggenda più curiosa che questo paese custodisce con orgoglio è quella dell'origine scozzese di alcune sue famiglie. Si narra infatti che alcuni soldati scozzesi, al soldo del re Francesco I di Francia durante le Guerre d'Italia, dopo la sconfitta nella Battaglia di Pavia nel 1525, ripiegarono nella valle e giunsero nel paese. A conferma di ciò, alcuni sostengono che il dialetto di Gurro, assai diverso dal dialetto degli altri paesi della valle, abbia ascendenze scozzesi. Importante fu nel passato l'attività agricola, pastorale e artigiana par la quale Gurro era conosciuto; inoltre v'era la lavorazione della canapa.
Gli ultimi centri che si incontrano, prima di entrare in Val Vigezzo sono Cursolo e Orasso (che appartenevano all'ex comune di Cursolo-Orasso), raggiungibili tramite vie trasversali.
L'economia nella valle è molto ridotta, infatti è completamente assente qualsiasi attività industriale o commerciale (esclusi alcuni bar o ristoranti), ciò è dovuto alla scarsità di popolazione e al modesto afflusso turistico. Solo Cannobio ne è l'eccezione: lì infatti sono presenti diverse attività artigianali, industriali e un terziario molto sviluppato dovuto al turismo; buona parte della popolazione è dedita al frontalierato.
Le parrocchie della valle nonostante facciano parte della diocesi di Novara praticano il rito ambrosiano, ripristinato integralmente con il sinodo diocesano del 1990.
L'unica carrozzabile di collegamento che percorre questa valle è la Strada statale 631 della Valle Cannobina da cui dipartono strade provinciali secondarie che raggiungono le diverse località. La strada è piuttosto stretta con molte curve anche se ampliamenti avvenuti ad inizio secolo l'hanno resa agevole al traffico di turisti e frontalieri.
Ecco come nel 1842 lo storico Carlo Cavalli descrive la condizione delle vie di comunicazione:
Questa strada non è praticabile alle bestie da soma; è sommamente malagevole anche ai pedoni, i quali, e specialmente quei della Valle Canobbina, sogliono percorrerla con delle scarpe di panno-lana. Da parecchi anni si tratta di ridurre anche questa strada a carrettiera; [...] ma noi dubitiam forte che l’opera sia superiore alle forze, a meno che non v'intervenga la benefica soccorritrice mano del Governo, mosso a compassione dall'infelice stato della Valle Canobbina, la quale, sterile e disastrosa, non ha altra prospettiva di miglioramento che la sistemazione di una buona strada di comunicazione colla Valle Vigezzo, e con Canobbio.[2]
Una prima strada carrozzabile venne costruita nel 1860.[3]
La vecchia mulattiera, dopo la visita pastorale di San Carlo Borromeo nel 1574, prese il nome di Strada Borromea, essa è ancora percorribile a piedi.[4]
I monti principali della valle sono:
Di seguito l'elenco dei 3 comuni costituenti la Valle Cannobina (viene escluso Finero):
Posizione | Stemma | Città | Popolazione (ab) |
Superficie (km²) |
Densità (ab/km²) |
Altitudine (m.s.l.m.) |
---|---|---|---|---|---|---|
1ª | ![]() |
Cannobio | 5.190 | 52,53 | 98,80 | 214 |
2ª | ![]() |
Valle Cannobina | 482 | 55,17 | 8,74 | 697 |
3ª | ![]() |
Gurro | 213 | 21,01 | 16,03 | 810 |
Totale Valle | – | – | 5.888 | 128,72 | 45,74 | 192/2175 |
Erminio Ferrari, Val Cannobina (Lago Maggiore), Verbania, Alberti Libraio Editore, 1988.
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