Pero Banhos è un atollo delle isole Chagos, situato nella parte più settentrionale dell'arcipelago.
Pero Banhos | |
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Geografia fisica | |
Coordinate | 5°20′S 71°51′E |
Arcipelago | isole Chagos |
Superficie | 13 km² |
Geografia politica | |
Stato | ![]() |
Territorio Britannico d'Oltremare | Territorio britannico dell'Oceano Indiano |
Cartografia | |
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L'atollo ha forma quadrangolare (28 km in direzione est-ovest e 26 km in direzione nord-sud) ed è costituito da una laguna centrale (superficie di 503 km²) limitata da una barriera corallina affiorante sui lati nord, est e ovest, e sommersa sul lato sud. Si compone di 32 piccole isole sabbiose, con un'estensione complessiva delle terre emerse di 13 km², coperte da vegetazione tropicale, in particolare palme da cocco. Alcune delle isole hanno cambiato aspetto a confronto con la prima rilevazione cartografica del 1837.
L'atollo dista 40 km dall'atollo più ampio dell'arcipelago, il Great Chagos Bank, ed è 24 km a ovest dell'atollo più prossimo dello stesso arcipelago (isole Salomone dell'arcipelago delle Chagos); si trova inoltre a 205 km a nord-ovest dell'isola più grande dell'arcipelago (isola Diego Garcia). L'isola più settentrionale dell'atollo Pero Banhos, l'isola Yéyé. È la più vicina dell'arcipelago alle Maldive, a 523 km verso nord.
Tutto l'arcipelago appartiene al Territorio britannico dell'Oceano Indiano, ma è rinvedicato dalle Mauritius.
L'atollo di Peros Banhos è compreso nella riserva naturale dell'arcipelago delle Chagos e in particolare la metà orientale dell'atollo è stata istituita come "riserva naturale stretta" ("Peros Banhos Atoll Strict Nature Reserve"), con proibizione di accesso, di navigazione e di ancoraggio[1].
Le isole dell'atollo sono elencate a partire da sud e in senso orario, con il loro nome francese:
L'atollo Peros Banhos venne scoperto nel 1513 dal navigatore portoghese Alfonso de Albuquerque. Nel 1556 venne dettagliatamente descritto da Manoel Rangel in seguito al naufragio del vascello portoghese Conceição: i 165 sopravvissuti con cinque preti cattolici e due donne si rifugiarono su una delle isole, coperta da palme da cocco e si nutrono catturando gli uccelli e le tartarughe e si abbeverano scavando pozzi nella sabbia.
Il capitano britannico Robert Moresby soggiornò nell'arcipelago effettuando una rilevazione cartografica nel 1837
L'atollo era stato abitato a partire dal 1756 da una popolazione creola che lavorava in campo agricolo, in particolare sull'isola du Coin, nel quadro della colonizzazione francese di tutto l'arcipelago delle Chagos. Sull'isola vennero costruite abitazioni e chiese e scuole, raggiungendo i 500 abitanti.
La popolazione indigena (i chagossiani), venne spostata nelle isole Mauritius tra il 1967 e il 1973 in seguito all'installazione di una base militare britannico-statunitense sulla maggiore delle isole Chagos[2].
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