È composto da montagne granitiche che insistono attorno al ghiacciaio di Gangotri e al fiume Bhagirathi. Diverse sono le cime considerate sacre da induisti e buddisti. Il gruppo è importante anche nella storia dell'Alpinismo recente: delle vie aperte su tre dei picchi più aspri (Thalay Sagar, Shivling e Meru) hanno garantito agli apritori il premio Piolet d'Or.
Tra le vette più rilevanti si contano:
Bhāgīrathī, un massiccio di quattro cime (la maggiore è il Bhagirathi I, 6856m). Di facile accesso dal versante opposto al ghiacciaio, verso di esso presenta pareti a strapiombo.
Chaukhamba (I-IV), un massiccio di quattro cime. Il Chaukhamba I (7138m) raggiunge la massima elevazione del gruppo.
Kedarnath, composto da due picchi collegati da una cresta, con 6940m è la cima più alta nella parte meridionale del gruppo. Ai suoi piedi si trova la cittadina di Kedarnath ed il tempio śivaita omonimo.
Meru (6660m), compreso tra i due precedenti, composto da tre picchi di cui quello centrale è alpinisticamente il più importante.
Thalay Sagar, (6904m), che spicca per ripidezza e difficoltà alpinistica delle pareti.
Shivling (6543m), detto il Cervino dell'Himalaya, montagna sacra legata simbolicamente al dio Shiva.
Bibliografia
(EN) Hubert Adams Carter, Classification of the Himalaya (PDF), in The American Alpine Journal, 1985, pp.139–141, ISSN0065-6925(WC· ACNP). URL consultato il 17 dicembre 2011.
AA.VV., L'Himalaya del Garhwal, in Alp, n.173, settembre 1999.
Andy Fanshawe, Stephen Venables, Himalaya stile alpino, Vallardi, 1996, ISBN978-88-7696-233-2.
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