San Giacomo in Paludo è un'isola (12.496 m², di cui 11.896 edificati) della Laguna di Venezia. Si trova tra Murano e Madonna del Monte, lungo il canale detto Scomenzera San Giacomo.
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San Giacomo in Paludo | |
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Geografia fisica | |
Localizzazione | Laguna Veneta |
Coordinate | 45°28′10″N 12°22′45″E |
Superficie | 0,0125 km² |
Dimensioni | 0,123 × 0,101 km |
Altitudine massima | 1 m s.l.m. |
Geografia politica | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Città metropolitana | ![]() |
Comune | ![]() |
Municipalità | Venezia-Murano-Burano (Venezia Insulare) |
Demografia | |
Abitanti | 0 |
Cartografia | |
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Nel 1046 Orso Badoer la concesse a Giovanni Trono di Mazzorbo per costruirvi un monastero dedicato a San Giacomo Maggiore che desse accoglienza a viandanti e pellegrini. Nel 1238 il convento passò alle monache cistercensi, ma esse lo abbandonarono nel 1440 trasferendosi nell'abbazia di Santa Margherita di Torcello. Nel 1456 fu utilizzato temporaneamente come lazzaretto e nel XVI secolo vi si insediarono i frati minori conventuali. Tuttavia l'isola si trovò spesso a combattere contro la decadenza e soprattutto l'erosione degli argini e più volte i monaci furono sollecitati a restaurare il complesso. Nel 1810 gli editti napoleonici soppressero il monastero che fu demolito. Utilizzata da allora sino al 1961 come postazione militare, ciò che ne restava è stato restaurato dal Magistrato alle Acque, ma per il resto è in completa rovina.
Di proprietà demaniale, è stata sottoposta a vincolo paesaggistico dal decreto ministeriale 23-IX-1960. Nel Febbraio 2019 la Cassa Depositi e Prestiti, dopo la sentenza favorevole del Consiglio di Stato del 2016, ha ceduto l'isola ad Agostino Re Rebaudengo con il vincolo di destinare l'isola ad una finalità collettiva e culturale di alcuni degli spazi ed escludendo la possibilità di uso ricettivo e alberghiero. Prima della cessione sull'isola erano presenti quattro costruzioni ottocentesche in stato di abbandono e tre fabbricati restaurati negli anni Novanta del XX secolo . Nel 2021 sono iniziati i lavori per il recupero dell'isola [1]. Nel 2022 la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo ha annunciato che aprirà una sede espositiva nell'isola [2]
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