L'isola di Zannone è la più settentrionale delle Isole Ponziane, e per estensione (103ettari) la terz'ultima dell'arcipelago (più piccole sono Santo Stefano e Gavi). Sorge a nord-est di Ponza, nel mar Tirreno. Amministrativamente fa parte del Comune di Ponza (LT), nel Lazio.
È integralmente ricompresa nel Parco Nazionale del Circeo.
Storia
Era nota in greco antico con il nome di Σηνωνία (Sēnōnía) e Sinonia per i romani. È stata la sede di un monastero cistercense (Monastero di Santo Spirito di Zannone) abbandonato alla fine del XIII secolo[1], di cui restano importanti ruderi[2].
Durante la prima guerra mondiale, un sottomarino tedesco al largo di Zannone silurò il motoveliero Corriere di Ponza: 35 ponzesi persero la vita.
In passato era abitata solo nel periodo estivo dai due guardiani del faro, situato sull'estremità settentrionale dell'isola (Capo Negro). In seguito il faro è stato automatizzato, rendendo superflua la presenza di guardiani.
Dall'inizio del XX secolo fino all'inclusione nel parco, l'isola è stata gestita come riserva di caccia. L'isola fu la residenza privata del Marchese Camillo Casati.[3][4]
Dal 1979 l'isola è stata ricompresa nel Parco nazionale del Circeo, data la sua rilevanza naturalistica. In effetti, data la scarsissima presenza umana nel corso della storia a Zannone[7], l'isola ospita interessanti elementi floristici e faunistici.
In seguito sono stati istituiti i siti di interesse comunitario Isole di Palmarola e Zannone e Fondali circostanti l'Isola di Zannone.
L'isola è visitabile ma non è permesso il pernottamento.
Fauna
L'isola è sulle rotte di transito degli uccelli migratori: oltre ai passeriformi si possono osservare alcune specie di rapaci. Nell'isola è nidificante il gabbiano reale. Il muflone è stato introdotto sull'isola nel 1922, con tre coppie provenienti dalla Sardegna, per scopi venatori[8]. Una lucertola, Podarcis siculus patrizii, è un endemismo ristretto dell'isola[9].
Nel SIC sono segnalate queste specie di rilevanza Comunitaria[5]:
calandro (Anthus campestris);
rondone maggiore (Tachymarptis melba);
calandrella (Calandrella brachydactyla);
berta maggiore (Calonectris diomedea);
succiacapre o caprimulgo europeo (Caprimulgus europaeus);
falco pellegrino (Falco peregrinus);
marangone dal ciuffo (Phalacrocorax aristotelis desmarestii);
berta minore mediterranea (Puffinus yelkouan).
Flora
La vegetazione è spiccatamente mediterranea, con esempi di macchia (habitat degli Arbusteti termo-mediterranei e pre-desertici[5]) e boschi di leccio (habitat delle Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia[5]) che rendono il panorama dell'isola alquanto lussureggiante. Sono inoltre presenti due esemplari di una quercia decidua, probabilmente Quercus virgiliana[10][11].
Nel SIC sono segnalate queste specie di rilevanza Comunitaria[5][6]:
In italiano: quercia castagnola (al Centro) o quercia castagnara (al Sud). Vedi: castagnòla in Vocabolario - Treccani, su treccani.it. URL consultato il 23 agosto 2019.
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