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Cala Gonone è l'unica frazione del comune di Dorgali, in provincia di Nuoro (Sardegna). Conta 1.618 abitanti[1] e dista 3,81 km[2] dal capoluogo comunale.

Cala Gonone
frazione
Cala Gonone – Veduta
Cala Gonone – Veduta
Cala Gonone
Localizzazione
Stato Italia
Regione Sardegna
Provincia Nuoro
Comune Dorgali
Territorio
Coordinate40°16′57.37″N 9°37′56.69″E
Altitudine23 m s.l.m.
Abitanti1 618[1] (2020)
Altre informazioni
Cod. postale08022
Prefisso0784
Fuso orarioUTC+1
Nome abitanti(IT) gononesi
(SC) gononesos
PatronoNostra Signora di Bonaria
Cartografia
Cala Gonone
Sito istituzionale

Geografia fisica



Territorio


Superando Dorgali e percorsa la galleria sulla SS 125 che attraversa la valle tra il monte Bardia e il monte Tului, Cala Gonone si staglia contro il mare, posizionato sulla collina ripida in discesa verso la costa del golfo di Orosei.


Clima


Cala Gonone gode dei benefici climatici del mare, con inverni miti ed estati calde e asciutte, e spesso battuta da forti venti di maestrale, come il resto dell'isola, ma che qui hanno una valenza particolare. Il vento non risulta costante ma a forti folate irregolari con direzione variabile, infatti la particolare posizione nel montuoso golfo fa sì che il vento proveniente da nord-ovest si incanali nelle gole delle montagne riflettendosi poi da direzione sud-est.


Origini del nome


Etimologicamente, "gonone" è un aggettivo che deriva dal sostantivo sardo nuragico "gonno", che significa "collina" o "terra emergente"[3]. Potrebbe anche essersi originato dal nome di persona Conone, diffuso nel mondo ellenico. Vi sono due santi con il nome Conone: il primo, vescovo di Bidana in Isauria, taumaturgo e protettore dei sordomuti, nonché patrono di Castelcivita (SA), dove viene festeggiato il 3 giugno; il secondo, agricoltore, nacque nel III secolo in Galilea e morì da martire in Panfilia; è sepolto in San Pietro. Entrambi i santi vengono celebrati il 5 marzo, dal momento che nei racconti agiografici le due figure spesso sembrano sovrapporsi.
Il nome potrebbe trarre origine anche dal greco antico "koinonos", "compagnia", forse riferito alla presenza di camalli che nell'età antica caricavano e scaricavano le merci dei traffici portuali di Cartagine Sulcos (Sulcali, poi Thurcali).


Storia


Località abitata già in epoca nuragica, poi romana e infine bizantina (X secolo). Infatti sulla costa due chilometri più a sud di Gonone era ubicata fino al primo millennio d.C. la realtà urbana portuale (Sulcalis) più importante dal punto di vista demografico ed economico del territorio dorgalese e del golfo di Orosei. Il litorale di Gonone dopo lo spopolamento dell'anno mille fu utilizzato come approdo in periodo medioevale. Il centro attuale nasce con la costruzione della chiesa nel 1878. Poi il villaggio fu interessato dal popolamento di una colonia di pescatori ponzesi all'inizio del XX secolo e si sviluppa soprattutto nella seconda metà del Novecento come importante centro turistico e balneare. I locali chiamano questo paese semplicemente Gonone.

Nella località sovrastante collocata un poco più a Sud di Gonone e ben visibile dal paese scompare nel X secolo l'importante città costiera tardo bizantina di Nuraghe Mannu (Thurcali)[4], chiamata dallo storico romano imperiale Claudianus "Cartagine Sulcos"[5] il cui nome volgare romano era Sulcalis (molto probabilmente la romana Sulci Tirrena) che si deduce dal nome Thurcali con il quale gli anziani locali denominavano volgarmente questa città[6] Nei resti della città vicino al nuraghe monotorre principale (Nuraghe Mannu) ci sono le tracce di un cenobio, di un edificio di culto cristiano bizantino della Teotocos (La Madre di Dio). La popolazione di Nuraghe Mannu era già cristianizzata dal IV secolo d.C. La chiesa era di rito greco. In periodo romano era ancora popolato il villaggio di Nuraghe Arvu nella periferia del paese che faceva parte della stessa realtà urbana di Cartagine Sulcos. Nelle vicinanze nella grotta di "Sa Cresiedda" ci sono le tracce della presenza di anacoreti dediti al culto di San Giovanni Battista, "Santu Anne a Mantedda" resta come nome della località. A questo santo era dedicato in periodo medioevale il porto di Thurcali ubicato sotto le falesie di "Sos d'Orroles". In epoca romana e bizantina i passi montani carreggiabili sulla catena calcarea del monte Santo (da monte Bardia a monte Tului e a Punta Dogana), collegati nell'entroterra all'orientale sarda erano due, uno quello di monte Ruiu (poco più a sud del passo di Irghiriai o Littu) mentre il secondo accesso era quello di Suttaterra.[7]

Bandiera di Girifai.[8]
Bandiera di Girifai.[8]

Il termine romano sulcos era riferito ai canaloni (le codule) del golfo di Orosei che fungevano da approdi.

Sempre in questo periodo, in un'area più a nord di Gonone raggiungibile dopo aver valicato il passo di Littu, scompare il centro urbano costiero di Cares, anch'esso risalente all'epoca tardo bizantina, posto lungo l'orientale romana in località "S'abba Frisca", i cui approdi erano invece collocati nelle insenature delle spiagge di Cartoe e di Osala. Cares, Carese in italiano, (o Qares, in lingua punica) è un termine punico che ha dato origine al termine Cartoe[9]. Il centro di Cares era collocato in un'area limitrofa alle terme romane di San Giovanni Battista, dove ora si trova la chiesa dei santi Giovanni Battista e Lorenzo Martire. Nella valle del riu Siddai (o riu Littu),[10] che sfocia a Cartoe, è stato ritrovato il congedo bronzeo di Tunila e la targa bronzea del IV secolo della locale caserma dei vigiles urbani romani del centro di Cares. Quest'ultima ricorda il finanziamento della caserma a cura del prefetto dei vigili dell'Urbe Egnatuleio Anastasio[11].

Targa della caserma dei vigiles urbani di Cares, ricorda il finanziamento della caserma a cura del Prefetto Egnatuleio Anastasio nel IV secolo. Museo civico comunale Dorgali.
Targa della caserma dei vigiles urbani di Cares, ricorda il finanziamento della caserma a cura del Prefetto Egnatuleio Anastasio nel IV secolo. Museo civico comunale Dorgali.

Nelle Collettorie Pontificie del 1341 in questo tratto di costa è registrato l'approdo di San Giovanni Portu Nono (Portu de 'Onone) che dipendeva da un'omonima precettoria giovannita (e prima del 1312 templare) dedicata al Battista e collocata nell'interno (oggi a Dorgali nell'isolato di "S'Eremu" in via Dante allora a Thorpeia). L'approdo costituiva lo sbocco la mare della Franca di Girifai (secolo XIII). La dedicazione del porto di "Sos d'Orroles" a San Giovanni Battista è dovuta al culto delle acque per via della presenza in questo litorale della risorgiva salmastra e sulfurea di "S'Abba Meica" alla quale sono state sempre attribuite virtù curative (fegato, epidermide ecc.). Sulle fondamenta di un antico edificio di culto dedicato a San Giovanni fu costruita La Villa della Favorita oggi ridotta a rudere.

Nel Catasto De Candia del 1846 la località Portu de Gononi è l'area del litorale prospiciente l'acquario, mentre la costa dell'attuale area portuale veniva chiamata "Cala Gurtidosa"[12] e il suo immediato entroterra Ortiddotte.

Nel catasto del 1846 l'attuale spiaggia di Palmasera veniva denominata "Pramaera".

Nel 1878 viene costruita la chiesa di Gonone, Nostra Signora di Bonaria, allora dedicata alla Madonna della Guardia.


Monumenti e luoghi d'interesse



Luoghi di interesse naturalistico


Le cale del golfo sono talora raggiungibili via mare o, più lungamente, tramite i sentieri dell'entroterra. Tra le cale più note si ricordano Cala Cartoe, Ziu Martine, Cala Fuili e Cala Luna.

Vi sono anche le grotte del Bue Marino, che partendo dalla costa entrano nella montagna per diversi chilometri. Qui si rifugiava la foca monaca (oggi data per estinta in questa zona). Molto importante è anche l'Acquario di Cala Gonone.


Cultura



Cinema


Le spiagge di Cala Gonone sono state tra le location di alcuni film:


Economia



Turismo


Cala Gonone è ricca di pensioni, alberghi e ha un campeggio e un'area attrezzata per la sosta dei camper, ma non è stata invasa dalle strutture ricettive: esse infatti sono per la maggior parte architetture ristrutturate e adibite a scopo turistico, spesso a conduzione familiare.

Nel 2010 a Cala Gonone è stato inaugurato l'acquario. Posto nella zona denominata La Favorita conta più di 20 vasche espositive ed è l'acquario più grande della Sardegna.Sulla strada che dall'abitato porta alla spiaggia di cala Cartoe è inoltre presente il Parco Museo S'Abba Frisca. La struttura, unica nel suo genere in Sardegna, ospita una vecchia azienda agricola circondata da un parco ricco di acque nella quale sono stati recuperati 15 ambienti tradizionali.


Galleria d'immagini



Note


  1. La frazione di Cala Gonone nel comune di Dorgali (NU) Sardegna, su Italia.InDettaglio.it, 2020. URL consultato il 1º settembre 2020.
  2. La frazione di Cala Gonone nel comune di Dorgali (NU) Sardegna, su Italia.InDettaglio.it, 2020. URL consultato il 1º settembre 2020.
  3. La radice "Gonno" si ritrova nel nome di molti centri urbani sardi: Gonnoscodina, Gonnostramatza, Gonnosnò.
  4. Era Uili in protosardo, un aggettivo, che significava del solco da cui il protosardo Tul'ui al monte sovrastante che significa la cima del solco. Il solco erano i canaloni "sas codulas" che fungevano da porto. In protosardo uit (pronuncia uidi) era l'acqua. La località Tului la ritroviamo anche a Giba presso la Sulci occidentale.
  5. In alcune carte medioevali in questa posizione geografica compare una realtà urbana abbandonata chiamata "Civita Diruta" - Gerardo Mercatore, Sardinia Insula, Theatrum Orbis Terrarum sive Atlas Novus, Pars tertia, Amsterdam, Willem e Joannes Blaeu
  6. la s e il th nel sardo alto medioevale erano intercambiabili per esempio si diceva Thiniscole in luogo dell'odierno Siniscole, Thorres per Sorres, Sorralba per Torralba, Thinnia per Sinnia (Sinnai), Surgale per Thurgale (Dorgali), mentre il rotacismo, la l latina che si trasforma in r, è prerogativa del sardo di quest'area ecc.
  7. A Gonone ricorrono diversi nomi di località di chiara origine latina. La dogana romana e bizantina era collocata lungo la strada che da monte Ruju, nome originatosi dal logudorese antico "ruju"="rucru" e cioè passo, nella località sovrastante il paese chiamata "Su Trau" parola che viene dal latino volgare "trabutu", e dal sardo antico "tragu", che significa tributo o pedaggio. L'area allora non accessibile alla cittadina di Nuraghe Mannu era l'attuale località di "Malos Pes" dal latino "Male Hospes", inaccessibile. In località "Cumbida Prantas" e "S'Istuppinzu", dal latino "Convicta Plantas", e cioè mani giunte, e dal greco "stoibè" (da cui il sardo "istubidura" riempimento), presso Nuraghe Mannu c'era l'area rupestre cimiteriale della cittadina romana e bizantina di Sulcalis. In località "Ghivine" (dal sardo medioevale giba terra alta) e nello specifico in località "Su Cunnu de S'Ebba" a presidio del secondo passo di Suta Terra (in latino suta significa cucita quindi terra unita) c'era una fortificazione romana, il termine "Su Cunnu de S'Ebba" è una traslitterazione assonante in sardo del termine latino "Cuneus Saepae", angolo della fortificazione con la sommità della vicina cima della collinetta di "Alidurri" che aveva funzione di avvistamento (dal latino Alae Thurris e cioè la parte a torre). Il termine "Sulcos" di "Cartagine Sulcos" è tradito anche dal nome del monte sovrastante e cioè "Tului", termine protosardo, che troviamo uguale in prossimità della città di "Sulcos" (Sulci) presso il paese di Giba sulla costa occidentale. La cittadina di Nuraghe Mannu, la più importante demograficamente ed economicamente, nel Golfo di Orosei e nel territorio dorgalese, alla fine non resse l'urto degli assalti saraceni e la sua popolazione si rifugiò nell'interno. Il territorio di Gonone rimase deserto per quasi un millennio. La presenza dei saraceni è testimoniata dal nome della località "Monte Irveri", che sovrasta il quartiere di Gustui a Gonone, termine che si origina dal sardo "erveru" e cioè berbero e dalla località "Sos Furones", i predoni, presso "Sos d'Orroles". "Sos d'Orroles" viene dal sardo "Sos d'Orrodoles" o " de Rodoles" i rodioti e cioè appartenenti a Rodi. Il rio del litorale di "Sos d'Orroles" si chiama nel Catasto De Candia del 1846 rio "Rodas" che in sardo significa proprio "Rodi" e ricordano che l'ordine ospedaliero che utilizzo nel secolo XIV questo litorale, adibito sin dal periodo nuragico a porto, era quello di "San Giovanni di Rodi" in sardo antico "Santu Juanni de Rodas", oggi "Ordine di Malta".
  8. Croce patente cistercense che presenta al centro il fiordaliso araldico o giglio di Francia ("Fleur de Lys").
  9. Cartoe significa Qart'oghe o foce della città. Infatti qart, in lingua punica, significava città
  10. sembrerebbe che quasi tutta la popolazione di Siddai o Suddai nel 1514 sia stata catturata durante la messa domenicale e condotta schiava in Nord Africa. La popolazione superstite fu autorizzata a rifugiarsi dentro le mura del Castro (Posada?). Qui a Cares esiste "Sa Preda de Crara", la pietra di Chiara, che ricorda una donna che si salvò dalla cattura degli arabi rifugiandosi in essa incitata dai fratelli che già in mano agli arabi gli urlavano "Sarvati Crara!". Tuttavia, a discapito del nome, Sullai è da collocare nel distretto di Posada, nella località denominata "Salto demaniale di Sullai" nel Catasto De Candia del 1846, visibile online nel sito dell'Archivio di Stato di Cagliari.
  11. La targa di Tunila è esposta al Museo nazionale di Cagliari. La targa in bronzo della caserma dei vigiles di Cares è esposta al Museo comunale di Dorgali.
  12. Viene dallo spagnolo "gurtidos", pellami che qui con il sale che si formava sugli scogli "sa salocca" venivano conciati. Lo spagnolo era oltre al sardo la lingua usata a Dorgali fino al 1820.
  13. Rawson Marshall Thurber, Ryan Reynolds e Gal Gadot, Red Notice, Drone Arezzo S.r.l., Flynn Picture Company, Legendary Entertainment. URL consultato il 17 aprile 2021.
  14. Cala Gonone fa il pienone con la troupe di Netflix, su La Nuova Sardegna, 30 novembre 2020. URL consultato il 17 aprile 2021.

Bibliografia



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[en] Cala Gonone

Cala Gonone is an Italian seaside town and a civil parish (frazione) of the municipality (comune) of Dorgali, Province of Nuoro, in the region of Sardinia. In 2007 it had 1,279 inhabitants.
- [it] Cala Gonone



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