Il Monte Orsetto (452 m) è un piccolo rilievo collinare piemontese della parte orientale della Serra Morenica di Ivrea, nella zona boschiva al confine tra il Lago di Bertignano, presso Viverone e Peverano di Roppolo, in Provincia di Biella. La collina è nota soprattutto per il ritrovamento di reperti riconducibili a insediamenti preistorici[1].
Monte Orsetto | |
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Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Altezza | 452 m s.l.m. |
Catena | Alpi |
Coordinate | 45°26′17.99″N 8°03′38.52″E |
Mappa di localizzazione | |
Dati SOIUSA | |
Grande Parte | Alpi Occidentali |
Grande Settore | Alpi Nord-occidentali |
Sezione | Alpi Pennine |
Sottosezione | Alpi Biellesi e Cusiane |
Supergruppo | Alpi biellesi |
Gruppo | Anfiteatro morenico di Ivrea |
Sottogruppo | Serra Morenica di Ivrea |
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Scavi occasionali portarono alla luce i resti di un recinto di massi, articolato lungo le pendici, denominato il castelliere, risalente a presidi militari probabilmente dell'Età del Ferro, come avamposto celtico, molto probabilmente degli antichi Victimuli di Salussola[2].
La presenza di insediamenti preistorici è confermata anche da altri ritrovamenti, tra cui incisioni rupestri su roccia e la presenza del villaggio palafitticolo chiamato Cava di Purcarel, presso il vicino Lago di Bertignano.
Verso la zona San Lorenzo, sotto Frazione Peverano (o Pavarano) di Roppolo, sono presenti due resti di rocce identificati col nome di "Roc d'la Regina", sarcofago[3] di una regina celtica o, molto più probabilmente, barbarica del V secolo, ed il "Roc d'la Pratasera", o "Pera Pichera"[4], quest'ultimo un masso erratico. Ai piedi della Pichera è coricato un secondo masso, che doveva servire per riti pagani. Si ipotizza che alcuni monaci del luogo l'abbiano abbattuto durante il periodo di prima cristianizzazione.
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