Il 12 gennaio 2020 il famoso vulcano filippino Taal, situato a poche decine di km dalla popolosa città di Manila, capitale delle Filippine, ha ripreso a eruttare energicamente dopo un periodo relativamente tranquillo, costringendo ad alzare il livello di allarme fino al valore 4. Entro un paio di settimane l'eruzione si è pressoché esaurita e il 14 febbraio il livello di allarme è stato riportato a 2.
Eruzione del Taal nel 2020 | |
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Foto datata 12 Gennaio 2020 che ritrae l'eruzione del vulcano | |
Stato | Filippine |
Eventi correlati | emissioni di ceneri e gas |
Prima fase eruttiva | 12 Gennaio 2020 |
Ultima fase eruttiva | 22 Gennaio 2020 |
VEI | 4 (sub-pliniana) |
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L'eruzione ha causato emissioni di cenere e gas che hanno forzato gli abitanti locali ad evacuare i centri abitati e a chiudere qualsiasi edificio pubblico tra cui aeroporti, uffici e scuole in un'area di 17,4 chilometri quadrati.
Sono state segnalate 39 vittime, morte prevalentemente per il rifiuto di lasciare la propria dimora o per gravi difficoltà respiratorie durante l'evacuazione.
Le ceneri si estesero per 100 chilometri verso l'alto[senza fonte], raggiungendo la capitale filippina Manila, forzando la chiusura del principale aeroporto del paese con più di 240 voli internazionali o locali.
I danni all'agricoltura sono stati valutati pari ad almeno 50 milioni di euro, quelli alla fiorente piscicoltura ad almeno 25 milioni.
Nel 2021 è ripresa l'attività eruttiva, anche se in forme meno pericolose. Tra il 1° e il 9 luglio ci sono stati numerosi eventi eruttivi, tutti però di brevissima durata (pochi minuti ciascuno); in altri periodi dell'anno ci sono state inoltre eruzioni freatomagmatiche. Il livello di allarme non ha mai superato il valore 3.
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