Nocra è un'isola di 6,5 km² appartenente all'arcipelago delle Dahlac nel Mar Rosso, in Eritrea.
Nocra | |
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Geografia fisica | |
Localizzazione | Mar Rosso |
Coordinate | 15°42′39″N 39°56′19″E |
Geografia politica | |
Stato | ![]() |
Regione | Regione del Mar Rosso Settentrionale |
Cartografia | |
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Durante il colonialismo italiano in Africa (1890-1891), l'isola fu sede del campo di concentramento di Nocra.[1] Dopo la guerra d'Etiopia il governo italiano vi deportò diversi intellettuali etiopi con le famiglie[2]; il campo di confino fu smantellato nel 1941, quando le forze britanniche occuparono l'isola dopo la battaglia di Cheren.[3]
Nel secondo dopoguerra l'Unione Sovietica installò una base militare navale, attiva dal 1977 al 1991.
Dopo l'indipendenza dell'Eritrea, l'isola fu utilizzata dai regimi militari come campo di detenzione per i dissidenti. Nel dicembre 2005 Amnesty International e altre associazioni sui diritti umani hanno denunciato i maltrattamenti subiti dai detenuti, soprattutto dei molti prigionieri politici e di coscienza trattenuti senza accuse né condanne. Sono state denunciate anche torture a carico di membri delle chiese evangeliche per il possesso di bibbie, poi bruciate davanti a loro.[4]
Christian Solidarity Worldwide ha denunciato nel giugno 2017 che 33 donne protestanti sono rinchiuse nella prigione dell'isola.[5]