Bermeja è un'isola fantasma che, in diverse mappe tracciate tra il XVI e il XIX secolo, appare situata nel golfo del Messico, al largo della costa settentrionale dello Yucatán; tuttavia, due studi condotti nel 1997[1] e nel 2009 (quest'ultimo dall'Università Nazionale Autonoma del Messico)[2] non hanno trovato traccia dell'isola. Se esistesse, Bermeja sarebbe importante per determinare i diritti di sfruttamento del petrolio in alcune zone del Golfo del Messico.
Mappa del 1846 in cui è presente l'isola.
La prima menzione di questa isola è in El Yucatán e Islas Adyacentes, un elenco di isole pubblicato a Madrid nel 1839; la sua posizione è presente nel trattato Espejo de Navegantes di Alonso de Chaves, del 1540, secondo il quale, da lontano, la piccola isola appare "biondiccia o rossastra" (in spagnolobermeja).[3] Secondo Michel Antochiw Kolpa, un cartografo franco-messicano, dal 1844 in poi le mappe inglesi hanno riportato il naufragio dell'isola "sessanta braccia" sotto il livello del mare.[4]
Spiegazioni per la sua scomparsa (ammesso che sia mai esistita) includono una osservazione errata da parte dei primi cartografi, spostamenti nella geografia dei fondali oceanici e l'innalzamento del livello del mare; secondo alcune teorie del complotto, la CIA avrebbe distrutto l'isola per ampliare la zona di mare assegnata agli Stati Uniti.[5]
(ES) Enrique, Roberto Garduño, No encuentran la Isla Bermeja, La Jornada, 14 giugno 2009. URL consultato il 30 giugno 2011.
(ES) Hernán Casares Cámara, Confirman la inmersión de una isla[collegamento interrotto], Diario de Yucatán, 26 novembre 2008. URL consultato il 30 giugno 2011.
(DE) Christoph Seidler, Nicht-Insel empört Mexikaner, Der Spiegel, 24 giugno 2009. URL consultato il 30 giugno 2011.
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