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Le tre goye di Hône (in francese, Trois gouilles de Hône) sono un orrido del torrente Ayasse, nel comune di Hône, in Valle d'Aosta.

Goye di Hône
(FR) Gouilles de Hône
Le tre goye si trovano a monte di Hône, nel tratto terminale della valle di Champorcher, solcata dal torrente Ayasse
Stato Italia
Regioni Valle d'Aosta
Località principaliHône
Comunità montanaUnité des Communes valdôtaines Mont-Rose
FiumeAyasse
Cartografia
Goye di Hône
(FR) Gouilles de Hône

Un progetto europeo le ha rese visitabili per un buon tratto mediante una passerella ed un sentiero attrezzato. Esse costituiscono la prima tappa del "sentiero degli orridi" che unisce i comuni di Pontboset (Orrido di Ratus), Champorcher (Gouilles du Pourtset) e Fontainemore (Gouffre de Guillemore).


Etimologia


Il termine "goye" è un'alternativa ortografica di "goille", termine del patois valdostano che indica una pozzanghera[1], simile alla parola del francese valdostano gouille, riscontrabile in altre regioni dello spazio linguistico francoprovenzale come la Svizzera romanda, il Bugey e la Savoia. Questo termine definisce ugualmente una pozza formata da un torrente, con acqua non stagnante. Questo termine, talvolta nella forma diminutiva golille, serve anche a indicare delle vasche nel letto del fiume che presentano un interesse geoturistico per la loro facile leggibilità.[2]


Descrizione


La forra è lunga oltre un chilometro, tra 440 e 395 metri s.l.m. allo sbocco della Valle di Champorcher verso la valle centrale solcata dalla Dora Baltea[3], a monte del borgo di Hône.

Approfondimento sugli aspetti geologici

L'orrido trova la sua ragion d'essere nell'attraversamento di una banda rocciosa particolarmente sana e solida all'interno degli Gneiss minuti della zona Sesia. Mentre a monte dell'orrido il torrente scorre sui detriti di un'enorme deformazione gravitativa (frana lenta e profonda di tutto il versante sinistro), e a valle sbocca nel conoide di Hône, nel tratto dell’orrido invece l'acqua scava la roccia del versante destro che qui affiora sul fondo. Lo stesso corpo roccioso prosegue poi a Nord-Est e va a sostenere la parete che sovrasta la chiesa, la strada regionale e una parte del paese. La roccia è tenace e assai poco fratturata in quanto "risanata", a partire da originarie rocce magmatiche a composizione granitica, durante una speciale deformazione duttile in profondità. Infatti la fascia rocciosa che ora interessa l'orrido quand'era ancora sepolta è stata spinta a scivolare su se stessa per diversi chilometri (trasposizione tettonica) impastandosi con molta acqua in una massa di sottili "straterelli" fitti e ben aderenti. Ora questi livelli affiorano di taglio mostrando striscioline bianche di quarzo (+ albite), alternate a qualche sfumatura grigio-verde di mica-clorite e giallo-verde di epidoto. (Francesco Prinetti)[3]

Il percorso nella forra di Hône, accessibile dalla stradina per Pourcil, è indicato da segnaletica gialla. Nel primo tratto del sentiero si percorre una passerella metallica dalla quale si possono osservare le levigate pareti rocciose attraverso le acque verdi e trasparenti dell'Ayasse. Il percorso risale il corso del torrente passando vicino alle tre goye, chiamate nell'ordine la Goille de Valieta, la Goille de la Teua (= della marmitta, cioè "scavata") e la Goille dou Breh (= della culla) in patois hônois.[4]. All'altezza del secondo belvedere attrezzato, in cui un pannello spiega le caratteristiche geologiche delle goye, è possibile scendere sul greto del torrente e passeggiare brevemente sulla roccia sana e compatta, con poco detrito e senza fratture.[2]

Le rocce del letto dell'Ayasse si presentano come una fantasmagoria di striscioline bianche e verdine. Secondo il geologo Francesco Prinetti si tratta di antichi assemblaggi profondi a quarzo e giadeite parzialmente retrocessi nella risalita in superficie, ossia il prodotto della trasformazione di parti di crosta continentale (sedimenti, graniti) trascinati a grande profondità (almeno 60 km) nel corso di processi di sovrapposizione fra placche litosferiche. La sovrapposizione di due placche o di loro parti è il processo che crea le catene di montagne in tutto il mondo. Infatti sulla superficie terrestre il movimento reciproco delle placche, quando è convergente, fa accavallare i bordi, ispessire la crosta e quindi elevare di quota la superficie stessa. Ma fa anche giungere le rocce crostali a maggiori profondità, che poi alquanto misteriosamente risalgono all’affioramento.[2]

La geometria di questo affioramento in sottili e regolari strati paralleli nel letto del torrente Ayasse è dovuta alla notevole disponibilità di fluidi durante la risalita in superficie. Tali fluidi derivavano probabilmente dalle vicine rocce oceaniche intrise d'acqua che ora sono esposte poco più a monte nella stessa vallata. Questa sorta di impasto acquoso ha facilitato la creazione di forme filanti e complesse come quelle delle tre goye.[2]


Galleria d'immagini


L'orrido di Hône è censito nel Catasto dell'Associazione Italiana Canyoning per la pratica del canyoning.[5]


Bibliografia



Note


  1. patoisvda.org
  2. Francesco Prinetti, Hône – Courtil, forre e vulcanelli fossili, andarpersassi.it, 5 gennaio 2011, consultato il 1º aprile 2020.
  3. Francesco Prinetti, Orridi seconda puntata > Le Tre Goye dell'Ayasse, andarpersassi.it, 10 febbraio 2019, consultato il 1º aprile 2020.
  4. Le tre goye di Hône - Percorso degli orridi | Valle d'Aosta, su www.lovevda.it. URL consultato il 20 luglio 2022.
  5. Torrente Fiouza -Tenalle- Orrido di Hone, Catasto a cura dell'dell'Associazione Italiana Canyoning, catastoforre.aic-canyoning.it, consultato il 2 aprile 2020.

Altri progetti



Collegamenti esterni


Francesco Prinetti, Hône – Courtil, forre e vulcanelli fossili, andarpersassi.it, 5 gennaio 2011. Contenuti in Licenza Creative Commons Attribution 4.0 Generic (CC BY 4.0) (fonte)
Francesco Prinetti, Orridi seconda puntata > Le Tre Goye dell'Ayasse, andarpersassi.it, 10 febbraio 2019. Contenuti in Licenza Creative Commons Attribution 4.0 Generic (CC BY 4.0) (fonte)
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