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Il monte Gimont (in francese Grand Charvia) è una montagna di 2.646 m s.l.m.[1] delle Alpi del Monginevro, nelle Alpi Cozie. È situata sul confine tra l'Italia (Città metropolitana di Torino) e la Francia (Alte Alpi).

Monte Gimont
Vista dal Vallone Gimont
Stati Italia
 Francia
Regione Piemonte
 Provenza-Alpi-Costa Azzurra
Provincia Torino
Alte Alpi
Altezza2 646 m s.l.m.
CatenaAlpi
Coordinate44°54′20.15″N 6°45′08.26″E
Altri nomi e significati(FR) Grand Charvia
Mappa di localizzazione
Monte Gimont
Dati SOIUSA
Grande ParteAlpi Occidentali
Grande SettoreAlpi Sud-occidentali
SezioneAlpi Cozie
SottosezioneAlpi del Monginevro
SupergruppoCatena Bric Froid-Rochebrune-Beal Traversier
GruppoGruppo Ramière-Merciantaira
SottogruppoSottogruppo del Merciantaira
CodiceI/A-4.II-B.4.b

Descrizione


La croce di vetta
La croce di vetta

La montagna costituisce il punto di incontro tra il vallone della Piccola Dora (a nord-ovest), il vallone Gimont (a nord-est, tributario della Piccola Dora) e, a sud, la valle dalla Cerveyrette (un affluente della Durance). Amministrativamente è divisa tra il comune italiano di Cesana Torinese e quelli francesi di Cervières e di Monginevro. Sulla cima del monte, che fa parte della catena principale alpina, si trova una rustica croce di vetta in legname. Il Colletto Verde (o Grand Collet, 2.519 m[2]) e il Colle Guignard (o Petit Collet, 2.440 m[2]) la dividono, lungo il crinale nord, dal Monte de la Plane[1] (o Sommet de la Loubatière, 2.545 m[2]). La Catena principale alpina prosegue a sud-est della montagna con il Col Gimont (2.403 m), risalendo poi alla Cima Saurel. Nella direzione opposta il crinale principale prosegue con una sella a quota 2.519 metri non nominata in cartografia[2] e risale poi al Monte Chenaillet.

Gli impianti di risalita e le piste da sci del comprensorio sciistico della Via Lattea, salendo sia dal lato di Claviere[3] che da quello di Monginevro, arrivano al Colletto Verde[4], che si trova non lontano dalla cima della montagna[1].


Geologia


Come nel caso del vicino monte Chenaillet le rocce che costituiscono la montagna sono di origine origine ignea e si sono formate su un antico fondale marino oggi emerso. Tra queste fin dalla fine del XIX secolo i geologi hanno segnalato la Variolite, una roccia effusiva simile al basalto, e il diabase[5], anch'esso di origine lavica ma in questo caso a cristallizzazione ipoabissale.


Storia


Il toponimo francese Grand Charvia deriva dal latino calvus, ovvero denudato[6].

Il vallone della Piccola Dora, compreso tra il monte Ginmont e lo Chenaillet, pur facendo idrograficamente parte del bacino del Po, apparteneva al territorio francese[7] già prima del ritocco dei confini operato con il trattato del 1947 dopo la fine della seconda guerra mondiale, come era stato ribadito dopo alcune controversie nel trattato di Parigi del 1814.[8]

Il monte Gimont, assieme alla zona circostante, venne interessato dalla linea del fronte della seconda guerra mondiale; vi ebbero luogo duelli di artiglieria nel giugno 1941[9], poi fino all'aprile 1945 fu presidiato dal Battaglione alpini "Tirano", che ripiegò verso la pianura a partire dal 23 aprile.[10]


Accesso alla vetta



Salita estiva


Una delle vie per raggiungere la cima della montagna percorre il Vallone Gimont, con partenza da (Claviere). La sua difficoltà è valutata E.[11] È anche possibile salire sulla vetta con partenza dal Lago Nero, che a sua volta si può raggiungere da Bousson con una strada sterrata, con un itinerario valutato anch'esso di difficoltà E.[12]


Salita invernale


La montagna rappresenta una classica meta scialpinistica. La salita invernale per il vallone Gimont è considerata di BS.[13].


Punti di appoggio



Note


  1. CAI-TCI, Alpi Cozie Centrali, pag. 416.
  2. IGN, Géoportail.
  3. Cesana Torinese, in L'Italia dello sci, Touring Club Italiano, 2004, p. 55, ISBN 9788836530557. URL consultato il 27 novembre 2021.
  4. (FR) Domani Monts de la Lune - Domaine Grand Montgenevre (PDF), su montgenevre.com, Montgenèvre - Office de Tourisme. URL consultato il 25 novembre 2021.
  5. G.Piolti, Nei dintorni di Cesana, in Bollettino del Club Alpino Italiano: 1896, XX, Club alpino italiano, 1887, pp. 2562-253, ISBN non esistente. URL consultato il 23 novembre 2021.
  6. (FR) Patois, in Bulletin de la Société scientifique du Dauphiné, 7 - 18, Grenoble, Société scientifique du Dauphiné, 1878, p. 216, ISBN non esistente. URL consultato il 17 dicembre 2021.
  7. (FR) Vittorio Adami (Esercito. Corpo di stato maggiore. Ufficio storico), Description de la limite, in Storia documentata dei confini del regno d'Italia, vol. 1, Istituto Poligrafico dello Stato, 1919, p. 292-293, ISBN non esistente. URL consultato il 7 dicembre 2021.
  8. AA.VV., Monginevro o Monte Ginevro, in Dizionario corografico degli Stati Sardi di Terraferma, Guglielmo Stefani (a cura di), vol. 1-2, Milano, Givelli Giuseppe e comp., 1854, p. 564. URL consultato il 7 dicembre 2021.
  9. (FR) AA.VV., Revue Militaire Suisse, vol. 86, Société suisse des officiers, 1941, p. 608, ISBN non esistente. URL consultato il 29 novembre 2021.
  10. Giampaolo Pansa, I vinti non dimenticano, in Bur, Rizzoli, 2011, ISBN 9788858621004. URL consultato il 23 novembre 2021.
  11. Gimont (Mont) da Claviere e il Rifugio Gimont, su gulliver.it, 30 agosto 2021. URL consultato il 24 novembre 2021.
  12. Monte Gimont (mt. 2646), su ilgav.com, GAV (Gruppo Alpinistico Villarfocchiardese), 9 agosto 1996. URL consultato il 24 novembre 2021.
  13. Monte Gimont (Gran Charvia) 2646 m, su ettoruccio.it. URL consultato il 24 novembre 2021.
  14. AA.VV. (Club Alpino Italiano), Baita Gimont, in La guida ai Rifugi del Cai 2016, Roberto Gandolfi (redazione schede), Corriere della Sera, p. 159, ISBN 9788861268715. URL consultato il 23 novembre 2021.

Bibliografia



Cartografia



Voci correlate



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