Punta Martìn[1][2][3][4] 1001 m s.l.m.[5], è un rilievo appenninico della provincia di Genova. Poco lontano dalla cima, direzione est, si trova il monte Penello (o Pennello) ove sono presenti due piccoli bivacchi incustoditi.
![]() |
Questa voce o sezione sull'argomento montagne d'Italia non cita le fonti necessarie o quelle presenti sono insufficienti.
|
Punta Martìn | |
---|---|
![]() | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Altezza | 1 001 m s.l.m. |
Prominenza | 148 m |
Catena | Appennino ligure |
Coordinate | 44°28′43″N 8°47′21″E |
Mappa di localizzazione | |
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
Dalla sua cima si gode di un ampio colpo d'occhio sui quartieri genovesi di Pra', Voltri e sulla Riviera Ligure di Ponente fino al promontorio di Capo Mele.
Punta Martìn si trova nell'entroterra di Genova Pra' e si erge a nord-est dell'abitato dell'Acquasanta. Amministrativamente gran parte di questo rilievo, inclusa la vetta, rientra nei confini amministrativi del comune di Genova, tuttavia il crinale - che dal letto del rio omonimo si sviluppa fino all'anticima ovest, attraverso Cima Legea e Rocca Calù - si trova amministrativamente nel comune di Mele: in particolare, proprio l'anticima ovest (933 m s.l.m.) costituisce il punto altimetricamente più elevato del territorio amministrativo di questa municipalità.
Il rilievo ha forma di piramide rocciosa ed è posto sul versante sud-ovest del massiccio ofiolitico del monte Penello (o Pennello) del quale costituisce la massima elevazione; la sua mole, piuttosto imponente, dal momento che si sviluppa per circa 800 m di dislivello, domina le valli del rio Baiardetta e del rio Martin oltre la località di Acquasanta e il suo santuario.
Nonostante la vetta si trovi a meno di 7 km in linea d'aria dal mare, i suoi ripidi fianchi sono caratterizzati da un aspetto selvaggio e insolitamente alpestre.
Dalla vetta nelle prime ore del mattino, in giornate serene e ventilate soprattutto invernali, in direzione sud si scorge agevolmente la Corsica.
Sul fianco sinistro del rio Baiardetta è presente un'ardita bastionata rocciosa già palestra di roccia degli alpinisti genovesi.
Tra i sentieri che conducono alla vetta, molto panoramica la via che parte dalla stazione ferroviaria di Genova Acquasanta posta sulla ferrovia Asti-Genova, che è anche il percorso più breve e il più scosceso.
Altri sentieri salgono dalle delegazione di Pra' e di Pegli, o con meno pendenza, hanno inizio dal Passo del Turchino e dai Piani di Praglia (Alta Via dei Monti Liguri); altra via di media pendenza si diparte da San Carlo di Cese, nell'entroterra di Pegli.
In particolare, il tracciato che ha inizio al passo di Praglia (865 m) è forse il più semplice e frequentato: si svolge su comoda carrareccia fino al monte Penello, ormai a breve distanza dalla meta, quindi su sentiero evidente fino alla vetta, sormontata da una croce posata dalla Sottosezione CAI di Genova Sampierdarena; l'itinerario richiede il superamento di circa 250 m di dislivello (comprese alcune modeste perdite di quota), per una lunghezza di 13 km circa, ritorno compreso: la sola salita necessita di circa 2 ore di cammino.[6]
La montagna e l'area circostante fanno parte del SIC (Sito di importanza comunitaria) denominato Praglia - Pracaban - Monte Leco - Punta Martin (codice: IT1331501).[7]
![]() | ![]() |