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La val di Fleres (Pflerschtal in tedesco) è una piccola valle dell'Alto Adige, che parte da Colle Isarco, fino ad arrivare alla cima di Montarso (Östlicher Feuerstein) nelle Alpi Breonie.

Val di Fleres
Pflerschtal
La vallata da ovest (dalla Parete Bianca)
Stati Italia
Regioni Trentino-Alto Adige
Province Bolzano
Località principaliBrennero
Fiumerio Fleres
Altitudinemedia di 1.245 m s.l.m.
Sito web

Geografia fisica


Panoramica della val di Fleres
Panoramica della val di Fleres

La valle è lunga all'incirca 16 chilometri, come l'omonimo rio Fleres, che dopo appunto 16 chilometri sfocia nel fiume Isarco. La valle con le sue frazioni e i suoi casali sparsi appartiene (dal 1928) al comune di Brennero e si trova ad un'altezza media di 1.245 m s.l.m.


Storia


Nel passato veniva chiamata anche Silbertal ("valle dell'argento") a causa delle miniere ivi presenti fin dal Medioevo.[1] Le miniere d'argento e di piombo di Fleres rimasero attive fino al 1818.[2][3] Attualmente la valle è considerata uno dei luoghi più incontaminati dell'Alto Adige.


Monumenti e luoghi d'interesse



Sport



Invernale


Nel periodo invernale si hanno a disposizione 15 chilometri di piste da sci, servite da due seggiovie quadriposto con ammorsamento automatico (Ladurns) e uno skilift in località San Antonio (St. Anton). E, ancora, vi sono due piste da fondo e una pista per lo slittino.


Estivo



Ladurns


Zona sciistica d'inverno, ma molto apprezzata anche d'estate, in quanto offre la possibilità di molteplici punti di partenza per escursioni, ma anche semplici passeggiate. La malga Ladurns è raggiungibile a piedi in circa 2 ore (sentiero 35/A) o tramite la seggiovia, in 7 minuti.


Rifugio Edelweiss


Dalla malga Ladurns è possibile raggiungere la malga Edelweiss, riconoscibile in quanto ha appresso un crocefisso, ed un laghetto, dove si pescano anche le trote. Da qui l'escursionista si trova di fronte il gruppo del Tribulaun, che nonostante raggiunga solo 3.100 metri, si erge imponente rispetto agli altri massicci montuosi.


Note


  1. Harald Kofler, Die Anfänge der Erzbergbaus und die Entstehung des Berggerichts, in «Der Schlern», 78, 2004, pp. 34-39.
  2. Kompass Lexikon sulla carta nr. 44, Vipiteno. 1997, ISBN 3-87051-050-1
  3. Louis van Houten, Die Erzlagerstätten des Pflerschtales in Südtirol, in «Jahrbuch der Geologischen Bundesanstalt Wien», 1930, pp. 339-349.

Bibliografia



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