Fernando de Noronha è un arcipelago situato a circa 350 chilometri dalle coste brasiliane, nell'Oceano Atlantico. Amministrativamente è un "distretto statale" (distrito estadual) dello Stato di Pernambuco, parte della mesoregione Metropolitana do Recife.[2]
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Fernando de Noronha comune | |||
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Localizzazione | |||
Stato | Brasile | ||
Stato federato | Pernambuco | ||
Mesoregione | Recife | ||
Microregione | Fernando de Noronha | ||
Amministrazione | |||
Sindaco | Romeu Baptista Neves | ||
Territorio | |||
Coordinate | 3°50′47″S 32°24′49″W | ||
Altitudine | 0 m s.l.m. | ||
Superficie | 17,017 km² | ||
Abitanti | 2 630[1] (2010) | ||
Densità | 154,55 ab./km² | ||
Altre informazioni | |||
Cod. postale | 53990-000 a 53999-999 | ||
Prefisso | 81 | ||
Fuso orario | UTC-2 | ||
Codice IBGE | 2605459 | ||
Nome abitanti | noronhense | ||
Cartografia | |||
Sito istituzionale | |||
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
Bene protetto dall'UNESCO | |
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Isole atlantiche brasiliane: riserve di Fernando de Noronha e Atol das Rocas | |
Patrimonio dell'umanità | |
Tipo | Naturali |
Criterio | (vii) (ix) (x) |
Pericolo | Non in pericolo |
Riconosciuto dal | 2001 |
Scheda UNESCO | (EN) Brazilian Atlantic Islands: Fernando de Noronha and Atol das Rocas Reserves (FR) Scheda |
Manuale |
In base all'art. 96 nella sezione sulle regioni della Costituzione del Pernambuco, l'arcipelago di Fernando de Noronha costituisce un distretto statale, dotato di un proprio statuto, con autonomia amministrativa e finanziaria. Esso sarà suscettibile di trasformarsi in município quando rispetterà i requisiti previsti dalla legge ordinaria statale.[3] Solo dal punto di vista dei conteggi statistici, è numericamente elencato nel novero dei comuni.[4]
Le isole principali dell'arcipelago sono la parte visibile di una catena montuosa sottomarina. L'arcipelago è formato da 21 isole, isolette e scogli di origine vulcanica; l'isola principale si estende su di un'area di 18 chilometri quadrati, con una lunghezza massima di 10 chilometri e una larghezza massima di 3,5 chilometri. La base di questa enorme formazione vulcanica si trova 756 metri al di sotto della superficie dell'oceano.
L'isola maggiore, che dà il nome all'intero arcipelago, rappresenta da sola il 91% dell'intera superficie di Fernando de Noronha; le altre isole sono Rata, Sela Gineta, Cabeluda e São Jose, oltre alle due isolette di Leão e Viúva.
Il clima è tropicale, con due stagioni ben definite: la stagione delle piogge, che va da gennaio ad agosto, e la stagione secca, nel resto dell'anno. Sfortunatamente la vegetazione originaria dell'isola è stata abbattuta in passato: oggi non restano che rampicanti e arbusti. L'attrazione principale dell'arcipelago consiste nella flora e fauna marina: si possono infatti vedere, fra gli altri, tartarughe, delfini e albatros.
Nelle isole sono presenti due specie endemiche di uccelli: l'elenia di Noronha (Elaenia ridleyana)[5] e il vireo di Noronha (Vireo gracilirostris)[6]. Entrambe sono presenti sull'isola principale, la seconda è presente anche sull'isola Ilha Rata. Oltre a ciò, è presente anche una sottospecie endemica di columbidi, chiamata Zenaida auriculata noronha[7].
L'arcipelago ospita inoltre due specie endemiche di rettili: Amphisbaena ridleyi (Amphisbaenidae) e Trachylepis atlantica (Scincidae)[8].
La scoperta dell'arcipelago è segnata da molte controversie. Venne avvistato da diverse spedizioni negli anni 1501, 1502 e 1503 e gli venne attribuito il nome di Ilha da Quaresma (Isola della Quaresima). Ma il visconte di Santarém ne attribuì la scoperta a Gaspar de Lemos, capitano della nave appoggio della flotta di Pedro Álvares Cabral, rimandato in Portogallo con la notizia della scoperta del Brasile. Gli storici moderni, comunque, accreditano della scoperta dell'arcipelago la spedizione del 1501 - 1502 condotta dall'esploratore portoghese Fernão de Noronha, cui infatti è intitolato. Il primo a descrivere l'arcipelago di Fernando de Noronha fu il navigatore fiorentino Amerigo Vespucci, nel 1503.
Molto tribolata fu anche la storia dell'arcipelago: nel 1534 le isole vennero invase dall'esercito inglese, mentre fra il 1556 e il 1612 fu un possedimento francese. Nel 1628 venne occupato dagli olandesi, sconfitti due anni più tardi da una spedizione militare congiunta spagnolo-portoghese, agli ordini di Rui Calaza Borges.
Gli olandesi occuparono nuovamente le isole nel 1635 per impiantarvi un ospedale per le proprie truppe che avevano occupato la costa nord-orientale del Brasile. L'arcipelago venne ribattezzato Pavonia, in onore di Michiel de Pauw, uno dei direttori della Compagnia olandese delle Indie occidentali. Dopo altri 20 anni vennero riconquistate dai portoghesi.
Nel 1736, trovando l'arcipelago disabitato e completamente abbandonato, la Compagnia francese delle Indie orientali lo occupò e lo ribattezzò Isle Dauphine. Solo nel 1737, con l'espulsione dei francesi, le isole vennero definitivamente occupate dal Portogallo, che decise di fortificarle. Per questo scopo vennero costruite 10 fortezze nei punti strategici dell'arcipelago, dove era prevedibile che sarebbe avvenuto un eventuale sbarco di invasori: 9 furono edificate sull'isola principale e una sull'Ilha de São José. Le fortezze vennero interconnesse da strade in pietra.
Nel 1770 venne fondato il primo insediamento permanente, Vila dos Remédios. Il villaggio era diviso in due parti: nella metà superiore si trovavano gli edifici amministrativi, mentre nella metà inferiore era la chiesa con gli altri edifici a carattere religioso.
Agli inizi del XX secolo gli inglesi fornirono cooperazione tecnica per i collegamenti telegrafici. Più tardi il loro posto venne preso dai francesi e dagli italiani dell'Italcable.
Nel 1942, durante la seconda guerra mondiale, l'arcipelago divenne un territorio federale che comprendeva anche l'Atol das Rocas e l'Arquipélago de São Pedro e São Paulo, e i prigionieri ordinari e politici vennero mandati nella locale prigione. Nel 1988 il 70% dell'arcipelago venne dichiarato parco nazionale marittimo, per preservare ciò che restava dell'ambiente terrestre e marino.
Lo stesso argomento in dettaglio: Parco nazionale marino Fernando de Noronha. |
Il 5 ottobre 1988 il territorio federale venne dissolto e assegnato allo Stato di Pernambuco (eccezion fatta per l'Atollo Rocas, aggiunto allo Stato del Rio Grande do Norte).
Oggi l'economia di Fernando de Noronha dipende dal turismo, regolamentato per la delicatezza del suo ecosistema. Nel 2001 l'arcipelago è stato inserito nell'elenco dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO, insieme con l'Atollo Rocas.
A Fernando de Noronha è dedicata una specifica sezione nel capitolo sulle regioni nella Costituzione del Pernambuco. Secondo l’articolo 96, l’arcipelago costituisce una regione dello Stato, nella speciale forma di un distretto statale con autonomia finanziaria.[9]
Il distretto è gestito da un Amministratore Generale nominato direttamente dal Governatore. In concomitanza delle elezioni statali, i cittadini dell’arcipelago eleggono un Consiglio distrettuale di sette membri, i cui poteri sono tuttavia solo consultivi salvo l’approvazione del bilancio. La trasformazione del distretto in un municipio è espressamente rinviata al verificarsi di condizioni future.[10]
Fernando de Noronha è il sito più famoso di tutto il Brasile per le immersioni. In immersioni fra i 25 e i 40 metri di profondità si possono trovare acque calde e un'esuberante fauna acquatica. A circa 30 metri si trova il relitto della corvetta brasiliana NAeL Ipiranga, affondata nel 1987.
La maggior parte della vegetazione originaria è stata abbattuta nel corso del XIX secolo, quando le isole erano usate come prigione, per eliminare possibili nascondigli per i prigionieri.
Successivamente sono state introdotte specie aliene:
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